Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Italia e Germania
la cicala e la formica

Italia e Germania <br> la cicala e la formica

di Paolo Pagliaro

(23 gennaio 2017) Il motore dell’aumento del debito pubblico italiano si accese nei primi anni 70, quando - con Mariano Rumor a Palazzo Chigi - furono varati provvedimenti come le baby pensioni, che consentivano alle dipendenti pubbliche di lasciare il lavoro dopo 14 anni 6 mesi e 1 giorno di servizio.

Sempre in quegli anni a politiche di welfare particolarmente generose e costose si aggiunsero gli oneri della nuova burocrazia regionale. In assenza di un significativo aumento del gettito fiscale, l’Italia – grande importatore di petrolio e di altre fonti di energia – non solo cominciò ad accumulare debito ma rischiò anche la bancarotta in seguito allo shock petrolifero del 1973.
Fu allora che, di fronte alla fuga dei capitali all’estero, la Banca d’Italia chiese un prestito per tamponare le falle aperte nelle riserve ufficiali. Trovò solo i tedeschi disposti a concederlo. Il 31 agosto 1974 la Deutsche Bundesbank prestò alla Banca d’Italia due miliardi di dollari ma contro una garanzia in oro. E Via Nazionale dovette impegnare un quinto delle sue riserve auree: 41.300 lingotti, più di 500 tonnellate.
L’episodio viene ricordato da Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia, in un saggio intitolato “Oro” pubblicato in questi giorni dal Mulino e dedicato al bene-rifugio per eccellenza, perno delle economie dei sistemi monetari. Il pegno fu estinto qualche anno dopo, quando il prestito fu restituito, ma l’operazione non fu politicamente indolore. Il quadro che rimase impresso nell’immaginario popolare italiano – scrive Rossi - fu quello di un povero col cappello in mano (cioè noi) e di un ricco che non si fida e chiede in pegno la fede d’oro del povero; viceversa, nell’immaginario tedesco fu quello di una cicala sventata - sempre noi - che cerca di mantenere il suo insostenibile tenore di vita chiedendo soldi in prestito a una giudiziosa formica che ha risparmiato con sacrificio e che si cautela chiedendo almeno una garanzia. Uno stereotipo ricorrente nella storia dei rapporti fra i due paesi, e di cui troviamo traccia anche in questa campagna elettorale.

(© 9Colonne - citare la fonte)