Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SPECIALE CGIE / ASSEMBLEA PLENARIA 4-6 LUGLIO 2018

VOTO ESTERO, MERLO: PROPOSTA DI RIFORMA ENTRO L’ANNO
E’ stato il voto all’estero il grande protagonista del primo giorno di plenaria del Cgie (4 luglio). Riunito alla Farnesina fino a venerdì 6 luglio, il Consiglio generale degli italiani all’estero è chiamato a fare una proposta da sottoporre al parlamento e al governo. Esecutivo che per la prima volta vede un italiano eletto fuori i confini nazionali ricoprire il ruolo cruciale di sottosegretario agli Esteri: si tratta di Ricardo Merlo, fondatore del Movimento Associativo Italiani all’Estero, a cui andrà la delega per gli italiani nel mondo. E’ proprio Merlo a rivolgersi al Cgie definendolo un “attore fondamentale” per riformare il voto all’estero: “E’ urgente che alla prossima plenaria di novembre il Cgie consegni al governo una bozza di indirizzo o una bozza di proposta di legge e quella sarà la base su cui dovranno lavorare governo e parlamento – ha sottolineato il sottosegretario agli Esteri intervenendo alla plenaria -. E’ molto importante che di questo si discuta nei Comites, negli Intercomites e nel Cgie. Poi il parlamento arricchirà la proposta, ma la legge deve partire dal Cgie”. Tante le proposte intorno al tavolo del Consiglio generale degli italiani all’estero: dal voto in consolato a quello elettronico, dalla delocalizzazione dello scrutinio (presumibilmente in quattro luoghi diversi) allo spoglio nei consolati o nelle ambasciate. Tutte “idee e spunti su cui dover lavorare per arrivare a novembre e fare una proposta”, prosegue Merlo premendo sul fattore tempo. “La proposta ha bisogno di un tempo considerevole precedente alle elezioni – prosegue il sottosegretario agli Esteri -. Nel contratto di governo c’è la riforma delle modalità del voto all’estero ed è molto importante cogliere questa opportunità. Io aspetto con ansia novembre, dopo che avrò l’input del Cgie cercherò di portarlo al parlamento e in Consiglio dei ministri affinché si metta all’ordine del giorno. Abbiamo bisogno di farlo al più presto possibile”. “Sono convinto che ce la possiamo fare ad avere una proposta di legge o una proposta di indirizzo per novembre – afferma Merlo - così si può partire”. Alle elezioni del 4 marzo all’estero ci sono stati “episodi sfortunati, ma l’impegno è stato notevole e il bilancio è positivo. Ovviamente bisogna guardare al futuro e a ulteriori miglioramenti”, ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri. “Alcune proposte sono già state formulate da parte del ministero degli Esteri – ha sottolineato Vignali – per rafforzare ad esempio la fase di spoglio. Una modifica che si potrebbe fare, senza modificare la procedura di voto con una legge, è introdurre il codice a barre anche nella fase di spoglio delle schede garantendo una maggiore velocità”. “Abbiamo un riscontro positivo da parte della Corte di Appello di Roma e dal ministero dell’Interno, si tratterà di realizzarla. Non tocca direttamente alla Farnesina ma il ministero degli Esteri si fa stimolo”, ha concluso Vignali. “Non siamo contrari a priori a esplorare la possibilità di avvalerci nel futuro del voto elettronico, ma a certe condizioni – sottolinea il segretario generale del Cgie Michele Schiavone -: che ci siano i fondi necessari a coprire i costi di programmi a prova di hacker, se vogliamo evitare quanto si vocifera che sia successo alle elezioni politiche in altri paesi. Bisognerà anche semplificare le condizioni per l’assegnazione e la ricezione delle password e monitorare l’uso dei computer”. “Chi ha delle proposte le avanzi senza mandare messaggi negativi all’opinione pubblica – continua Schiavone -. Per quanto ci riguarda, lo stiamo facendo da tempo con indicazioni concrete e meditate, con la convinzione che la sostituzione del voto per corrispondenza con un diverso sistema, quale quello del voto diretto nei seggi, sarebbe inapplicabile nei paesi di grandi dimensioni territoriali e con una presenza capillare dei cittadini italiani”.

VOTO ESTERO, MERLO: E’ ORA DI RIFORMARLO, LA LEGGE PARTA DA QUI
“La riforma delle modalità del voto all’estero è scritta sul contratto di governo. Non possiamo continuare a votare così e in questa riforma i Comites e il Cgie sono attori fondamentali. E’ urgente che alla prossima plenaria di novembre il Cgie consegni al governo una bozza di indirizzo o una bozza di proposta di legge e quella sarà la base su cui dovranno lavorare governo e parlamento”. Così il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo, intervenendo il 4 luglio alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. Secondo Merlo la riforma “deve partire dal Cgie. E’ molto importante che di questo si discuta nei Comites, negli Intercomites e nel Cgie. Poi il parlamento arricchirà la proposta, ma la legge deve partire dal Cgie. Fate presto, dobbiamo fare presto”.

MERLO: AL LAVORO SULLA RETE CONSOLARE, RIAPRIRE LE SEDI
“Abbiamo già iniziato a pensare alle nostre priorità. Cominceremo a lavorare dall'inizio su due temi fondamentali: il voto all’estero e i servizi consolari”. Così il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo, intervenendo il 4 luglio alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “Abbiamo intenzione di riaprire alcune sedi consolari che sono state chiuse. Sappiamo come sta oggi la rete consolare. A breve andrò insieme a Vignali (direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina, ndr) a Londra per capire la situazione di caos. Voglio sentire il Comites, il console”, ha continuato Merlo ricordando anche il lavoro da fare “per migliorare la situazione delle risorse umane. Ci sono buone notizie: tra un anno avremo 200 unità (personale di ruolo) nei consolati più critici”. Bisogna poi “lavorare sulla semplificazione delle pratiche e migliorare il servizio di ‘prenota online’ che va rivisto perché in alcuni paesi non funziona. Il lavoro da fare non è facile, bisogna trovare collaborazione politica, lavorare con il Cgie e i diplomatici”, ha concluso il sottosegretario agli Esteri.

VOTO ESTERO, VIGNALI (MAECI): CODICE A BARRE ANCHE PER LA FASE DELLO SPOGLIO
Alle elezioni del 4 marzo, per quanto riguarda il voto all’estero, ci sono stati “episodi sfortunati, ma l’impegno è stato notevole e il bilancio è positivo. Ovviamente bisogna guardare al futuro e a ulteriori miglioramenti”. Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “Alcune proposte sono già state formulate da parte del ministero degli Esteri – ha sottolineato Vignali – per rafforzare ad esempio la fase di spoglio. Una modifica che si potrebbe fare, senza modificare la procedura di voto con una legge, è introdurre il codice a barre anche nella fase di spoglio delle schede garantendo una maggiore velocità”. “Abbiamo un riscontro positivo da parte della Corte di Appello di Roma e dal ministero dell’Interno. Si tratterà di realizzarlo, non tocca direttamente alla Farnesina ma il ministero degli Esteri si fa stimolo”.

VENEZUELA, VIGNALI (MAECI): CONTINUA L’IMPEGNO PER I CONNAZIONALI
“In Venezuela continuiamo a impegnarci a fornire agevolazione ai nostri connazionali, cerchiamo di rafforzare le nostre strutture in un contesto di grave precarietà economica e di sicurezza”. Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “Siamo cercando di realizzare un percorso per fornire medicinali che scarseggiano per alcune patologie, ci sono sviluppi positivi e continuiamo a lavorare – ha proseguito Vignali -. Vorremmo fare di più, ma questo non è solo un tema di risorse ma anche di dialogo con il governo venezuelano. L’Italia e l’Ue possono fare molto”.

