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direttore Paolo Pagliaro

Un anno senza
Vittorio Sermonti

Un anno senza <br> Vittorio Sermonti

di Paolo Pagliaro

(20 dicembre 2017) Chissà se questa storia delle fake news avrebbe incuriosito Vittorio Sermonti, il dantista  scomparso un anno fa. Di certo avrebbe incuriosito Virgilio, che con duemila anni d'anticipo aveva definito la Fama come  il più fulmineo di tutti i mali, perché divulga indifferentemente il vero e il falso,  i fatti e i non-fatti. cosicché a ogni passaggio di informazioni la realtà ne risulta alterata. Sermonti si occupa della questione nell' ultimo libro  - "L'ombra di Dante", uscito postumo in questi giorni grazie a Garzanti e all'amorevole cura  di Ludovica Ripa di Meana. Nella pagine dedicate all'informazione, si parte da Virgilio e si finisce con una citazione  di Massimo Bucchi e del suo gentiluomo pensoso che mormora: "Dio, come deve cadere in basso un avvenimento, per diventare una notizia!".  Sermonti aggiunge l'osservazione che oggi più che le notizie, interessano in realtà gli effetti che le notizie producono. E più sono esagerati, più interessano.
Tornando a Virgilio e alle fake news, non che la massima benemerenza per un poeta del passato - osserva Sermonti - sia quella di essere nostro contemporaneo, quasi che noi fossimo chissà chi. Il fatto è che i grandi classici ci continuano a leggere più di quanto noi li leggiamo. 
L'ultimo scritto di Vittorio Sermonti è una dichiarazione d'amore per la lingua del suo paese. Per quella della Commedia, lingua erudita e popolare insieme, e anche per quell'italiano bruttissimo dei libretti d'opera,  che si ficca nell'orecchio dei nostri bisnonni, ronza nelle manifatture, nelle campagne e nelle barberie, si irradia per il mondo su barconi transatlantici . E' quell'italiano imbevuto della vocalità di centro dialetti  e mille canzoni,  l'italiano straccione e supremo, nobilitato dalla grandezza di Verdi,  che ha rifondato nella lingua l'identità dell'Italia. 
Nel lascito di Sermonti c'è scritto che dovremmo fare qualcosa di più per meritarceli,  questa lingua e questo paese bellissimi. 

(© 9Colonne - citare la fonte)