Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

La nuova religione
chiamata capitalismo

di Paolo Pagliaro

(31 ottobre 2017) Partendo dal presupposto che è meglio un diplomato che lavora di un laureato a spasso, e che ci sono 300 mila posti in attesa di essere occupati da operai e tecnici specializzati, sarebbe il caso di investire meno sull’università e più sulla formazione professionale.  Questa è una delle proposte, drastiche e controcorrente, emerse durante la Settimana sociale dei cattolici italiani, un appuntamento che ogni quattro anni consente alla Chiesa di aggiornare la sua visione dell’economia e della società. I mille delegati riuniti nei giorni scorsi a Cagliari hanno condiviso anche la proposta di indirizzare la liquidità dei Piani individuali di risparmio verso le aziende non quotate “che rispondano a precise caratteristiche di coerenza ambientale e sociale”. A nome della Chiesa, è stato chiesto anche di riformare il Codice dei contratti pubblici e di rimodulare le aliquote Iva per le imprese; nel primo caso “potenziando i criteri di sostenibilità ambientale” e “inserendo tra i criteri reputazionali i parametri di responsabilità sociale, ambientale e fiscale, con certificazione di un ente terzo”; nel secondo caso “rispettando criteri ambientali e sociali minimi”, anche per combattere lo sfruttamento della manodopera e la concorrenza sleale. Dalla Settimana sociale è giunto poi l’invito a introdurre nello Statuto della Bce il parametro dell’occupazione accanto a quello dell’inflazione come riferimenti per le scelte di politica economica. Oggi nell’editoriale di “Avvenire”, l’economista Luigino Bruni lamenta il fatto che queste proposte e lo stesso appuntamento di Cagliari siano stati snobbati dai grandi media. Sulle ragioni di questa disattenzione Bruni ha un’idea precisa. “La nostra società – scrive - non ascolta la voce dei cristiani sul capitalismo perché il capitalismo del XXI secolo è diventato esso stesso una religione”.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)