VIGNALI (MAECI): LA RETE CONSOLARE E’ IN DIFFICOLTA’
“Al 31 maggio 2018 sono più di 5 milioni gli italiani all’estero, in aumento di oltre un milione rispetto a sei anni, ma a fronte di questo aumento c’è stata una contrazione di personale e di risorse nella rete consolare”. Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “Operare in queste condizioni è difficile – ha detto Vignali. La richiesta è aumentata e pur in difficolta l’erogazione di servizi è aumentata, gestiamo più pratiche di cittadinanza, più iscrizioni all’Aire”. "La situazione non è semplice, aspettiamo maggiori risorse e contiamo su di voi”, ha concluso Vignali.

VOTO ESTERO, SCHIAVONE (CGIE): QUELLO ELETTRONICO? A PRECISE CONDIZIONI
“Non siamo contrari a priori a esplorare la possibilità di avvalerci nel futuro del voto elettronico” per le elezioni politiche fuori i confini nazionali, ma “a certe condizioni: che ci siano i fondi necessari a coprire i costi di programmi a prova di hacker, se vogliamo evitare quanto si vocifera che sia successo alle elezioni politiche in altri paesi. Bisognerà anche semplificare le condizioni per l’assegnazione e la ricezione delle password e monitorare l’uso dei computer”. Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, durante la plenaria del Cgie, alla Farnesina. “Chi ha delle proposte le avanzi senza mandare messaggi negativi all’opinione pubblica – continua Schiavone -. Per quanto ci riguarda, lo stiamo facendo da tempo con indicazioni concrete e meditate, con la convinzione che la sostituzione del voto per corrispondenza con un diverso sistema, quale quello del voto diretto nei seggi, sarebbe inapplicabile nei paesi di grandi dimensioni territoriali e con una presenza capillare dei cittadini italiani”.

SCHIAVONE (CGIE): SERVE UNA PROIEZIONE FORTE DELL’ITALIA ALL’ESTERO
“La prima cosa che chiediamo ai nuovi interlocutori istituzionali, prima dei necessari interventi su esigenze specifiche degli italiani all’estero, è una proiezione forte e credibile dell’Italia sul piano internazionale”. Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, durante la plenaria del Cgie. Schiavone, nella sua consueta relazione presentata all’inizio della plenaria, ha sottolineato “la presenza crescente dell’Italia nel mondo negli ultimi anni. Chiediamo solo che la classe dirigente del nostro Paese, alla quale dedichiamo le nostre energie e il nostro contributo, si renda conto dei vantaggi generali che derivano da questa situazione e agisca in modo coerente”.

RAFFORZARE LA RETE CONSOLARE: PIU’ RISORSE E DIGITALIZZAZIONE
La rete consolare dell’Italia all’estero va rafforzata per far fronte a un aumento della richiesta di servizi da parte dei nostri connazionali che vivono fuori i confini nazionali. Il messaggio arriva dalla terza giornata di lavori del Consiglio generale degli italiani all’estero, riunito in plenaria alla Farnesina dal 4 al 6 luglio. Il punto da cui partire è “l’aumento dei connazionali” e il conseguente “aumento della richiesta di servizi”, spiega Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina, che ricorda alcuni dati: “Dall’inizio dell’anno c’è stato un aumento dell’1,5% dei nuovi iscritti negli schedari consolari”. I tassi più elevati si sono registrati in alcune sedi come Londra, Buenos Aires, San Paolo e Parigi, ma il dato più importante arriva da Madrid, dove molti italiani si sono trasferiti dal Venezuela: nella capitale spagnola, prosegue Vignali, “già a metà anno c’è stato un aumento del 5%” che probabilmente raddoppierà a fine 2018. Come rispondere all’aumento di richiesta? Sicuramente con più risorse, anche e soprattutto umane, ma anche con l’innovazione tecnologica. “L’aumento delle risorse è piuttosto limitato – ammette Vignali – e non sufficiente, ma va accompagnato ad altre modalità di lavoro che possono essere declinate nell’innovazione tecnologica (la digitalizzazione dei servizi), nella semplificazione delle procedure, nella riorganizzazione attuata in varie sedi”. “A inizio 2017 ho trovato 10 sedi collegate con il Portale dei servizi consolari online – ha continuato Vignali -. Abbiamo cambiato portale, lo abbiamo innovato e lo abbiamo chiamato Fast It (Farnesina servizi tematici per Italiani all'estero). Abbiamo innovato le procedure consentendo le iscrizione all’Aire e il cambio di indirizzo”. Vignali sottolinea quindi i risultati di questa innovazione: “In meno di un anno siamo passati da 10 a 75 sedi che hanno quasi 100mila utenti registrati. Sono 235mila i visitatori dall’inizio dell’anno. Copriamo più dell’80% delle collettività italiane all’estero. Si tratta – ha detto Vignali – di un programma importante che consente vantaggi agli operatori consolari”. “La rete consolare lavora”, assicura il direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina, e a confermarlo sono alcuni dati: “Le pratiche di stato civile sono passate da 189mila nel 2016 a 204mila nel 2017 con un aumento del 7%”. E ancora: “Le pratiche per i passaporti sono passate da 295mila nel 2016 a 345mila nel 2017 con un aumento della produttività del 16%, che è un grande successo – prosegue Vignali -. Le pratiche di cittadinanza sono passate da 32mila nel 2016 a più di 41mila nel 2017 con un aumento del 25% della produttività”. Tutti dati che “confermano che la rete lavora e che è in grado di dare più servizi anche se non è abbastanza – sottolinea Vignali -. Sappiamo dei tempi di attesa. La rete alcune risposte cerca di darle, le ha date con un aumento della produttività. Non è abbastanza, ci vogliono più risorse e in questo il Cgie è un alleato prezioso”. Per dare un’idea delle poche di risorse umane a disposizione della rete consolare basta pensare che “a Londra sono registrati 310mila residenti (anche se probabilmente sono il doppio) e ci sono 50 addetti consolari. Anche Catania ha circa 310mila residenti ma ha oltre 3000 impiegati”, conclude Vignali. Il 30 e 31 ottobre sarà convocata la Conferenza dei Consoli d'Italia nel mondo "con tre ordini del giorno - annuncia Vignali -: innovazione, tecnologia e di procedimento; comunicazione esterna per valorizzare quello che facciamo; motivazione del personale consolare per raggiungere sempre nuovi traguardi". "Sono soddisfatto del lavoro fatto da questo Cgie, ho sentito un dibattito concreto. Cercherò di essere presente a tutte le assemblee continentali", ha detto il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo a conclusione dei lavori. Merlo registra "un'inversione di tendenza. Quello che fa il direttore generale Vignali e i nostri diplomatici va valorizzato". Secondo il sottosegretario agli Esteri bisogna fare "una grande battaglia di comunicazione, aggiustare alcune questioni e trovare le risorse necessarie". E' necessario "avere pazienza, abbiamo bisogno di tempo", prosegue Merlo tornando anche sulla questione del voto all'estero: "Spero che a novembre ci sia la consegna da parte del Cgie di una bozza di indirizzo per cambiare le modalità del voto estero. Se lavoriamo uniti e organizzati il Cgie riuscirà ad avere lo spazio che deve avere. Sono soddisfatto e disponibile, dobbiamo cogliere l'occasione che ci ha dato questo governo". La prossima assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero sarà convocata nel prossimo novembre e sarà chiamata a discutere della Legge di bilancio.

