Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Foligno, a 20 anni dal sisma ‘Diventiumbria 1997-2017’

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Foligno, a 20 anni dal sisma ‘Diventiumbria 1997-2017’

Si sono tenute oggi, alla presenza della Presidente della Regione Umbria, l’inaugurazione della mostra fotografica “Diventiumbria. 1997-2017 ricostruzione 20 anni”, allestita presso il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, e la presentazione del volume sulla campagna fotografica di comunicazione realizzata dalla Regione Umbria dedicata alla ricostruzione a 20 anni dal terremoto del 1997. Per la mostra sono state selezionate trentadue immagini tra centinaia di scatti che danno conto di una terra che non si arrende alle catastrofi naturali. Attraverso “Diventiumbria” si è voluto raccontare la vita della comunità umbra a venti anni dal terremoto del 1997, venti anni segnati non solo dalla ricostruzione, ma dalla formazione dell’identità dei territori colpiti. Protagonisti degli scatti fotografici sono ragazze e ragazzi di venti anni, nati nel 1997, testimonial del forte legame con la propria terra, con i suoi valori, e di un processo di ricostruzione non solo architettonico e funzionale, ma soprattutto sociale. “Diventiumbria” è dunque un “claim” per raccontare un’esperienza collettiva su ciò che è il cambiamento, la crescita di esperienza e la consapevolezza di appartenenza a valori comuni dell’Umbria, su come si “diventi Umbria”. Una storia dell’Italia che funziona e delle sue comunità intese come la sua migliore risorsa. All’inaugurazione sono intervenuti Gaudenzio Bartolini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e Paolo Belardi, direttore dell’Accademia Belle Arti di Perugia, i fotografi Marco Giugliarelli e Fabrizio Troccoli ed il giornalista e scrittore Giovanni Dozzini che ha curato i testi del volume. (Red)

 

NAPOLI OSPITERA’ “NEL NOME DELLA MADRE. ADELE CERAUDO”

Venerdì 23 febbraio alle 10.30 presso il Pan | Palazzo delle Arti di Napoli (Sala PAN) si terrà la conferenza stampa della mostra "Nel nome della madre. Adele Ceraudo". L'esposizione a cura di Daniela Wollmann è dedicata al tema della femminilità e con oltre cinquanta opere tra disegni, lavori a tecnica mista, fotografie, video e installazioni ripercorre i momenti salienti dei dieci anni di attività di Adele Ceraudo.  Promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo, la mostra è organizzata in collaborazione con l'Assessorato alla cultura e turismo del comune di Napoli, dall'associazione culturale CreativiATTIVI/rivoluzionART, nell'ambito dell'iniziativa "la bottega delle sensazioni", idea, progetto e curatela di Daniela Wollmann. (PO / red)

 

AL SENATO MOSTRA PER I 70 ANNI DELLA COSTITUZIONE

Dopo le mostre sul Guernica di Picasso e delle carte costituzionali che hanno preceduto la Costituzione del 1948, il Senato propone un terzo percorso artistico per raccontare l'Italia come Repubblica fondata sul lavoro. La prossima settimana Palazzo Giustiniani apre ancora una volta le porte al pubblico per ricordare i 70 anni dell'entrata in vigore della Costituzione. E lo fa esponendo un'altra opera di Pablo Picasso, "Figura di donna" del 1906. Insieme a "La Magona d'Italia a Piombino" di Renato Guttuso e a opere di Ardengo Soffici, Mario Mafai, Mario Sironi, Ottone Rosai, Betto Lotti, Alvaro Cartei. Nel complesso, 55 opere esposte tra dipinti, incisioni e disegni; 26 gli artisti rappresentati. Come scrive il curatore della mostra, Marco Moretti, "tra gli anni topici della gestazione" della Costituzione e i "successivi alla sua applicazione, decine e decine di artisti di tutta Italia furono ispirati dalla ripresa del lavoro reso attraverso vari canoni figurativi (naturalismo, post cubismo, neorealismo) con i quali tramandarono il fervore del loro tempo: dalla ripresa dei trasporti al risorgere delle fabbriche, dal lavoro dei campi a quello molteplice e vario dell'artigianato. Venne così virtualmente documentato lo sforzo dei milioni d'italiani che si erano rimboccati le maniche per restituire a se stessi e al Paese la dignità (materiale e morale) umiliata dalla guerra". Il Senato contribuisce ad arricchire la mostra esponendo materiali bibliografici, giornali e documenti originali dell'epoca che ripercorrono alcuni momenti significativi dell'elaborazione del testo della carta costituzionale e delle riflessioni dei costituenti sui problemi del lavoro. La mostra "Eclettiche Armonie. Percorsi figurativi tra rinnovamenti inizio secolo e nuove frontiere del realismo al tempo della Costituzione" sarà aperta al pubblico dal 20 febbraio al 16 marzo, con ingresso - gratuito e senza obbligo di prenotazione - da via della Dogana Vecchia 29 (lunedì-mercoledì 10-12.30 e 14-18, giovedì e venerdì 10-18; tutte le informazioni nel sito www.senato.it). L'inaugurazione avrà luogo lunedì 19 febbraio, alle ore 16. La mostra è patrocinata dal Senato della Repubblica e dal "Museo Soffici e del '900 italiano" di Poggio a Caiano (Prato). Il Comitato d'onore è composto dal Presidente del Senato, Pietro Grasso, e dal Senatore Questore Antonio De Poli. Del Comitato scientifico fanno parte gli storici dell'arte Emanuele Bardazzi, Costanza Contu e Marco Moretti. (Red)  

