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Storia del Cantagiro, dal 1962 a oggi

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Storia del Cantagiro, dal 1962 a oggi

IL CANTAGIRO DAL 1962 A OGGI

Un libro che racconta una storia lunga 55 anni, 372 pagine per celebrare oltre mezzo secolo di eventi, nel corso del quale è stata vissuta e raccontata la storia d’Italia, attraverso la musica e i suoi protagonisti: è con questo spirito che nasce “Il Cantagiro. Dal 1962 a oggi”, il libro scritto a quattro mani da Giulia Carla De Carlo e Jonny Triviani, disponibile in tutte le librerie italiane, edito da ABEditore. Un racconto che procede sul doppio binario della Storia con la “s” maiuscola e la storia della quotidianità dei protagonisti della musica, dal 1962 ai giorni d’oggi, ripercorrendo i cambiamenti, le rivoluzioni, le trasformazioni della società italiana insieme a quella carovana musicale che girava per la penisola alla ricerca di nuovi talenti. Scritto con uno stile semplice, autentico, coinvolgente, che ricorda lo spirito del Cantagiro, il libro arriva dritto al cuore di chi legge proprio come accadeva con le auto che sfrecciavano negli anni ’60 per le strade italiane: portando a bordo i cantanti, la loro musica, i sogni delle persone comuni, che attendevano i loro beniamini lungo le strade e nelle piazze, senza barriere e istituzionalismi da palco. Gli autori ci accompagnano in un salto nel tempo tra le pagine di una storia – quella fatta dalle parole delle canzoni – che ci racconta quella parte di Italia che ancora sa farci emozionare. Fino ai giorni d’oggi. Arricchiscono il testo le prefazioni di Massimo Ranieri, Edoardo Vianello, Paolo Mengoli, Marino Bartoletti, Piero Cassano, che scrivono del “loro” Cantagiro, tra aneddoti, ricordi e curiosità; l’introduzione di Enzo De Carlo, patron della manifestazione canora; le illustrazioni di Mauro “Squiz” Daviddi, immagini dell’epoca e anastatiche di giornali di quegli anni. (PO / red)

 

“VIAGGI NELL’ITALIA PERDUTA” DI GIOVANNI COMISSO

“Quale fosse l’origine dell’irrequietezza che ne ha fatto un viaggiatore inesausto e curioso, simile a ‘un battello ubriaco di mari e di golfi’, è Comisso stesso a spiegarla, a modo suo: ‘Dalla mia nascita ho avuto la condizione di errare nella mia sete di cibo dalle mammelle sterili di mia madre a quelle della prima balia che si erano pure isterilite perché nuovamente ingravidata dal suo amante, e poi a quelle della seconda balia che doveva dimezzare il latte con il figlio. Questo mio errare è stato lo schema prestabilito del continuo mio muovermi per tutta la vita da un paese all’altro pure avendo invece il desiderio di stare fermo in incanto e contemplazione”. Così nella prefazione Nicola De Cilia presenta “Viaggi nell’Italia perduta” di Giovanni Comisso (Edizioni dell’Asino). Comisso (Treviso, 3 ottobre 1895 – 21 gennaio 1969) è stato uno dei principali scrittori italiani del primo Novecento. Partecipò alla Prima guerra mondiale e, nel 1920-21, all'impresa di Fiume. Affamato di esperienze, fu libraio a Milano, avvocato e commerciante d'arte a Parigi, condivise le esperienze impressioniste con De Pisis e con lo scultore Arturo Martini. La sua  principale attività, tuttavia, fu quella di giornalista e inviato, memorabile per i suoi reportage in Cina e in Giappone. Di lui ebbero parole di grande riconoscimento critici letterari come Contini e Debenedetti e la sua opera fu apprezzata da alcuni dei più importanti autori del nostro Novecento letterario, come Montale e Saba, Svevo e Gadda. Eppure lo scrittore trevigiano è stato per molto tempo dimenticato e rivalutato dopo la morte. (Red)

 

