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direttore Paolo Pagliaro

Hollywood: morte
e misteri delle star

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Hollywood: morte <BR> e misteri delle star

HOLLYWOOD: MORTE E MISTERI DELLE STAR

Il mondo di Hollywood, ma in generale tutto il pianeta dello star system, in questi ultimi giorni scosso dagli scandali legati al produttore Harvey Weinstein e all’attore Kevin Spacey, da sempre sin dalla sua nascita, sin dai tempi del cinema muto, ha provato a tenere “nascosta” una storia non scritta: episodi viziosi e non solo. Omicidi, suicidi, incidenti drammatici, morti celebri e meno celebri, tragiche fatalità, vite segnate da eccessi ... settanta ricostruzioni di funesti casi, dal cinema muto ad oggi, che hanno come protagonisti gli attori e icone della musica che si sono cimentate anche con la recitazione. Tutto questo è “Hollywood: morte e misteri delle star” (Emmebi Edizioni Firenze) di Carmine Aymone. Dalla misteriosa morte di Marilyn Monroe a Heath Ledger (il The Joker di Batman), da James Dean a Fred Buscaglione, dai Superman George Reeves e Cristopher Reeve a Elizabeth Ann Short - la “Dalia Nera” -: la crudeltà del suo omicidio ancora oggi riecheggia; da Sharon Tate, assassinata dalla “Manson family”, al blues brother John Belush. Da Liliana Castagnola morta suicida a Napoli il 3 marzo del 1930, dopo aver lasciato una lettera d’addio al suo amore, il Principe della Risata Antonio De Curtis al secolo Totò, al re del cinema porno John Holmes. Da Brandon Lee - morto sul set del film Il Corvo - al suo papà Bruce, dall’eroe della serie Fast and Furious Paul Walker alla maledizione della famiglia di Marlon Brando, passando per le star del cinema muto a quelle di oggi come Robin Williams, Philip Seymour Hoffman e per icone della musica come Elvis Presley, Michael Jackson, John Lennon, Whitney Houston, Nico, che si sono cimentate anche con la recitazione. Nel libro si parla anche dei cosiddetti “film maledetti” tra cui Gioventù bruciata dove tutti i suoi attori protagonisti sono morti in circostanze tragiche e misteriose: James Dean muore un mese prima dell’uscita della pellicola. Sal Mineo viene assassinato nel 1976 a trentasette anni. Nick Adams viene trovato morto dall’avvocato e amico Erwin Roeder, la notte tra il 6 e il 7 febbraio del 1968 nel suo appartamento a Beverly Hills, ucciso da una dose eccessiva di sedativi e stupefacenti. Natalie Wood annega nel 1981 a quarantatré  anni in circostanze ancora oggi non del tutto chiarite. Hollywood: morte e misteri delle star prova a raccontare il dark side, l’altra storia della tv, del teatro e del cinema, quella non sempre narrata perché oscura, strisciante, scomoda, viziosa, pregna di scandali, ricatti, complotti, perversità, droga, sesso, alcol, sogni infranti. L’autore, da giornalista con un’esperienza trentennale alle spalle, da cronista attento, ha raccolto negli anni e raccontato così per la prima volta in Italia un numero consistente di storie note e meno note di successi e tragedie, misteri e casi (ir)risolti che hanno colpito attori e attrici della tv, del cinema (da quello muto a quello di oggi), del teatro e anche leggende della musica che si sono cimentate con il mondo del grande schermo. Si tratta di 70 files/casi ricostruiti dopo una lunga e attenta analisi storica su fonti attendibili molte delle quali dell’epoca. È nato così questo volume che per il numero di storie trattate (una settantina) nel nostro paese non ha un precedente, attraverso la cui lettura si potrà intraprendere un viaggio lungo i sentieri più oscuri e torbidi dello star system. Al suo interno vi è un piccolo spaccato della storia della tv, del teatro e del cinema mondiale , con le citazioni di film, registi, sceneggiatori, produttori, date, canzoni ispirate da tragici fatti di cronaca come quelle legate all’assassinio della Dalia Nera (Porcupine Tree Black Dahlia, Anthrax, Bob Belden …), alla morte della divina Marilyn (Candle in the wind di Elton John), di Jane Masnfield (Siouxsie and the Banshees con il pezzo Kiss Them for Me, gli L.A. Guns con The Ballad of Jayne …), del “Peter Pan” Bobby Driscoll (Benjy Ferree Come Back to The Five and Dime Bobby Dee Bobby Dee, Tom Russell ha inciso la canzone Farewell Never Neverland), legate al folle Charles Manson ideatore della famosa “strage di Bel-Air” del 1969 dove perse la vita l’attrice Sharon Tate moglie del regista Roman Polanski con alcuni suoi amici …  .“Questo libro – scrive Carmine Aymone nell’introduzione  - racchiude le storie di chi ha raggiunto, o ha provato a catturare, un sogno, reciso alla fine in maniera tragica. Quella storia non sempre scritta, descritta e narrata perché molte volte oscura, strisciante, scomoda, spesso tenuta nascosta, soffocata, illogica,rozza, avida, viziosa, pregna di scandali, di pettegolezzi, ricatti,complotti, di perversità, di droga, sesso, alcol, trionfi e imbrogli, sogni infranti e fatali. Una storia lunga più di un secolo, dove gli angeli si trasformano indemoni e i demoni in angeli: dove la “Polvere di stelle/Stardust” non è la dolce melodia di cui parla il brano del 1927 di Hoagy Carmichael e Mitchell Parish, portato al successo da Nat King Cole trent’anni dopo, ma un presagio fatale, una triste condanna”.

