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direttore Paolo Pagliaro

Una strategia-Paese
per promuovere “L’italiano
nel mondo che cambia”

Una strategia-Paese <br> per promuovere “L’italiano <br> nel mondo che cambia”

Una strategia-Paese per diffondere “l'italiano nel mondo che cambia”, in grado di mettere in moto un processo strutturale che coinvolga tutti gli operatori del settore. La sfida per promuovere la lingua e la cultura italiana parte da Roma e arriva in tutto il mondo dove gli studenti dell’italiano sono circa due milioni: obiettivi e strategie sono state condivisi questa mattina nella sede della Società Dante Alighieri con l’evento “L’italiano nel mondo che cambia”, che ha lanciato ufficialmente anche la XVII Settimana della Lingua italiana nel mondo (16-22 ottobre), organizzata dal ministero degli Affari esteri insieme all’Accademia della Crusca, alla Società Dante Alighieri e con il sostegno della Confederazione elvetica. Quest’anno, continuando il percorso dedicato alle industrie creative iniziato nel 2013, il tema scelto è il cinema, a sottolineare il ruolo che l’industria cinematografica e i suoi protagonisti hanno avuto nello sviluppo della nostra società e della nostra lingua.

DE LUCA: UNA STRATEGIA INTEGRATA - “Non solo dobbiamo organizzare bene gli eventi” di promozione culturale ma “dobbiamo costruire una strategia-Paese per la diffusione della lingua italiana. Dobbiamo avviare una strategia basata su progetti nazionali e regionali nei quali individuiamo obiettivi di crescita”, ha detto Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina. Secondo De Luca è necessario “muoversi come sistema per una crescita che viene programmata. Questo ci consentirà di fare il punto effettivo della situazione tra qualche tempo”. Precisamente, l’anno prossimo, quando sarà organizzata la nuova edizione degli Stati generali della Lingua italiana nel mondo, convocati la prima volta nel 2014 a Firenze. Mettere insieme tutti gli operatori (Maeci, Miur, Mibact, Società Dante Alighieri, Accademia della Crusca, governo svizzero) è una priorità, anche perché – sottolinea De Luca – “è nell'interesse del Paese".

GIRO: NUOVE SCUOLE DI ITALIANO ALL’ESTERO - La strategia si inserisce in un panorama estremamente variegato fatto di associazioni, università, scuole pubbliche e private che contribuiscono a rispondere ad una domanda di italiano proveniente da una platea di circa 2.065.787 di studenti censiti in oltre 115 Paesi. “Un dato che conferma i risultati presentati lo scorso ottobre agli Stati generali della Lingua italiana a Firenze”, ha commentato il viceministro degli Esteri Margio Giro sottolineando la necessità di “dare un impulso per far nascere nuove scuole di italiano all'estero”. Nella promozione della lingua italiana “non siamo nostalgici - ha sottolineato il viceministro degli Esteri - non proponiamo nessun ghetto linguistico ma uno strumento aperto di comunicazione plurale”.

RICCARDI: NO ALL’EFFETTO NOSTALGIA - Gli fa eco Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri: “Far conoscere la lingua e la cultura italiana nel mondo non è un fatto di nostalgia. Sentiamo che l'italiano, la cultura e lo stile del nostro Paese sono al centro di una grande domanda e sono guardati con simpatia”. L'Accademia della Crusca e la Società Dante Alighieri, due istituzioni storiche che operano per la lingua e la cultura italiana, firmeranno in questo senso un accordo a fine mese. (Sip – 18 ott)

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