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direttore Paolo Pagliaro

Trattato di economia
affettiva
di Paolo Nelli

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Trattato di economia <br> affettiva <br> di Paolo Nelli

“TRATTATO DI ECONOMIA AFFETTIVA” DI PAOLO NELLI

Nel romanzo “Trattato di economia affettiva” edito da La Nave di Teseo,  Paolo Nelli racconta la storia di Nello, un bambino che cresce negli anni ’70 del post boom economico, in Brianza, nord di Milano. Famiglia che lascia l’Abruzzo per lavorare: padre operaio, madre casalinga, pochi soldi in famiglia e affanni affettivi, ma la sua è un’infanzia felice. Le avventure di Nello sono riviste così, alla luce di soldi e affetti. Da qui il titolo, ironico ma veritiero, perché il romanzo è un viaggio a seguire un bambino in un mondo sempre più pieno di possibilità, ma senza i soldi per realizzarle. Dal pianto della nascita alla terza media, con lui si ride, ci si commuove , ci si affeziona e, anche, viene voglia di abbracciarlo, questo ragazzino, per proteggerlo dal mondo che lui sta scoprendo. Scorrono gli anni ’70, con le loro canzoni, la fine di Carosello, le nuove pubblicità, i telefilm, le Brigate Rosse: il tutto è politico, nell’esperienza di Nello, diventa tutto è economico. Perché lui non ha rivoluzioni e non ha lotte politiche. Quello che ha è l’epica delle piccole cose, l’epica del suo stupore quotidiano, le mille nuove merci e l’affetto a cui ambisce. Nelli, nato nel 1968, vive a Londra. Ha fatto diversi lavori e ora insegna Lingua e Cultura Italiana al King’s College. Ha pubblicato racconti e romanzi, tra i quali il suo primo La Fabbrica dei Paraurti (1999), e il suo ultimo Golden Boot (2012).  

 

IL PITTORE FULMINATO

Johann Moritz Rugendas, noto pittore tedesco dell’Ottocento, compie un viaggio tra la regione andina e l’Argentina insieme a un altro pittore più giovane, il fidato amico Krause. I due paesaggisti cercano il volto nascosto della loro arte e sono catturati dall’ignota immensità, che palpita di mistero; si immergono nella ricchezza della natura, nella sua specificità, nella vivida diversità rispetto ai climi e agli ambienti del Vecchio Mondo. Sono entrambi alla mercé di un mondo tanto fiorente quanto violento: da un lato ci sono gli indios, con la loro ferocia primitiva e le loro scorribande imprevedibili, veri e propri tifoni umani che i due europei sognano di immortalare; dall’altro c’è un tempo atmosferico mutevole e spietato. Sarà proprio quest’ultimo, con uno scherzo crudele, a cambiare le sorti del viaggio e della vita stessa del protagonista: un giorno, Rugendas viene colpito da un fulmine insieme al suo cavallo. Con “Il pittore fulminato” (Fazi editore) César Aira, uno dei più stimati scrittori sudamericani di oggi, paragonato a Calvino e Nabokov per il suo allegro gioco letterario, torna nelle librerie italiane dal primo marzo con uno dei suoi romanzi più apprezzati: una vicenda intrigante ed eccezionale, come il suo protagonista. Un viaggio suggestivo attraverso la bellezza, l’arte e il lato grottesco della natura. (Red)

 

DISUGUAGLIANZA E CRESCITA, INVERTIAMO LA ROTTA   

Per molti anni ci hanno fatto credere che la disuguaglianza è necessaria per la crescita economica. È vero il contrario: per crescere tutti e in modo sano è necessaria una maggiore uguaglianza nella distribuzione del reddito. “Invertiamo la rotta” è il monito del premio Nobel per l’economia, Joseph E. Stiglitz, le cui tesi sono illustrate nel saggio “Invertire la rotta. Disuguaglianza e crescita economica”, edito da Laterza. “Non è difficile individuare le politiche economiche necessarie per invertire la rotta – spiega Stiglitz - Abbiamo bisogno di maggiori investimenti nei beni pubblici; di una migliore governance aziendale, leggi antitrust e antidiscriminazioni; di un sistema finanziario più regolamentato; di un rafforzamento dei diritti dei lavoratori; di sistemi di tassazione e trasferimenti più progressivi. ‘Riscrivendo le regole’ che disciplinano l’economia di mercato sulla base di queste esigenze potremo ottenere una maggiore uguaglianza nella distribuzione del reddito sia prima che dopo le tasse e i trasferimenti, e di conseguenza risultati economici migliori”. Joseph E. Stiglitz, premio Nobel per l’economia 2001 e vincitore della medaglia John Bates Clark, è professore alla Columbia University. Fra i suoi più recenti libri tradotti in italiano: “La grande frattura. La disuguaglianza e i modi per sconfiggerla” (Einaudi 2016); “Un’economia per l’uomo” (Castelvecchi 2016); “Le nuove regole dell’economia. Sconfiggere la disuguaglianza per tornare a crescere” (il Saggiatore 2016); “L’Euro. Come una moneta comune minaccia il futuro dell’Europa” (Einaudi 2017).

