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Carofiglio: c’era vita
prima della Leopolda

Carofiglio: c’era vita <br> prima della Leopolda

di Paolo Pagliaro

(12 marzo 2018) La frase per cui un politico pensa alle prossime elezioni e uno statista alle prossime generazioni viene di solito attribuita a De Gasperi, ma in realtà è di un teologo e predicatore americano del diciannovesimo secolo, James Freeman Clarke, e ha una seconda parte meno nota: «Un politico pensa al successo del suo partito, lo statista a quello del suo Paese». E’ una delle cose che si imparano leggendo le riflessioni  su politica e verità che Gianrico Carofiglio, in una conversazione con Jacopo Rosatelli, ha raccolto in un volumetto pubblicato nelle edizioni del Gruppo Abele e intitolato “Con i piedi nel fango”. Per dire che la strada dell’azione politica è difficile, e a percorrerla davvero ci si sporca. Ma ne vale la pena.

La politica di cui si occupa Carofiglio è quella che si sottrae all’urlo, alla demagogia, all’esercizio sistematico del rancore. Che considera il compromesso come una pratica sana, eticamente imprescindibile. Che è in grado di assumersi la responsabilità di scelte impopolari. Che  tra la verità assoluta degli invasati e la non-verità degli scettici sa che c’è posto per le verità da sottoporsi a continua revisione, sentendo anche le ragioni degli altri.

Ci sono politici cialtroni, ma altri si comportano in modo coerente con i valori cui dichiarano di ispirarsi. Carofiglio cita Mattarella, che era ministro da un mese quando si dimise perché non condivideva la legge che sanciva la posizione dominante di Berlusconi nelle tv.

Carofiglio spiega anche che la buona politica sa distinguere la storia dalla propaganda. Racconta che tempo fa i vertici del Pd pensavano di produrre un documentario, una storia del partito che aiutasse a ripristinare un senso di appartenenza molto affievolito. Gli sembrò una buona idea. Ma cambiò opinione quando gli fu spiegato che la storia raccontata dal documentario sarebbe cominciata dal 2012.  Carofiglio pensava invece, come molti,  che quella comunità politica avesse le sue radici nella  guerra di liberazione e nella Costituente, venute entrambe prima della Leopolda.

 

 

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