VIGNALI: INTERROGARCI SULLE CRITICITA’ DEI SERVIZI CONSOLARI
"Il tema dei servizi consolari è forse il più importante perché alla base del mio mandato istituzionale, della mia direzione generale e alla base anche del vostro mandato c'è la ricerca di soluzioni, risposte e servizi per i nostri connazionali. E' giusto interrogarci insieme sullo stato dei servizi consolari, sulle prospettive, su alcuni successi e sulle criticità". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina, al Consiglio generale degli italiani all'estero, riunito in plenaria alla Farnesina dal 4 al 6 luglio. Il punto da cui partire è "l'aumento dei connazionali" e il conseguente "aumento della richiesta di servizi", spiega Vignali che ricorda alcuni dati: "Dall'inizio dell'anno c'è stato un aumento dell'1,5% dei nuovi iscritti negli schedari consolari". I tassi più elevati si sono registrati in alcune sedi come Londra, Buenos Aires, San Paolo e Parigi, ma il dato più importante arriva da Madrid, dove molti italiani si sono trasferiti per scappare dal Venezuela: nella capitale spagnola, prosegue Vignali, "già a metà anno c'è stato un aumento del 5%" che probabilmente raddoppierà a fine 2018.

VIGNALI: DALLA RETE CONSOLARE AUMENTO PRODUTTIVITA’
All'aumento della richiesta di servizi consolari e delle esigenze degli italiani residenti all'estero "si può rispondere con un aumento di risorse, anche umane, e con l'innovazione tecnologica". Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina, al Consiglio generale degli italiani all'estero, riunito in plenaria alla Farnesina dal 4 al 6 luglio. "L'aumento delle risorse è piuttosto limitato - ammette Vignali - e non sufficiente, ma va accompagnato ad altre modalità di lavoro che possono essere declinate nell'innovazione tecnologica (la digitalizzazione dei servizi), nella semplificazione delle procedure, nella riorganizzazione attuata in varie sedi". "La rete consolare lavora", assicura il direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina, e a confermarlo sono alcuni dati: "Le pratiche di stato civile sono passate da 189mila nel 2016 a 204mila nel 2017 con un aumento del 7%". E ancora: "Le pratiche per i passaporti sono passate da 295mila nel 2016 a 345mila nel 2017 con un aumento della produttività del 16%, che è un grande successo - prosegue Vignali -. Le pratiche di cittadinanza sono passate da 32mila nel 2016 a più di 41mila nel 2017 con un aumento del 25% della produttività". Tutti dati che "confermano che la rete lavora e che è in grado di dare più servizi anche se non è abbastanza - sottolinea Vignali -. Sappiamo dei tempi di attesa. La rete alcune risposte cerca di darle, le ha date con un aumento della produttività. Non è abbastanza, ci vogliono più risorse e in questo il Cgie è un alleato prezioso". Per dare un'idea delle poche risorse umane a disposizione della rete consolare basti pensare che "a Londra sono registrati 310mila residenti (anche se probabilmente sono il doppio) e ci sono 50 addetti consolari. Anche Catania ha circa 310mila residenti ma ha oltre 3000 impiegati", conclude Vignali.

VIGNALI: CON PORTALE FAST IT PIU’ INNOVAZIONE NEI SERVIZI CONSOLARI
"Il problema" alla base delle criticità dei servizi consolari "è soprattutto di risorse, ma abbiamo delle prospettive per ottenere altri risultati, che fanno capo alla digitalizzazione". Così Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina, al Consiglio generale degli italiani all'estero, riunito in plenaria alla Farnesina dal 4 al 6 luglio. "A inizio 2017 ho trovato 10 sedi collegate con il Portale dei servizi consolari online - ha continuato Vignali -. Abbiamo cambiato portale, lo abbiamo innovato e lo abbiamo chiamato Fast It (Farnesina servizi tematici per Italiani all'estero). Abbiamo innovato le procedure consentendo le iscrizioni all'Aire e il cambio di indirizzo". Vignali sottolinea quindi i risultati di questa innovazione: "In meno di un anno siamo passati da 10 a 75 sedi che hanno quasi 100mila utenti registrati. Sono 235mila i visitatori dall'inizio dell'anno. Copriamo più dell'80% delle collettività italiane all'estero. Si tratta - conclude Vignali - di un programma importante che consente vantaggi agli operatori consolari".

MERLO: SODDISFATTO PER IL LAVORO DEL CGIE, DIBATTITO CONCRETO
"Sono soddisfatto del lavoro fatto da questo Cgie, ho sentito un dibattito concreto. Cercherò di essere presente a tutte le assemblee continentali". Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, alla Farnesina dal 4 al 6 luglio. Merlo registra "un'inversione di tendenza. Quello che fa il direttore generale Vignali e i nostri diplomatici va valorizzato". Secondo il sottosegretario agli Esteri bisogna fare "una grande battaglia di comunicazione, aggiustare alcune questioni e trovare le risorse necessarie". E' necessario "avere pazienza, abbiamo bisogno di tempo", prosegue Merlo tornando anche sulla questione del voto all'estero: "Spero che a novembre ci sia la consegna da parte del Cgie di una bozza di indirizzo per cambiare le modalità del voto estero. Se lavoriamo uniti e organizzati il Cgie riuscirà ad avere lo spazio che deve avere. Sono soddisfatto e disponibile, dobbiamo cogliere l'occasione che ci ha dato questo governo".

