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direttore Paolo Pagliaro

150 anni di maggioranze
mai decise dal popolo

150 anni di maggioranze <br> mai decise dal popolo

di Paolo Pagliaro

(5 ottobre 2017) Nei suoi primi 150 anni di vita lo Stato italiano non ha mai conosciuto l’alternanza tra destra e sinistra per via elettorale.  Mai, neanche una volta, è accaduto che una maggioranza precedentemente eletta sia stata mandata all’opposizione passando attraverso le urne. Questa, secondo Paolo Mieli, è una delle anomalie che spiegano le nostre attuali difficoltà. Persino le modalità del grande passaggio tra la Destra storica e la Sinistra di Depretis, nel 1876 furono tali da escludere che fossero gli elettori ad avere l’ultima parola su un cambio così importante del quadro politico. 
Contro la logica dell’alternanza, nacque allora – spiega Mieli – un’ideologia che ben conosciamo, quella dell’emergenza permanente –economica o militare– la quale giustificava la ricerca di maggioranze in parlamento. Quali che fossero. Il trasformismo non fu che uno dei figli di questa ideologia, e in un primo momento fu molto apprezzato.
Si intitola “Il caos italiano” il saggio che Mieli pubblica in questi giorni per Rizzoli. Mieli riflette sul fatto che, per dirla con lo storico Giovanni Sabbatucci, in Italia le forze politiche anziché andare al governo dopo aver vinto le elezioni, vincono le elezioni dopo essere andate al governo. 
C’è questa assenza di competizione trasparente alle sorgenti della palude in cui si avventura Mieli, raccontandoci storie incredibili e vergognose come l’assassinio, bel 1983, del giudice torinese Bruno Caccia e il ruolo più che ambiguo giocato da alcuni magistrati in quel delitto. 
In un paese dove tutto si tiene e l’alternanza è considerata una stonatura, ci dice Mieli che forse vanno riscritte anche storie decisive come quella del sequestro Moro.

(© 9Colonne - citare la fonte)