 

GUIDA AL GROTTESCO

La “Guida al grottesco” pubblicata da Odoya (a cura di Carlo Bordoni, con testi di Carlo Bordoni, Alessandro Scarsella, Giuseppe Panella, Francesca Galluzzi, Patrizia Magli, Susanna Becherini, Riccardo Gramantieri. Contiene “il manifesto del Grottesco di Victor Hugo, in uscita il 30/11, pagine 288, 18 euro) è una chicca inedita per appassionati. Emerso dal rapporto tra il brutto e il comico, oggi il grottesco merita una sua canonizzazione come genere. Gli autori (illustri accademici) procedono dunque alla definizione per sovrapposizione. Nel Cinquecento, le figure parietali della Domus Aurea vennero definite grottesche, perché nella sua veste di rovina sepolta la villa di Nerone assomigliava a una grotta: rappresentavano creature ibride, umane, animali e vegetali.  La bocca-grotta di Pantagruele è la traduzione visiva dell’etimologia di ”grottesco”, perché le forme espressive di questo genere e la sua rappresentazione come figura stilistica risultano chiaramente individuabili nella sua disarmonia programmatica. Genere popolare, violento, mostruoso e legato ai piaceri della carne si esprime anche nelle rappresentazioni teatrali eccessive e in quelle dei bassifondi delle città (si veda Gin Lane di William Hogarth). Nel calderone magico di questo genere compaiono le manifestazioni del demonio, Frankenstein e le creature di Alfred Jarry, le maschere del Carnevale e gli abitanti del Paese di Cuccagna, i soggetti di Bosch e i freak di Browning.  Una curiosa cavalcata che, partendo dai testi di Baudelaire, Vischer, Bachtin e Hugo, ci porta alla scoperta dell’inesplorato e affascinante territorio del “sublime mostruoso”.

 

COME SI COMANDA IL MONDO, I RETROSCENA DEL POTERE

Sessantacinque persone. Un pugno di individui rispetto agli oltre sette miliardi che abitano il pianeta. Eppure sono questi che tengono in pugno le sorti del mondo. Non sono però i politici cui spesso vengono dirette le proteste degli “indignados” dei vari Paesi, ma i manager delle multinazionali che operano nel mercato globale. È questa la tesi dell’interessante libro del politologo Giorgio Galli e dell’esperto di intelligence Mario Caligiuri “Come si comanda il mondo. Teorie volti e intrecci” che Rubbettino lancia in questi giorni in libreria. Un libro acuto e documentato che non cede a facili teorie qualunquiste e visioni di complotto ma che attraverso un’attenta analisi riesce a ricostruire nomi e facce, talvolta sconosciuti al grande pubblico, che giocano un ruolo determinante nello scacchiere internazionale. Quello che emerge è un intreccio molto forte tra politica, finanza e luoghi di formazione. Un intreccio che spinge a un supplemento di attenzione e che mette a rischio il libero gioco democratico. Il potere non è impersonale oppure determinato dalle selezioni di un algoritmo ma il nostro destino è deciso da nomi e volti ben individuabili. Il loro controllo è il problema decisivo della democrazia nel XXI secolo.

