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Alfano: Guardia di Finanza strumento di credibilità all’estero

È la collaborazione tra il mondo della diplomazia e quello della sicurezza economica finanziaria a rappresentare uno dei più efficaci strumenti di cooperazione del nostro paese: è quanto ha affermato con forza oggi, alla Farnesina, il comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, in apertura della Riunione degli Esperti e Ufficiali della Guardia di Finanza in servizio all’estero. Presenti il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, e il segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni. Al segretario generale il compito di ricordare i settori nei quali operano ufficiali ed esperti delle Fiamme Gialle all'estero: "Sono settori che assumono una crescente importanza anche a livello internazionale - ha detto - a partire dalla lotta di fenomeni di elusione ed evasione fiscale, fondamentale anche nella lotta al terrorismo sostenuta da un contrasto a livello fiscale; ma parliamo anche di contrasto dell'attività di riciclaggio, la corruzione. C'è poi il contrasto alla contraffazione e protezione del Made in Italy. Per essere efficaci nella protezione dei nostri marchi ci dobbiamo avvalere del contributo e delle professionalità della Guardia di Finanza. Si tratta anche di continuare a sviluppare la nostra capacità nel dialogo, nei rapporti bilaterali tra stati sul tema delle materie economico-finanziarie, fiscali e tributarie".

GLOBALIZZAZIONE DELLA LEGALITA’ - Globalizzazione e nuove tecnologie “sono strumenti - ha spiegato il comandante Toschi - che la criminalità sfrutta per accumulare ricchezze. Paradisi fiscali e rotte intercontinentali dei traffici illeciti sono alcuni dei mezzi con cui i criminali e i terroristi perpetuano le loro organizzazioni. L'unico percorso da seguire per combatterli è contrapporre alla globalizzazione del crimine economico finanziario una globalizzazione della legalità". In quest'ottica Alfano ha definitivo le Fiamme Gialle "un architrave nel contrasto alla criminalità e all'inquinamento della nostra economia". Il ministro degli Esteri ha poi sottolineato come sia indispensabile interrompere i flussi economici che finanziano Daesh dopo la sua sconfitta prima in Iraq e poi in Siria: "Non basta distruggere il terrorismo sul piano militare. Daesh è tornata a operare come un'organizzazione terroristica transnazionale e fino a quando avrà la capacità di finanziarsi rimarrà un pericolo per la nostra sicurezza. Per questo è fondamentale l'operato della Guardia di Finanza, all’interno sia del gruppo di lavoro del finanziamento di Daesh, che presiediamo con Stati Uniti e Arabia Saudita, sia del GAFI" (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale)".

SOLIDARIETA’ E SICUREZZA - Inoltre, il titolare della Farnesina ha ricordato come l'apporto della Guardia di Finanza sia vitale anche nella collaborazione con Frontex: "L'Italia può affermare senza remore di essere stata in grado di abbinare solidarietà e sicurezza. Anche sui flussi migratori provenienti dal Mediterraneo, è indispensabile il lavoro della Guardia di Finanza in collaborazione con l'agenzia europea Frontex, esattamente su quella trincea marittima che vede un contrasto sempre più efficace contro la rete dei trafficanti. Anche grazie alle Fiamme Gialle abbiamo dimostrato a livello internazionale che salvare le vite umane è possibile anche realizzando una condizione complessiva di sicurezza del Paese". Ha poi aggiunto: "L'operato della Guardia di Finanza è fondamentale nell'attuazione delle sanzioni. Viviamo in un mondo di sanzioni sempre più complesso, perché è aumentato il ricorso a questo strumento di diplomazia coercitiva. Le Fiamme Gialle ci aiutano a darne la giusta applicazione e guadagnare credibilità a livello internazionale". "Sia nel contrasto alla corruzione che al terrorismo - ha concluso Alfano - non basta mettere in campo più azioni congiunte, più capacity building e attività di formazione, serve, soprattutto, un dialogo profondo e una intensa cooperazione costruita sulla fiducia. La missione delle Fiamme Gialle è mantenere il contatto con gli interlocutori sul terreno, costruendo fiducia. È questa la ricetta del successo all'estero, ogni volta in cui è necessario tessere dei rapporti tesi allo scambio di informazioni". (Bur – 12 feb)

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