 

MARSIGLIA: “VIAGGI IMMAGINARI. PICASSO E I BALLETTI RUSSI, TRA ITALIA E SPAGNA"

Si inaugura oggi al MuCem di Marsiglia la mostra "Viaggi immaginari. Picasso e i Balletti russi, tra Italia e Spagna". La mostra (aperta al pubblico fino al 24 giugno) è a cura di Sylvain Bellenger, Luigi Gallo e Carmine Romano, realizzata dal Mucem (Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo di Marsiglia) e dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, organizzata da Electa, nell’ambito di Picasso-Méditerranée: un’iniziativa del Musée national Picasso di Parigi che coinvolge sessanta istituzioni in otto paesi del Mediterraneo nel triennio 2017-2019.  La mostra approfondisce i temi dell’esposizione napoletana Parade. Picasso e Napoli, tenutasi al Museo e Real Bosco di Capodimonte e all’Antiquario di Pompei, dal 7 aprile al 10 luglio 2017, in occasione del centenario del viaggio di Picasso in Italia, mostra che per la prima volta metteva l’accento sul rapporto del pittore con l’arte popolare napoletana e il teatro tradizionale. Tale approccio ha permesso di evidenziare quanto l’arte popolare abbia ispirato un periodo fin’ora studiato esclusivamente alla luce del ritorno all’ordine e del classicismo della tradizione pittorica di Ingres. Se nella mostra napoletana erano analizzati da Carmine Romano i balletti definiti italiani, Parade e Pulcinella, a Marsiglia si esaminano anche i balleti d’ispirazione iberica, Tricorne e Cuadro flamenco. Le ricerche, da lui effettuate per questa mostra, negli archivi di Madrid, Granada, Siviglia e Cadiz e Jerez de la Frontera, dove si trovano documenti e lettere relative al compositore Manuel de Falla, ai membri della compagnia dei Balletti Russi e ai personaggi a loro vicini (Diaghilev, Massine, Lanz, Llorca ecc.), hanno messo in evidenza come il tema dell’iconografia napoletana e la compenetrazione con la città amata dal pittore sia centrale in tutta la produzione teatrale di Picasso per i balletti russi. Esemplari sono l’identificazione dei luoghi della Napoli degli inizi del XX secolo, ritratti dall’artista e utilizzati per le scenografie di Parade, Tricorne e Pulcinella. Un sezione fondamentale della mostra riguarda l’approfondimento dei modelli iconografici per il sipario di Parade, i cui personaggi erano già stati identificati da Romano nella mostra di Capodimonte. Dall’inedito confronto si evincono le radici formali del sipario, immerse nel fertile terreno del racconto popolare, religioso e teatrale, rappresentato da manifesti di spettacoli provenienti dal Museo di San Martino messi a confronto con gli ex voto e una bandiera devozionale del Santuario di Madonna dell’Arco. Ai costumi di Parade già esposti a Pompei, si aggiungono quelli di Tricorne e Pulcinella, grazie a un prestito eccezionale del Teatro dell’Opera di Roma che permettono il confronto diretto con gli schizzi autografi di Picasso, provenienti dal Musée Picasso Paris. Nel catalogo Luigi Gallo ha evidenziato le similitudini della grafica di Picasso con la moda un mondo al quale era stato introdotto da Coco Chanel, sponsor di Parade. Una sezione specifica, inoltre, indaga il rapporto fra Picasso e Fortunato Depero, coinvolto nella realizzazione dei costumi cubisti di Parade, grazie ad un insieme di marionette, quadri e disegni prestati dal MART (Museo d’Arte Moderna di Rovereto e Trento). Le due mostre, Parade. Picasso e Napoli e Viaggi Immaginari. Picasso e i Balletti Russi fra Italia e Spagna, allargano il concetto del Primitivismo ben oltre l’art nègre al mondo del teatro e delle processioni religiose del Mediterraneo.(red – 16 feb)

A ROMA OMAGGIO ALLA BEAT GENERATION

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma presenta la mostra fotografica e documentaria “Beat Generation. Ginsberg, Corso, Ferlinghetti. Viaggio in Italia”, a cura di Enzo Eric Toccaceli, che ripercorre le tappe di un movimento che ha fatto storia. Esposte, da domani al 2 aprile, circa 200 fotografie in bianco e nero realizzate dallo stesso curatore, tutte inedite e tutte acquisite dalla Galleria Nazionale. Le fotografie, corredate da un apparato di circa 600 documenti (prime edizioni, vinili, manifesti, inviti, locandine, ritagli stampa), descrivono gli ultimi viaggi in Italia di tre dei più importanti esponenti della Beat Generation, che si recarono in Italia diverse volte in occasione di incontri e performance: Allen Ginsberg,Gregory Corso e Lawrence Ferlinghetti, il più longevo dei tre artisti, ormai quasi centenario. In un arco di tempo che prende avvio dalla fine degli anni Settanta per concludersi negli anni più recenti, Enzo Eric Toccaceli ha seguito e fotografato Ginsberg, Corso e Ferlinghetti in tutte le loro peregrinazioni nelle grandi città e capitali dell’arte: da Milano a Venezia, Roma, Firenze, per giungere fino allo Stretto di Messina. Attraverso le fotografie, ma anche attraverso i documenti, i manifesti, gli articoli e varie rarità e curiosità, l’autore descrive in una sorta di moderno grand tour il viaggio in Italia dei tre poeti, in un appassionante racconto tra arte, cronaca e storia.

(PO / red)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)