AL LAVORO PER LINGUA E CULTURA E NUOVA EMIGRAZIONE
Promozione di lingua e cultura italiana nel mondo, attrazione degli studenti stranieri, lavoro e nuova mobilità: sono i temi al centro della seconda giornata di lavori del Consiglio generale degli italiani all’estero, riunito in plenaria alla Farnesina dal 4 al 6 luglio. Sulla promozione di lingua e cultura italiana nel mondo il ministero degli Esteri è in prima linea con il programma Vivere All’Italiana: una promozione integrata che mette insieme diplomazia culturale, scientifica ed economica e che ha identificato una serie di settori prioritari. “Abbiamo identificato dei momenti qualificanti: partendo dall’esperienza della settimana della lingua italiana, che da 17 anni vede impegnata la rete diplomatica, ci siamo resi conto che questo tipo di iniziativa si presta bene a mobilitare risorse offrendo un valore aggiunto in termini di comunicazione e visibilità”, ha detto Roberto Vellano, direttore centrale per la promozione della cultura e della lingua italiana del ministero degli Esteri (Direzione Generale per la Promozione del sistema Paese), intervenendo al Cgie. Sei le grandi rassegne tematiche messe in moto dalla Farnesina: si parte con la Giornata del design italiano nel mondo a marzo e si continua a maggio con quella del cinema. C’è poi la Giornata della ricerca italiana nel mondo (16 aprile), lanciata quest’anno dal Miur e dal Maeci e la Giornata del contemporaneo (con focus sull’arte contemporanea), che si terrà per la prima volta quest’anno tra l’8 e il 13 ottobre. Sempre a ottobre ci sarà la Settimana della lingua italiana nel mondo, la “veterana” di queste rassegne, in concomitanza con gli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Infine a novembre si terrà la Settimana della cucina italiana nel mondo. “A dicembre poi – sottolinea Vellano - insieme alla Direzione per la Cooperazione allo sviluppo della Farnesina terremo una giornata di studio e di lancio sui programmi di archeologia italiana nel mondo”. Sul piano risorse, il Fondo di potenziamento della cultura e della lingua e cultura italiana all’estero mette a disposizione 150 milioni di euro in quattro anni (2017-2020). Sono aumentate le iniziative messe in campo: gli eventi sono passati da 5500 nel 2016 a quasi 8000 nel 2017 (aumento del 35%). I settori che “attirano” più risorse sono cinema, spettacolo dal vivo, cucina e lingua italiana. Per quanto riguarda il sistema di formazione italiana nel mondo, “l’ultimo anno è stato caratterizzato da una fase di transizione normativa”, ha detto ancora Vellano. Il decreto legislativo n. 64/2017, che disciplina la scuola italiana all'estero, “delinea un quadro di riferimento nuovo per interventi in ambito scolastico e universitario e una nuova ripartizione delle competenze tra Maeci e Miur”, ha proseguito Vellano sottolineando che si tratta di “una fase di transizione non semplice, che richiederà alcuni aggiustamenti ma che poggia su un quadro normativo che presenta elementi innovativi e positivi”. Secondo Vellano il sistema della formazione italiana nel mondo “non deve essere visto come una mera trasposizione all’estero dell’offerta formativa ma è chiamato ad aprirsi verso l’esterno, interagire con le realtà locali anche sul piano dei contenuti senza snaturare le caratteristiche del nostro modo di fare scuola”. Per quanto riguarda i corsi di lingua e cultura italiana, “la revisione della circolare 13 costituirà un passaggio fondamentale”, ha detto Vellano ricordando la “ridefinizione degli enti gestori come enti promotori di lingua e cultura italiana”. Il ministero degli Esteri creerà poi “un portale informatico attraverso il quale gli enti possono interagire” e lancerà un “concorso per creare un logo che rappresenterà tutte le scuole italiane”, ha detto ancora Vellano. Nelle prossime settimane, poi, “sarà pubblicato l’Annuario delle scuole italiane all’estero – ha annunciato Vellano - che rappresenta una testimonianza storica della nostra presenza con immagini aggiornate che danno l’idea anche del patrimonio architettonico che il sistema della formazione italiana nel mondo possiede”. Spazio anche alla nuova emigrazione: nel primo semestre del 2019 a Palermo si terrà un seminario finalizzato alla creazione di una rete di giovani italiani all’estero. L’iniziativa è rivolta a 70-150 giovani italiani tra i 18 e i 35 anni residenti all’estero e arriva a 10 anni dalla prima conferenza dei giovani italiani nel mondo. “Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo studiato quanto era stato fatto dal Cgie e dalle nostre rappresentanze per analizzare la situazione” sulla nuova emigrazione “e rendere disponibile quanta più documentazione possibile anche a chi ha voglia di farci proposte”, ha detto 9Colonne Maria Chiara Prodi, presidente della VII Commissione (“Nuove migrazioni e generazioni nuove”) del Cgie. “Abbiamo messo tutto questo in un sito (www.nuovemigrazioninuovepratiche.it) dove ci sono anche i documenti di insediamento e il punto di arrivo dei lavori della Commissione”, ha proseguito Prodi ricordando il “progetto faro della prossima parte del nostro mandato e cioè la creazione di una rete di giovani italiani nel mondo”, in contatto con i Comites e con le consulte regionali. Tutto questo in vista, nel primo semestre del 2019 a Palermo, di un seminario, “un punto di snodo per tutti noi – sottolinea la consigliera del Cgie -. Stiamo ragionando anche su una plenaria per avere un incontro tra il Cgie e questi giovani, che saranno selezionati con i criteri della diversità e della motivazione”. Questi giovani “saranno chiamati a dare un contributo che segni un cambio di passo”, ha concluso Prodi.

VERSO UNA RETE DI GIOVANI ITALIANI ALL’ESTERO
Nel primo semestre del 2019 a Palermo si terrà un seminario finalizzato alla creazione di una rete di giovani italiani all’estero. L’iniziativa è rivolta a 70-150 giovani italiani tra i 18 e i 35 anni residenti all’estero e arriva a 10 anni dalla prima conferenza dei giovani italiani nel mondo. “Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo studiato quanto era stato fatto dal Cgie e dalle nostre rappresentanze per analizzare la situazione” sulla nuova emigrazione “e rendere disponibile quanta più documentazione possibile anche a chi ha voglia di farci proposte”, ha detto 9Colonne Maria Chiara Prodi, presidente della VII Commissione (“Nuove migrazioni e generazioni nuove”) del Consiglio generale degli Italiani all’estero, a margine della plenaria del Cgie (4-6 luglio). “Abbiamo messo tutto questo in un sito (www.nuovemigrazioninuovepratiche.it) dove ci sono anche i documenti di insediamento e il punto di arrivo dei lavori della Commissione”, ha proseguito Prodi ricordando il “progetto faro della prossima parte del nostro mandato e cioè la creazione di una rete di giovani italiani nel mondo”, in contatto con i Comites e con le consulte regionali. Tutto questo in vista, nel primo semestre del 2019 a Palermo, di un seminario, “un punto di snodo per tutti noi – sottolinea la consigliera del Cgie -. Stiamo ragionando anche su una plenaria per avere un incontro tra il Cgie e questi giovani, che saranno selezionati con i criteri della diversità e della motivazione”. Questi giovani “saranno chiamati a dare un contributo che segni un cambio di passo”, ha concluso Prodi.

SENATO, PETROCELLI: DA COMM. AFFARI ESTERI ATTENZIONE AGLI ITALIANI ALL’ESTERO
“Ho preso un impegno: seguire in maniera attenta e puntuale le questioni che riguardano le comunità italiane all’estero con la consapevolezza che questi sono temi che competono a tutto tondo alla commissione Affari esteri del Senato. Ci sarà una discontinuità netta con alcune delle precedenti commissioni Affari esteri: mi propongo come attento osservatore dei vostri lavori”. Lo ha detto il senatore cinquestelle Vito Petrocelli, presidente della commissione Affari esteri del Senato, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “Non è facile convincere un parlamentare eletto in Italia a partecipare attivamente ai lavori del Comitato per le Questioni degli italiani all’estero – ha sottolineato Petrocelli – il mio impegno è quello di utilizzare al meglio lo strumento della diplomazia parlamentare per affrontare le situazioni di crisi, e non solo, delle nostre comunità”. Petrocelli si propone come “vostro ambasciatore presso tutte le rappresentanze parlamentari che incontrerò. Sono disponibile – conclude - a tutte le sollecitazioni che arriveranno alla presidenza della commissione Affari esteri da parte del Cgie”.

ALDERISI (FI): ITALIANI ALL’ESTERO NON SIANO PIU' RELEGATI IN UN ANGOLO
“Alla luce di questo Cgie il mio auspicio è che gli italiani nel mondo non siano più relegati in un angolo come nelle ultime legislature”. Così a 9Colonne Francesca Alderisi, senatrice di Forza Italia eletta nella circoscrizione Estero (ripartizione Nord e Centro America), a margine della plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “C’è un dato di fatto molto importante – sottolinea Alderisi – e cioè che uno tra gli eletti all’estero, Ricardo Merlo, ricopre il ruolo di sottosegretario agli Esteri. Questo ci fa ben sperare che trasversalmente e unitamente si possa lavorare per le questioni degli italiani all’estero”. Tematiche che, secondo la senatrice di Forza Italia, “sono condivisibili al di là della nostra appartenenza politica perché vanno a favore di tutti i nostri connazionali nel mondo e di tutte le comunità”. A questo Cgie “c’è stata sicuramente un’energia molto diversa dal mio punto vista – conclude Alderisi -. Partecipo a quest’assemblea da molti anni come osservatrice e ho sentito un’energia particolarmente vibrante”.