FRANCESCA GENTI, POESIE PER GATTE GOVERNATE DA SATURNO 

“Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza. Poesie per gatte governate da Saturno” di Francesca Genti (HarperCollins) è una raccolta di folgoranti istantanee sul mondo femminile. L’autore – poetessa dalla penna pungente, curiosa e divertente – adora osservare le donne che incontra ogni giorno e trasformarle in poesie. Un percorso originale, dolce e amaro, e umorale come le sue protagoniste, da leggere saltando da una pagina all’altra in cerca di piccole verità che fanno sorridere e riflettere. Francesca Genti è nata a Torino nel 1975, vive a Milano da molti anni. Ha pubblicato i libri di poesia Bimba Urbana (Mazzoli, 2001), Il vero amore non ha le nocciole (Meridiano Zero, 2004), Poesie d’amore per ragazze kamikaze (Purple Press, 2009), L’arancione mi ha salvato dalla malinconia (Sartoria Utopia, 2012). Come narratrice ha scritto i racconti Il cuore delle stelle (Coniglio Editore, 2007) e il romanzo La Febbre (Castelvecchi, 2011). Suoi testi sono apparsi su varie riviste tra cui “Nuovi Argomenti”, “alfabeta2”, “Lo Straniero”. Ha una piccola casa editrice che si chiama Sartoria Utopia dove confeziona a mano tirature limitate.

 

“L'ULTIMA LEZIONE” DI BAUMAN

“Mi concentrerò sui motivi che spingono le persone, in un certo momento della loro storia, a dedicarsi con una passione e un interesse particolari a predizioni, congetture e manifestazioni di panico al pensiero di una possibile fine del mondo”. Bauman era uno degli ultimi veri intellettuali pubblici in circolazione e attività in questi primi due decenni del Terzo Millennio. Certo, era un accademico, e di successo: un sociologo e sicuramente anche un filosofo. Ma che cosa è un intellettuale pubblico? È una figura che trae, in Occidente, le sue origini dalla tradizione dei profeti, uomini contro il potere, così come ci è stata tramandata più nella versione ebraica – anarchica, iconoclastica, irriverente – che in quella cristiana dove potere e sapere coincidono. Laterza propone Zygmunt Bauman “L'ultima lezione”. Zygmunt Bauman è stato uno dei più noti e influenti intellettuali del secondo Novecento, maestro di pensiero riconosciuto in tutto il mondo. A lui si deve la folgorante definizione della “modernità liquida”. È stato professore emerito di Sociologia nelle Università di Leeds e Varsavia. (red)

 

LA MANUTENZIONE DEI SENSI DI FRANCO FAGGIANI 

A un incrocio tra casualità e destino si incontrano Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne, un passato brillante e un futuro alla deriva, e Martino Rochard, un ragazzino taciturno che affronta in solitudine le proprie instabilità. Sono i protagonisti del romanzo “La manutenzione dei sensi” di Franco Faggiani. Leonardo e Martino hanno origini ed età diverse, ma lo stesso carattere appartato. Il ragazzo, in affido temporaneo, non chiede, non pretende, non racconta: se ne sta per i fatti suoi e non disturba mai. Alle medie, però, a Martino, ormai adolescente, viene diagnosticata la sindrome di Asperger. Per allontanarsi dalle sabbie mobili dell’apatia che sta per risucchiare entrambi, Guerrieri decide di lasciare Milano e traslocare in una grande casa, lontana e isolata, in mezzo ai boschi e ai prati d’alta quota, nelle Alpi piemontesi. Sarà proprio nel silenzio della montagna, osservando le nuvole in cielo e portando al pascolo gli animali, che il ragazzo troverà se stesso e il padre una nuova serenità. A contatto con le cose semplici e le persone genuine, anche grazie all’amicizia con il burbero Augusto, un anziano montanaro di antica saggezza, padre e figlio si riscopriranno più vivi, coltivando con forza le rispettive passioni e inclinazioni. Una storia positiva è al centro di questo romanzo che trabocca di umanità e sensibilità autentiche e che contiene una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità. Un romanzo sul cambiamento, la paternità, la giovinezza, in cui padre e figlio ritroveranno la loro dimensione più vera proprio a contatto con la natura, riappropriandosi di valori irrinunciabili come la semplicità e la bellezza. Franco Faggiani vive a Milano e fa il giornalista. Ha lavorato come reporter nelle aree più “calde” del mondo; si è occupato di economia, ambiente, cronaca, sport e, negli ultimi anni, di enogastronomia. Ha scritto manuali sportivi, guide, biografie, saggi e testi di libri fotografici. Da sempre alterna alla scrittura lunghe e solitarie esplorazioni in montagna.

(red – 12 gen)

 

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