 

LA CONGIURA, STORIA DEI MEDICI

Aprile 1478: Lorenzo il Magnifico è al culmine della sua fortuna. Signore di Firenze, grande mecenate, stratega della pax italica. Contro di lui tramano uomini mossi da gelosia, invidia e ambizione. L’esito è un bagno di sangue. La storia dei Medici, raccontata da Franco Cardini e Barbara Frale in “La Congiura. Potere e vendetta nella Firenze dei Medici” (Laterza) è anche la storia di una successione quasi ininterrotta di congiure e complotti volti a eliminare i suoi esponenti più prestigiosi. Esiste però un momento cruciale, la ‘congiura per eccellenza’: quella che, nell’aprile 1478, doveva mettere fine al dominio della famiglia su Firenze e sopprimerne la guida, Lorenzo il Magnifico. Lorenzo è all’apogeo della sua fortuna. Incontrastato signore di Firenze, anche se la città ama definirsi una repubblica, ben accolto in tutte le corti italiane, ha in attivo un matrimonio prolifico e prestigioso con Clarice Orsini, erede di una delle più antiche e illustri famiglie di Roma. Alcuni errori, però, minacciano la sua stabilità: l’ostilità del nuovo papa Sisto IV, che toglie ai Medici il lucroso incarico di banchieri pontifici. L’odio di Volterra, tiranneggiata per impadronirsi delle sue risorse naturali. La vendetta della famiglia Pazzi, cresciuta in potenza e ormai temibile concorrente. L’invidia verso un uomo che sembra costantemente baciato dalla fortuna cementa il legame dei nemici e li determina all’azione. L’epilogo fu tragico. Franco Cardini è professore emerito nell’Istituto di Scienze Umane e Sociali (ora denominato Istituto di Scienze Umane e Sociali/SNS), Directeur de Recherches nell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University. Barbara Frale, storica del Medioevo ed esperta di documenti antichi, è Ufficiale presso l’Archivio Segreto Vaticano. Ha collaborato con vari quotidiani ed emittenti televisive italiane ed estere per la realizzazione di servizi e documentari storici. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Andare per la Roma dei Templari (Il Mulino); Crimine di Stato. La diffamazione dei Templari (Giunti); La guerra di Francesco. Gioventù di un santo ribelle (UTET).

 

“GENERARE DIO” DI MASSIMO CACCIARI

La figura della Vergine col suo bambino ha svolto un ruolo straordinario nella civiltà europea. Attraverso questa immagine, che assume forme diversissime, che è chiamata e invocata con nomi anche contrastanti, questa civiltà non ha pensato soltanto il proprio rapporto col divino, la relazione di Dio con la storia umana, ma l’essenza stessa di Dio. Perché Dio è generato da una donna? Pensare quella Donna costituisce una via necessaria per cogliere quell’essenza. E le grandi icone di quella Donna, come la Madonna Poldi Pezzoli del Mantegna, non sono illustrazioni di idee già in sé definite, bensì tracce del nostro procedere verso il problema che la sua presenza incarna. Affronta il problema Massimo Cacciari in “Generare Dio” (Il Mulino). Cacciari è professore emerito di Filosofia nell’Università San Raffaele di Milano. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo “Il potere che frena” (2013), “Labirinto filosofico” (2014), entrambi per Adelphi; per il Mulino: con P. Coda “Io sono il Signore Dio tuo” (2010); con E. Bianchi “Ama il prossimo tuo” (2011); con P. Prodi “Occidente senza utopie” (2016).    

 

 

 

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