SIRAGUSA (M5S): I COMITES SONO UNA RISORSA, IMPLEMENTARLI
Una delle priorità del governo per gli italiani all’estero è “la riforma di Comites e Cgie. Le ultime elezioni dei Comites hanno registrato una partecipazione di voto molto bassa. Molti italiani all’estero non sanno neanche cosa sono i Comites. Io vorrei che rappresentassero davvero un’opportunità, una funzionalità e una risorsa per gli italiani all’estero”. Così a 9Colonne Elisa Siragusa, deputata eletta all’estero con il Movimento 5 stelle (ripartizione Europa), a margine della plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero (4-6 luglio). “Bisogna rivedere le criticità di questi organismi – sottolinea Siragusa - per lavorarci e implementarli affinché possano svolgere al meglio il loro lavoro”. L’altra priorità su cui lavorare è la riforma del voto all’estero: “E’ fondamentale – dice ancora Siragusa -. Dire che va riformato significa voler ridare dignità e maggiore rappresentatività agli italiani all’estero. Conosciamo le problematiche, il voto all’estero va riformato e implementato, evitando così le solite polemiche a ogni tornata elettorale”.

GARAVINI (PD): MERLO SIA ARGINE RISPETTO A UNA MAGGIORANZA OSTILE
"I partiti dell'attuale maggioranza sono stati protagonisti, solo fino a pochi mesi fa, di proposte di legge per l'abolizione del voto estero e di organi di rappresentanza come il Cgie. Mi auguro quindi che il sottosegretario Ricardo Merlo funga da argine rispetto a un esecutivo non amico degli italiani nel mondo. Il Governo attuale eredita una situazione positiva, grazie ai fondi stanziati dai Governi Renzi e Gentiloni per i corsi di lingua e cultura, per la rete consolare, per la promozione del made in Italy e della digitalizzazione. Ora la priorità è mantenere questi risultati. Garantire che le risorse stanziate non vengano saccheggiate e ampliare ulteriormente le misure a sostegno delle nostre comunità al mondo". Lo ha dichiarato la senatrice del Pd Laura Garavini, eletta nella circoscrizione Estero-Europa e Vicepresidente della Commissione Difesa, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, alla Farnesina.

GIACOBBE (PD): C’E’ BISOGNO DI COMPLEMENTARIETA’
“Questo Cgie è iniziato con il piede giusto. Auguro un ottimo lavoro al sottosegretario Ricardo Merlo: un rappresentante eletto all’estero è un grande passo avanti, perché non dobbiamo convincerlo, ma sa benissimo che gli italiani all’estero sono una risorsa”. Così il senatore del Pd eletto all’estero Francesco Giacobbe, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. Bisogna “incoraggiare al massimo la complementarietà tra Istituzioni - ha sottolineato Giacobbe – perché in Italia ci sono molte cose belle ma spesso isolate tra loro. Il settore della promozione dell’Italia nel mondo, ad esempio, ha bisogno di complementarietà con le Camere di Commercio e l’Ice”. Una sinergia che secondo il senatore dem deve abbracciare anche la questione dei “servizi alla cittadinanza e della promozione della lingua e cultura all’estero”.

FANTETTI (FI): MASSIMIZZARE LA PRESENZA DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO IN PARLAMENTO
E’ necessario “massimizzare la presenza degli italiani all’estero nel parlamento, non come appartenenza partitica ma come gruppo di interesse, quello degli italiani all’estero, che sta crescendo”. Lo ha detto Raffaele Fantetti, senatore di Forza Italia eletto all’estero, intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, alla Farnesina. “Rappresentiamo circa il 10 per cento della popolazione con punte di rappresentanza in forte crescita. Siamo in parlamento dal 2006, ma abbiamo ottenuto molto poco – sottolinea Fantetti -. Se si fa un’analisi oggettiva è negativa”. Sulla messa in sicurezza del voto all’estero “abbiamo già identificato tre correttivi – prosegue il senatore di Forza Italia -: la costituzione di un registro degli elettori per evitare la distribuzione inutile e la circolazione pericolosa delle schede, evitare il fenomeno di incarichi a diverse centinaia di tipografie in giro per il mondo della stampa di schede che potrebbero essere stampate in Italia, e il codice a barre con relativi lettori”. Un altro tema su cui puntare secondo Fantetti è “la Commissione bicamerale per gli italiani all’estero. Su questo chiediamo aiuto e supporto al Cgie in termini propositivi e supporto al governo attraverso il sottosegretario Merlo”.

LE PRIORITA’ DEL GOVERNO DAL VOTO ALL’ESTERO ALLA RETE CONSOLARE
Voto estero, riforma degli organismi di rappresentanza delle comunità, promozione della lingua e cultura italiana, rete consolare e servizi alla cittadinanza, nuova mobilità, Brexit e crisi in Venezuela: sono le priorità dell’esecutivo per gli italiani nel mondo, raccolte nella relazione di governo presentata alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri. La questione più sentita è sicuramente quella delle operazioni per il voto all’estero, che durante le elezioni politiche 2018 si sono svolte in 177 Paesi (7 in più rispetto all’ultima votazione referendaria del 2016): “Pur tra numerose sfide e difficoltà – si legge nella relazione di governo - si sono concluse in un contesto generale di regolarità, efficienza e trasparenza, senza particolari criticità. Nondimeno, esistono ancora, a nostro parere, ulteriori margini di miglioramento in grado di accrescere ancor più il grado di sicurezza delle procedure di voto. E’ evidente però che per proseguire in tale direzione dovremo disporre di congrue dotazioni finanziarie, visto peraltro il segnalato accrescimento del numero degli elettori all’estero. Abbiamo già avviato una approfondita analisi per procedere in tal senso, e restiamo allo stesso tempo disponibili a ricevere idee e suggerimenti da ogni altra istanza a vario titolo coinvolta o interessata alle procedure di voto all’estero. Sulla base delle esperienze acquisite, si potrà avviare una riflessione per riformare le procedure di voto per la circoscrizione estero e gli organi di rappresentanza delle nostre comunità d’oltreconfine, per armonizzarne le funzioni con la rappresentanza parlamentare”.

PIU’ SOSTEGNO A MADE IN ITALY E ALLA PROMOZIONE DI LINGUA E CULTURA
Made in Italy e promozione di lingua e cultura italiana nel mondo sono altri due punti toccati dalla relazione di governo presentata da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri: “Bisogna valorizzare il patrimonio di esperienze e conoscenze per il sostegno del Made in Italy e la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo – si legge ancora nella relazione -. Per fare questo, siamo naturalmente consapevoli dell’improcrastinabilità di procedere al rafforzamento della rete diplomatica e consolare in modo da garantire adeguati servizi al crescente numero di cittadini italiani che trasferiscono in modo permanente la propria residenza all’estero. Per quanto riguarda gli interventi nel campo della promozione della lingua e cultura italiana all’estero, intendiamo procedere con una revisione della Circolare Ministeriale 13/2003 che disciplina la materia dei corsi di lingua e cultura italiana all'estero, regolando più nel dettaglio le procedure di erogazione e rendicontazione dei contributi ministeriali a valere sul capitolo 3153. La revisione della circolare si inserisce in un contesto in movimento, di transizione normativa dal Decreto legislativo 297 del 1994 al Decreto legislativo 64 del 2017: si tratta di una sfida e di una opportunità, volta in primo luogo a valorizzare la realtà dei corsi in sinergia con altre tipologie di interventi ed in un ideale continuum con le sezioni di italiano nelle scuole straniere: sono proprio i corsi, infatti, a costituire il naturale terreno di coltura di quei progetti di bilinguismo, che il Decreto legislativo 64 del 2017 intende favorire e promuovere, anche attraverso una esplicitazione dei compiti dei dirigenti scolastici all'estero”.

