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BANCHE, BRUNETTA (FI):
ORA VERITA’ SU GOLPE 2011

BANCHE, BRUNETTA (FI): <BR> ORA VERITA’ SU GOLPE 2011

"È andata come volevo io. Tolte le obiezioni sollevate dal presidente Casini, diciamo che siamo stati tutti d’accordo. Si ascolteranno tutti. Padoan, Visco, Vegas, l’ex ad di Unicredit Ghizzoni, Deutsche Bank. Tutti, senza veti né voti”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in un’intervista al Corriere della Sera. E dell’esultanza dei grillini verso il suo operato dice: “Io sono e rimango il professor Renato Brunetta, non uno di passaggio. Sono loro che sono venuti sulla mia linea. Sono sei anni che lavoro per arrivare a questa Commissione d’inchiesta, sei anni che non dormo la notte se penso alle centinaia di migliaia di italiani finiti in miseria per quella maledetta estate del 2011, sei anni che penso al colpo di Stato. Abbiamo perso la nostra sovranità, ci è stata sottratta dai poteri finanziari che hanno speculato sul nostro debito sovrano. Se in gioco c’è la sovranità di un Paese come possiamo chiamarlo, se non colpo di Stato?”. Sostiene poi che il caso di Banca Etruria “è un aspetto collaterale di tutta la faccenda delle banche” ma “non penso sia disdicevole per un ministro prendersi cura delle sorti di una banca che sta sul suo territorio. Disdicevoli sarebbero, eventualmente, tanto l’aver mentito quanto il conflitto d’interesse col padre nel cda della banca”, “aspettiamo e vediamo”. Quindi sottolinea: “Io voglio sapere come siamo finiti alla sospensione della democrazia che ha portato ai governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. Io pretendo di sapere come è fallita Mps, come sono fallite le banche popolari, che cosa è successo prima, durante, dopo... Voglio sapere tutto. C’è una fase istruttoria, adesso. Poi arriverà il tempo delle relazioni finali. Ce ne può essere una, nel caso dell’unanimità. O più d`una, di maggioranza e minoranza. Ci sarà da divertirsi”. E conclude: “Il presidente Berlusconi chiede da anni la verità sul 2011. E finalmente l’avremo. E poi, scusi, non dimentichiamo la mia vicenda personale. Si ricorda quando mi prendevano per matto per quello che dicevo sullo spread? Ora, guarda caso, sono quasi tutti venuti sulle mie posizioni”. (7 dic - red)

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