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CSX, D'ALEMA:
NEGOZIATO SURREALE

CSX, D'ALEMA: <br> NEGOZIATO SURREALE

“Sarebbe stata necessaria una svolta radicale di grande impatto sull'opinione pubblica. Non modeste misure di aggiustamento, che ci hanno proposto a parole mentre ce le negavano nei fatti in Parlamento. Un negoziato surreale”, “mi stupisco che una persona seria come Piero (Fassino, ndr) si sia prestata a un'operazione priva di senso. Non è con questi pannicelli caldi che si ricostruisce l'unità del centrosinistra. Ci vuole una temperatura, come per saldare metalli spezzati”. Così Massimo D’Alema in una intervista al Corriere della Sera chiude alla alleanza con il Pd di Renzi. Secondo l’esponente di Mdp “non è vero che il centrosinistra perde perché è diviso. Il Pd si è separato da una parte del suo popolo, e non c'è nessuna coalizione che possa porvi rimedio. Il centrosinistra unito ha perso ovunque. Io stesso sono stato a Genova a fare campagna per il candidato del Pd. Mi rispondevano: ‘E un bravo compagno, ma non possiamo votarlo; perché così voteremmo per Renzi’”. Ma il problema, precisa, “sono le scelte politiche del Pd a guida renziana. Questa storia del rancore personale è un'altra sciocchezza. Io ho lavorato fianco a fianco con persone che mi stavano antipatiche. Non si può dividere la sinistra per questioni personali. Se noi abbiamo deciso di dar vita a una nuova esperienza politica, ci sono ragioni profonde. Abbiamo un'idea del tutto diversa del Paese, del partito, della democrazia”. E aggiunge: “Non dipende solo dal leader, per quanto il Pd si stia caratterizzando come partito personale; dipende dalle politiche. Evitiamo che la campagna elettorale sia dominata da una polemica tra di noi. Finiamola con questo tormentone, questo assillo dell'appello unitario; perché così si creano le premesse per le recriminazioni successive. Se noi avremo dei voti, non saranno tolti al Pd, ma recuperati all'astensionismo. Smettiamola con queste sciocchezze che fanno soltanto del male, e cerchiamo di rispettarci. Non siamo dei matti, vogliamo riaprire una prospettiva di governo del Paese, ricostruire un centrosinistra autentico. Se avremo una forza consistente, costringeremo il Pd a dialogare con noi. E daremo maggior forza a quelli che dentro quel partito dicono che bisogna cambiare strada. Ce ne sono tanti”. (24 nov - red)

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