RILANCIARE GLI ORGANISMI DI RAPPRESENTANZA
Tra le priorità dell’esecutivo per gli italiani nel mondo - raccolte nella relazione di governo presentata alla plenaria del Cgie da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri – c’è anche la questione della riforma di Comites e Cgie. “Il ministero degli Esteri – continua la relazione di governo - ha ricevuto il testo della proposta di riforma degli organismi di rappresentanza delle comunità italiane all’estero approvato in occasione dell’ultima assemblea plenaria del Cgie del novembre 2017. Valuteremo con attenzione questo documento tenendo presente che il nostro condiviso obiettivo è quello di rilanciare il rapporto tra tali organismi e le comunità di riferimento, di adeguarne le funzioni, di ripensare i criteri per l’istituzione dei Comites nelle diverse circoscrizioni consolari e quelli relativi alla rappresentanza territoriale e governativa in seno al CGIE. Vogliamo che i rinnovati organismi di rappresentanza possano assicurare il superamento della struttura tradizionale dell’emigrazione italiana, tenere in debito conto la presenza delle varie componenti della nuova emigrazione e valorizzare adeguatamente lo straordinario ‘soft power’ offerto anche dalla presenza di alcune categorie di connazionali presenti nelle comunità locali (in particolare a imprenditori, accademici, ricercatori ed esponenti più in generale del mondo culturale) che potrebbero incentivare le iniziative per la promozione del Sistema Italia”.

RETE CONSOLARE: L’OBIETTIVO E’ GARANTIRE SERVIZI PIU’ EFFICIENTI
La rete consolare e i servizi alla cittadinanza sono altre due priorità dell’esecutivo per gli italiani nel mondo, raccolte nella relazione di governo presentata alla plenaria del Cgie da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri. Al 31 maggio 2018 sono 5.675.458 gli iscritti agli schedari consolari mondiali, un milione e centomila in più rispetto a sei anni fa. In questo quadro e nel contesto di un’opera di razionalizzazione delle risorse avviata da diversi anni, “l’azione della Farnesina – si legge ancora nella relazione di governo - è improntata a un obiettivo ben preciso: continuare a garantire servizi efficienti nonostante la riduzione delle risorse umane e materiali a disposizione. Investiamo nell'utilizzo degli strumenti informatici e nell’adozione di nuove modalità operative volte ad avvicinare sempre più l'Ufficio consolare al domicilio dei cittadini residenti all'estero, pur senza tralasciare le esigenze delle fasce più anziane non aventi familiarità con le nuove tecnologie e snellire le procedure”. Primo tra tutti il portale Fast It (Farnesina servizi tematici per Italiani all’estero) che “puntiamo a far divenire il canale privilegiato di contatto tra i connazionali e gli Uffici consolari di competenza, riducendo in tal modo l’ambito dei mezzi di comunicazione tradizionali (email, posta, fax, ecc.). Il sistema aiuta l’utente a fornire tutte le informazioni necessarie agli Uffici consolari per portare a compimento con successo le istanze presentate, e riduce pertanto le occasioni di doversi recare in Consolato quando non richiesto dalla normativa. Oltre ad alcune sezioni puramente informative, la piattaforma offre i primi servizi interamente interattivi, vale a dire le procedure di iscrizione all’AIRE e di variazione di indirizzo nella medesima circoscrizione consolare”.

AMPLIARE GLI STRUMENTI DI ASSISTENZA DESTINATI ALLA NUOVA MOBILITA’
Sul tavolo del governo per gli italiani nel mondo c’è anche la questione della nuova mobilità dall’Italia. “Tra il 31 maggio 2012 e il 31 maggio 2018, gli Uffici consolari italiani all’estero hanno registrato 1.105.100 nuove iscrizioni nei rispettivi schedari, in parte significativa dovute a connazionali che hanno lasciato l’Italia – si legge nella relazione di governo, presentata al Cgie da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri -. La nuova mobilità, che include anche coloro che si spostano all’estero per ragioni professionali, è rappresentata da connazionali con livelli di istruzione più alti che in passato: il 34,6% è in possesso della licenza media, il 34,8% del diploma e il 30% della laurea. Le rimesse dall’estero, nel 2016, hanno raggiunto un valore di oltre 7 miliardi di Euro, quasi mezzo punto dell'intero PIL nazionale. E’ dunque un fenomeno di dimensioni importanti, cui guardare sia in termini di servizi e assistenza, sia come vera e propria risorsa del sistema Italia”. Per quanto riguarda l’offerta di servizi consolari, obiettivi primari della Farnesina sono “l’incremento della digitalizzazione e lo snellimento delle procedure amministrative. Inoltre, in costante coordinamento con gli organismi rappresentativi delle collettività all’estero (Comitati degli Italiani all’Estero, Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) il MAECI intende continuare ad ampliare gli strumenti di assistenza destinati alla nuova mobilità anche attraverso la costituzione di progetti ad hoc miranti a favorire l’inserimento dei connazionali recentemente espatriati nei Paesi di destinazione, agevolando l’acquisizione delle necessarie informazioni già prima della partenza dall’Italia”.

BREXIT: PRIORITA’ AI DIRITTI DEI CITTADINI ITALIANI
Anche la Brexit è inserita nella relazione di governo (che raccoglie le priorità dell’esecutivo per gli italiani nel mondo) presentata alla plenaria del Cgie da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri. “Il governo continuerà a seguire con la massima attenzione il negoziato – si legge nella relazione di governo -. Dal nostro punto di vista, il dossier sui diritti dei cittadini mantiene la massima priorità e giustifica un'intensificazione degli sforzi al fine di concludere positivamente il negoziato sull'Accordo di recesso il prima possibile. L’intesa già raggiunta lo scorso marzo è un risultato che garantisce estensivamente i diritti acquisti di milioni di cittadini a partire dalla data di fine transizione (31 dicembre 2020). Anche il quadro di tutela generale sulle procedure amministrative è molto ampio. Vigileremo insieme all’UE su come queste disposizioni saranno applicate nel Regno Unito per garantire che le categorie più deboli dei connazionali – specialmente quelli con residenza pre-adesione e difficoltà nell’accesso digitale – non siano lasciate indietro. Rassicurazioni in tal senso sono giunte dal nuovo Ministro dell’Interno britannico Javid in una sua lettera dello scorso 15 maggio al Parlamento europeo. Il 21 giugno l’Home Office ha presentato un documento sulle procedure che verranno adottate per garantire i cittadini UE post-Brexit che prevede una procedura semplice per richiedere il Settled Status. Il sistema aprirà al più tardi nel marzo 2019 e sarà vigente sino alla fine del periodo di grazia, giugno 2021”.

