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Antisemitismo, a Roma
la conferenza Osce

Antisemitismo, a Roma <br> la conferenza Osce

“Sono convinto che questa materia abbia tanto a che fare con il tema della sicurezza in Europa, abbia tanto a che fare con un vaccino che ha bisogno di un continuo richiamo, un grande vaccino culturale contro il razzismo, contro l’antisemitismo e contro ogni nuovo virus insorgente di discriminazione”: il ministro degli Esteri Angelino Alfano presenta così, insieme alla presidente dell’Ucei (Unione delle Comunità ebraiche italiane) Noemi Di Segni, la Conferenza internazionale di Roma sulla Responsabilità degli Stati, delle Istituzioni e degli individui nella lotta all'Anti-Semitismo nell'Area Osce, che si svolgerà il 29 gennaio presso il ministero degli Esteri.  “L’evento inaugura di fatto la presidenza italiana dell’Osce” ha spiegato il responsabile della Farnesina, sottolineando che si tratta di “un’iniziativa inedita della presidenza italiana, che non segue una ritualità degli anni precedenti, speriamo che chi verrà dopo di noi la trasformi in un evento che quasi liturgicamente – nel mese di gennaio in cui è collocato il Giorno della Memoria – segni l’avvio dell’anno Osce”. Nella lotta all’antisemitismo “a ciascuno il suo: c’è una responsabilità delle istituzioni, degli individui e degli Stati” ha affermato il ministro degli Esteri, ricordando come il nostro sia “stato uno dei primi Paesi nel mondo ad avere formalmente istituito il Giorno della Memoria” e ringraziando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la nomina a senatore a vita di Liliana Segre: “Un gesto importantissimo, ancora più significativo per il fatto che il capo dello Stato ha deciso di esercitare le sue prerogative presidenziali in un anno molto importante, il 2018, in cui ricorre l’’80 esimo anniversario delle leggi razziali in Italia”. “Il messaggio che vogliamo lanciare in questa conferenza – ha aggiunto il ministro degli Esteri - è che la pace e la sicurezza non si devono mai dare per scontate, non dobbiamo dimenticare la miseria in cui era caduta all’Europa negli anni quaranta del secolo scorso” e “questo è un periodo difficile per l’Italia e per l’Europa, in cui rischiano di prevalere nazionalismo e populismo e le minoranze sono le più a rischio discriminazione. Esprimo la mia preoccupazione per l’aumento dell’antisemitismo, della violenza e dell’intolleranza religiosa”. “Altro nemico - continua Alfano - è l’indifferenza e dobbiamo allarmarci quando l’antisemitismo cresce in assenza di una reazione”. “Ogni giorno notiamo segnali preoccupanti di espressioni antisemite e di odio – ha detto Di Segni - L’attenzione non è solo alla parte ebraica ma si riversa anche su tutti gli altri, in particolare i migranti. Noi ebrei siamo stati per primi migranti, la sensibilità su questo tema deve essere altissima: ci sono espressioni di razzismo, odio e intolleranza inaccettabili nei confronti dei migranti. È chiaro che il problema va gestito perché non si può per buonismo accogliere tutti ma non si possono etichettare tutti di pericolosità e di terrorismo. È un tema di gestione e di integrazione e bisogna dare risposte sul nostro denominatore comune di valori da condividere”. Al termine della conferenza stampa, Alfano e Di Segni hanno posato con il cartello della campagna “#weremember, #noiricordiamo”. Nell’ambito della presentazione della Conferenza, inoltre, è stata inaugurata una mostra documentale, curata dell’Archivio Storico del Maeci, con il contributo dello Yad Vashem Center, del museo della Shoah di Roma, del museo dell’ebraismo italiano di Ferrara (MEIS) e del Progetto Traduzione Talmud Babilonese.  (BIG ITALY / PO / Roc – 26 gen)

 

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