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MOSCOVICI BACCHETTA
LEGA E CINQUE STELLE

MOSCOVICI BACCHETTA <br> LEGA E CINQUE STELLE

Anche vista fa fuori, l’Italia in campagna elettorale ha la forma di una babele dai toni poco rassicuranti. O perlomeno questa è la visione di Pierre Moscovici, il francese commissario agli Affari economici dell'Ue, che vede nelle elezioni italiane del 4 marzo prossimo, testuali parole, “un rischio”: secondo Moscovici l'Italia infatti “si prepara ad elezioni dall'esito incerto. Che maggioranza ci sarà? Quale programma europeo scaturirà dal voto, tenendo conto che la situazione economica del Paese non è la più forte nella zona euro? Beato chi può dirlo”. Moscovici non lo dice esplicitamente, ma la sua paura è legata alla possibile vittoria dl Movimento 5 Stelle, ma anche di quel centrodestra scosso nelle ultime ore dalle frasi del candidato leghista alla regione Lombardia, Attilio Fontana, sulla ‘razza bianca in pericolo a causa dei migranti’: “Bisogna combattere gli estremismi sul piano politico. Sono affermazioni evidentemente scandalose, ma ho fiducia nel popolo italiano".  Fontana comunque anche stamattina è tornato sull’argomento, ammettendo di aver usato toni sbagliato, ma di fatto rimanendo sulle proprie posizioni: “Il problema deve comunque essere affrontato. Tra l’altro la Costituzione stessa dice che esistono le razze, quindi dovremmo cambiarla”. E Matteo Salvini conferma in pieno l’appoggio al suo candidato: “Fargli fare un passo indietro? – gli chiedono a Radio Anch’io lo Sport – Figurarsi!”.  Per il momento però un mezzo passo indietro l’uscita di Fontana lo fa fare al Movimento 5 Stelle, ancora preso in mezzo all’idea di eventuali apparentamenti. Alessandro Di Battista, a Circo Massimo, sembra chiudere su tutti i fronti: “E’ una frase vergognosa e razzista però neanche voglio dare risposta a certi soggetti che con le loro politiche hanno soltanto favorito l'aumento della xenofobia in Italia, ma anche l'aumento delle ingiustizie a livello mondiale”.  Ma tornando alle parole di Moscovici, ce n’è appunto anche per il Movimento 5 Stelle e per il suo candidato premier, Luigi Di Maio, che aveva proposto uno scostamento dalla soglia del 3% del debito: proposta che per il commissario Ue “non è pertinente, la soglia del 3% ha un senso, quello di evitare che il debito scivoli, e il debito italiano non può scivolare ulteriormente, si deve ridurre. E' un controsenso assoluto per l'Italia e per l'Ue: combattere il debito e questo significa permettere la crescita e la qualità della spesa pubblica”.

(Sis) 

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