DAL VENEZUELA AL SUDAFRICA: AL LAVORO SULLE SITUAZIONI DI CRISI
La relazione di governo (che raccoglie le priorità dell’esecutivo per gli italiani nel mondo) presentata alla plenaria del Cgie da Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, fornisce degli aggiornamenti su alcuni contesti particolarmente critici per le comunità italiane all’estero: “La crisi in Venezuela sta procurando gravi e crescenti disagi alla numerosa comunità italiana di più di 142.000 persone e già si registra un flusso di connazionali che stanno lasciando il Paese per recarsi in Spagna (attualmente circa 1.500), Brasile, Ecuador e Repubblica Dominicana. Insieme ai partner europei, la Farnesina mantiene forte la pressione sulle Autorità venezuelane perché autorizzino l’apertura di canali umanitari per l’ingresso nel Paese di farmaci salvavita, di cui continua a registrarsi drammatica penuria. Continuiamo a seguire da vicino la situazione nel Paese per assicurare la migliore assistenza ai connazionali indigenti”. Per quanto riguarda il Sudafrica “è in corso un dibattito sulla riforma agraria, sulla legislazione di azione affermativa per la popolazione nera in campo societario e sull’aggiudicazione degli appalti pubblici. La nostra Ambasciata segue da vicino la questione. I casi problematici che si sarebbero finora verificati non hanno visto il coinvolgimento dei nostri connazionali, mentre il livello della qualità della vita risulta ancora soddisfacente”. In Israele, poi, “dove vivono più di 15.000 connazionali, la situazione di sicurezza in generale resta fluida. La nostra Ambasciata a Tel Aviv conferma che sinora non si sono registrati incidenti che abbiano coinvolto connazionali, ma avverte che permangono rischi potenziali nelle aree nelle immediate vicinanze di Libano e Siria, incluso il Golan, soprattutto alla luce delle recenti tensioni internazionali. Anche la nostra comunità italiana in Cisgiordania non è stata coinvolta nei numerosi episodi di tensione e violenza registrati fino ad oggi”.

NUOVA EMIGRAZIONE, FAIM: IMPORTANTE TAVOLO CGIE-MAECI-MIN. LAVORO
Il fenomeno della nuova emigrazione è “un punto importante della nostra agenda di lavoro sul quale siamo in grado di dire la nostra su come attivare una rete di sostegno che parta dall’Italia e sostenga nei paesi di accoglienza i nostri emigrati e in molti casi anche le loro famiglie”. Lo ha detto Rino Giuliani, Portavoce del FAIM (Forum delle Associazioni degli Italiani nel Mondo) alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, in corso alla Farnesina. “L’approntamento di un tavolo di lavoro tra Cgie, Maeci e ministero del Lavoro sul tema dell’orientamento e dell’accompagnamento della nuova emigrazione ci interessa in modo peculiare anche come occasione di valorizzazione e di diversificazione nel ruolo delle nostre associazioni presenti all’estero ma anche nelle regioni italiane – ha detto Giuliani -. Anche la possibile convenzione tra Patronati e Maeci e il più ampio coinvolgimento dell’associazionismo di emigrazione in ogni politica attiva, rientrano in tale nuovo scenario”. Come Faim “eravamo e siamo disponibili a contribuire a tali obiettivi con l’auspicio che le istituzioni vogliano avviarli con logica strutturale. Ci aspettiamo scelte pubbliche all’altezza dei cambiamenti che auspichiamo”.

CRETTI (FUSIE): SERVE RIFLESSIONE SULLA STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO
“Anche la comunicazione e l’informazione hanno un ruolo importante per il mantenimento e la promozione di lingua e cultura e agli Stati Generali della lingua italiana nel mondo”, che si terranno a ottobre in concomitanza con la settimana della lingua italiana, “questo aspetto dovrebbe essere sottolineato”. Lo ha detto Giangi Cretti, presidente della Federazione Unitaria Stampa Italiana all'Estero (Fusie) e presidente della I commissione (Informazione e Comunicazione) del Consiglio generale degli italiani all’estero. Cretti, intervenendo alla plenaria del Cgie (4-6 luglio), ha sottolineato “la specificità della stampa italiana all’estero” e ha auspicato “una riflessione più articolata sul ruolo della stampa italiana da e per l’estero che deve essere oggetto di un convegno che il Cgie dovrebbe organizzare, speriamo in tempi brevi”. Diversi i punti da portare al convegno, tra cui “l’entrata in vigore di una nuova legge sull’editoria, che introduca novità sostanziali; fugare il timore che si affermi una visione restrittiva del settore; la necessità di ripristinare la Commissione mista preposta alla valutazione dei requisiti per l’accesso ai contributi erogati dal Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio; le nuove modalità di diffusione e fruizione dell’informazione; ruolo delle testate italiane all’estero anche per quanto riguarda il mantenimento e la promozione della lingua italiana”.

MUSSOLINI (PPE-FI): I CONSOLATI SONO PUNTI DI RIFERIMENTO
"Sono una 'fruitrice' di consolati. I nostri figli sono cittadini del mondo e quando si offrono dei servizi all'estero si ha una percezione di vulnerabilità. Il consolato è un punto di riferimento importante e spesso non ci sono proprio". E' quanto afferma l'europarlamentare di Forza Italia Alessandra Mussolini intervenendo alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, riunito alla Farnesina dal 4 al 6 luglio. "Bisogna dare la possibilità di avere sempre un punto di riferimento, un collegamento - continua Mussolini -, bisogna considerare importante l'italiano che va al consolato". L'europarlamentare si dice d'accordo con una "maggiore informatizzazione e digitalizzazione" auspicando "più contatto con il Parlamento europeo" e "un atteggiamento di condivisione delle best practice. Serve più collaborazione - conclude Mussolini - per far crescere l'Unione europea nella sua unità".

GIACOBBE (PD): CONTINUARE IL LAVORO DELLA PASSATA LEGISLATURA
Il senatore Francesco Giacobbe (Pd) ha partecipato ai lavori del Consiglio generale degli italiani all’estero, svoltosi la scorsa settimana. Nella terza commissione del Cgie "Diritti civili, politici e partecipazione" il senatore Giacobbe ha presentato ai Consiglieri la sua proposta di legge sulla riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza dei tanti italiani all'estero. "Una discussione franca e schietta quanto necessaria che riguarda soprattutto una platea di anziani che aspirano almeno negli ultimi anni della loro vita ad essere riconosciuti Italiani" dichiara Giacobbe. Nei giorni successivi si è aperta la Plenaria con gli interventi e le relazioni da parte del Governo e del segretario generale del Cgie Michele Schiavone. Relazioni che hanno dato un quadro della situazione sulle politiche per gli Italiani all'estero e i desiderata per il futuro. "In sede di plenaria - continua il senatore - ho voluto ribadire i risultati che siamo riusciti ad ottenere nella passata legislatura fra cui maggiori risorse per la lingua e cultura italiana, la possibilità da parte del Ministero degli Affari Esteri di potere assumere nuovo personale per i servizi consolari. È su questa base che bisogna continuare il lavoro nel futuro. Ho voluto porre un accento sul ruolo dei Comites e del Cgie quali parti integranti del Sistema Paese e sulla necessità di adottare una strategia di comune collaborazione per gli interventi dell'Italia all'estero, con il coinvolgimento di tutti gli Enti preposti; a livello nazionale con i Ministeri Degli Affari Esteri, Istruzione e Cultura e Sviluppo Economico e sul territorio con Ice, Camere di Commercio, Enti gestori, Istituti di Cultura, Dante Alighieri ed altre asscociazioni" ha concluso il senatore.