 

“STELLA O CROCE” DI GIAN MAURO COSTA          

A Palermo, in una grande strada del centro, una signora gestisce una bottega di parruccaia. È una donna gentile, bravissima nella sua arte che le ha donato una notorietà cittadina, saldamente affermata in una clientela formata da artisti, donne sotto terapie invasive, travestiti. Ha spesso verso le sue clienti una tenerezza particolare che l’ha fatta considerare da alcune di loro quasi un angelo; copre alopecie con parrucche d’artista, ma le sue cure sono talvolta un balsamo psicologico. Un giorno, questa signora senza un nemico al mondo, viene trovata uccisa, in un modo sanguinosissimo, nella sua bottega sulla via trafficata. Mistero totale. La polizia avvia le indagini: i tanti clienti, possibili stranezze delle loro vite, il mondo del teatro, angoli oscuri nel lavoro... Ma la scarsezza dei risultati spegne l’ingegno investigativo. Per un caso, per una amicizia comune, se ne incuriosisce Angela Mazzola. È una ragazza di periferia. Fa la poliziotta. Semplice agente della Mobile, ma “già ne aveva fatta di strada dal suo quartiere di origine Borgo Nuovo”. Questa la trama di “Stella o croce”, romanzo di Gian Mauro Costa edito da Sellerio. L’autore con “Sella o croce” ha costruito uno dei suoi tipici personaggi eroi di tutti i giorni, cui non si darebbe un soldo di credito, ma poi si rivelano dotati di una loro intelligenza affilata da una vita difficile e da una grande umanità. Costa è nato e vive a Palermo, dove lavora. Giornalista de “L’Ora” e adesso della Rai, ha pubblicato con Sellerio Yesterday (2001), Il libro di legno (finalista al Premio Scerbanenco 2010), primo romanzo con protagonista Enzo Baiamonte, cui sono seguiti Festa di piazza (2012) e L'ultima scommessa (2014), e Stella o croce (2018).

 

“CRONACA DI UN’ULTIMA ESTATE” DI YASMINE EL RASHIDI

“Cronaca di un’ultima estate” di Yasmine El Rashidi (Bollati Boringhieri, traduzione di Costanza Prinetti Castelletti) è un romanzo sull’Egitto, sul silenzio e sulla memoria. In realtà “l’ultima estate” non è una sola, le “ultime” sono tre, quelle del 1984, del 1998 e del 2014. Segnano momenti di delucidazione, risoluzione e cambiamento, per chi racconta e per il paese. E sono caratterizzate dai silenzi dei familiari, degli amici, dei mezzi di comunicazione su quello che sta succedendo. È un romanzo raccontato “per sottrazione”, che attraverso i ricordi di una protagonista prima bambina, poi adolescente, poi donna, illuminano passaggi politici storici insieme a vicende personali e familiari. L’autrice intreccia presente e passato: se stessa bambina con una madre misteriosamente reticente sull’assenza prolungata e inspiegabile del padre; se stessa giovane donna decisa a diventare autrice di documentari, intervistando gente per la strada, ma non i venditori ambulanti, già allora conscia, come tanti, del pericolo che rappresentano; se stessa scrittrice che riesplora il suo passato dopo la caduta di Mubarak e si pone domande sui silenzi che hanno segnato e formato la sua esistenza. Le sparizioni – prima di tutte quella del padre della protagonista – riempiono lo sfondo, insieme ai soprusi, all’antisemitismo, all’anticomunismo. E ci sono altre sparizioni, emblematiche, di edifici, di parchi, di passeggiate a mare, di esercizi pubblici… e anche corpi senza vita con il numero di telefono scritto sul braccio, come se gli uccisi avessero saputo di dover essere identificati dopo gli scontri del 2011. Non ci sono illusioni, nel romanzo, né speranze, ma c’è una nostalgia diffusa, che non è solo quella dei riti d’infanzia, o delle presenze familiari e amicali finite in prigione o all’estero. È un vivissimo quadro del Cairo passato e presente: vedute, suoni, odori, sapori e i cambiamenti della città, che rispecchiano quelli della coscienza e del linguaggio della protagonista: nuove emozioni, nuovi desideri, nuove ambizioni, e nuova consapevolezza del potere della repressione occulta o palese.

 

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