VOTO ESTERO, NISSOLI (FI): RIFORMA E’ PRIORITA’, INTRODURRE TECNOLOGIE
"Una delle priorità da risolvere per gli italiani nel mondo è riformare il voto all'estero. In passato abbiamo assistito a situazioni poco gratificanti; ora con la nomina di Ricardo Merlo a sottosegretario agli Esteri penso che riusciremo finalmente a raggiungere questo obiettivo. Ricardo ha vissuto e vive all'estero, è uno di noi e conosce le nostre problematiche". Lo ha detto a 9Colonne la deputata di Forza Italia eletta all'estero Fucsia Nissoli, a margine della plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (4-6 luglio). "Io sono favorevole al voto elettronico e all'introduzione delle nuove tecnologie - prosegue Nissoli -. Spero che presto porteremo a casa questo risultato tutti insieme, lavoreremo per la riforma del voto all'estero".

LINGUA ITALIANA, SCHIRO’ (PD): PROMUOVERE CORSI ALL’ESTERO
Al Consiglio generale degli italiani all’estero (4-6 luglio) si è parlato di promozione di lingua e cultura italiana nel mondo. “Un tema che mi interessa non solo come parlamentare ma soprattutto come italiana all’estero che ha imparato la lingua italiana grazie ai corsi di lingua e cultura italiana”, ha detto a 9Colonne Angela Schirò, deputata del Pd eletta all’estero, a margine dei lavori del Cgie. “Ritengo molto importante continuare su questa via, promuovere ancora di più i corsi e riuscire a coinvolgere sempre più ragazzi italiani all’estero per imparare e perfezionare questa bellissima lingua – ha continuato Schirò -. La lingua è identità e con la perdita della lingua italiana si perde anche quel pezzo di tradizione e identità”.

LINGUA E CULTURA, CARE’ (PD): RILANCIARE LA FORMAZIONE DEGLI ADULTI ALL’ESTERO
“La lingua e la cultura italiana sono tra le più efficaci leve strategiche che l'Italia può usare per proiettare una sua immagine positiva nel mondo. A condizione che siano intrecciate con altri punti di forza, capaci di trasmettere la capacita innovativa e quella di produrre e di caratterizzare i prodotti in modo tipico e qualitativamente inconfondibile. Che cosa sarebbe stato dell'Italia, ad esempio, soprattutto in questi anni di crisi durissima, senza il Made in Italy, il turismo e la promozione culturale?”. Così in una nota il deputato del Pd eletto all’estero Nicola Carè. “Se ne è parlato ampiamente a Roma nel corso della riunione del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE), durante il quale ci sono stati diversi momenti di approfondimento e confronto sulla promozione integrata del sistema Paese nel mondo”, prosegue Carè accendendo i riflettori su “un punto meritevole di attenzione, quello della formazione degli adulti, essenziale soprattutto in realtà come l'Australia, dove le radici italiane sono ancora vive ma rischiano di diluirsi se non si consente a chi non ha potuto seguire in passato regolari corsi linguistico-culturali di rafforzarle e di coltivarle”. “Da alcuni anni – spiega il deputato dem - questi corsi non ricevono più contributi dal MAECI, costretto dalle necessità a scegliere altre priorità. Il rischio attuale è la definitiva e permanente esclusione dai finanziamenti delle suddette attività formative. Credo sia un errore da evitare e in tal senso faccio un appello all'Amministrazione. Se e quando vi siano risorse sufficienti, si consideri l'opportunità di sostenerli, se non vi sono, siano affidati all'iniziativa soprattutto associativa, ma senza escluderli in partenza. La domanda di Italia nel mondo c'è veramente. Proprio per questo – conclude Carè - evitiamo di girarci dall'altra parte trascurando opportunità che ancora ci vengono offerte”.

MASTROGIACOMO (MAIE): BENE MERLO, IL CAMBIAMENTO E’ INIZIATO
“Desidero complimentarmi con il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, per il suo intervento di saluto con il quale ha aperto i lavori della prima giornata di Plenaria CGIE. Il nostro presidente è un uomo del fare, una persona concreta, che conosce i nostri problemi e che ora si trova nel posto giusto per poterli risolvere. Siamo convinti che il cambiamento sia già cominciato e che nei prossimi mesi vedremo i risultati della sua azione di governo”. Lo dichiara in una nota Anna Mastrogiacomo, coordinatrice del MAIE Europa. “Servizi consolari e voto all’estero: questi, ha spiegato il sottosegretario in Plenaria, i punti su cui si concentrerà il governo in questa fase iniziale - ha aggiunto Mastrogiacomo -. Condividiamo l’impostazione di lavoro data dal Sen. Merlo, è giusto riformare la legge sul voto estero e farlo ora, ad inizio legislatura. Così come non si poteva non concentrarsi fin da subito sulla nostra rete consolare, fatta a pezzi dai precedenti governi. Abbiamo sempre chiesto, come MAIE, servizi consolari efficienti. Ora il MAIE al governo si impegnera' anche per questo”. “Il MAIE Europa c’è. Il compito di noi che stiamo sul territorio – prosegue Mastrogiacomo – deve essere quello di raccogliere le istanze dei cittadini, di capire le loro esigenze, per potere arrivare in tempi brevi a soluzioni concrete, attraverso l' attivita'del Parlamento e del governo. Intanto il MAIE Europa si sta riorganizzando: dopo l’estate è già previsto un incontro con i coordinatori europei del Movimento Associativo Italiani all’Estero per progettare nuove formule di comunicazione e prepararci alle sfide che verranno, come quella delle Europee 2019”.

LINGUA E CULTURA, SINERGIE ICON-CGIE PER LA PROMOZIONE NEL MONDO
“Collaboriamo insieme, il nostro desiderio è mettere in moto sinergie per far conoscere la lingua e la cultura degli italiani nel mondo”. Così Mirko Tavoni, presidente di ICoN - Consorzio di Università italiane che promuove la lingua e la cultura italiana attraverso l’e-learning – intervenendo alla Farnesina alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero (4-6 luglio). “Nel nostro Consorzio ci sono 17 importanti università che rappresentano quasi la metà del sistema universitario italiano”, ha sottolineato Tavoni ricordando che “stiamo per compiere 20 anni. Nell’applicazione dell’e-learning nello studio dell’italiano, abbiamo quattro campi di azioni: corsi di laurea, corsi di lingua italiana, master post laurea e corsi di formazione per docenti di italiano nel mondo”. Tutte le attività di ICoN “non sono elitarie o accademiche – spiega Tavoni -, ma finalizzate a rendere familiare la lingua italiana attraverso la modalità dell’e-learning by doing”.

DELEGHE AI CONSIGLIERI PER RAPPRESENTARE GLI ITALIANI ALL’ESTERO
Alcuni componenti delle Commissione continentali del Consiglio generale degli italiani all'estero sono stati chiamati a rappresentare alcune comunità italiane fuori i confini nazionali. Le deleghe di rappresentanza delle comunità ai consiglieri del Cgie sono state annunciate da Michele Schiavone, segretario generale del Cgie, durante i lavori della plenaria (4-6 luglio). Commissione continentale Europa e Africa del nord: Manfredi nulli e Luigi Billè per rappresentare l'Irlanda, Giuseppe Stabile per il Portogallo, Tony Mazzaro per l'Austria a la Romania, Andrea Mantione per la Danimarca, Enrico Musella per il Principato di Monaco, Luigi Papais per la Croazia. Commissione Paesi anglofoni extraeuropei: Riccardo Pinna per Egitto, Tunisia, Etiopia, Kenya, Franco Papandrea per la Nuova Zelanda. Commissione America Latina: Juan Carlos Paglialunga e Renato Palermo per il Paraguay, Aniello Gargiulo per la Bolivia, Gianfranco Sangalli e Silvia Alciati per Ecuador e Messico, Cesare Villone e Nello Collevecchio per la Colombia, Marcelo Carrara e Nello Collevecchio per Panama e Repubblica Dominicana.

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