Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SPECIALE RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO XIII EDIZIONE

MIGRANTES: OVER 50 IN FUGA PER PRECARIETA’ LAVORATIVA E PENSIONI

Roma, 24 ott - I dati relativi alle partenze dell’ultimo anno comunicano che in questo momento stiamo assistendo ad un cambiamento: a partire dall’Italia sono sicuramente i giovani (37,4% sul totale partenze per espatrio da gennaio a dicembre 2017) e i giovani adulti (25,0%), ma le crescite più importanti le si notano dai cinquant’anni in su (+20,7% nella classe di età 50-64 anni; +35,3% nella classe 65-74 anni; +49,8% nella classe 75-84 anni e +78,6% dagli 85 anni in su). Lo si legge nel rapporto Italiani nel mondo 2018 della fondazione Migrantes, secondo cui “sicuramente ci si trova di fronte alle necessità di provvedere alla precarietà lavorativa di italiani dai 50 in su rimasti disoccupati e soprattutto privi di prospettive in patria. Si tratta di persone lontane dalla pensione o che hanno bisogno di lavorare per arrivarvi e che, comunque, hanno contemporaneamente la necessità di mantenere la famiglia. In quest’ultima, infatti, spesso si annida la precarietà a più livelli: la disoccupazione, cioè, può coinvolgere anche i figli, ad esempio, già pronti per il mondo del lavoro o ancora studenti universitari. In questo stato di cose si inseriscono gli anziani per risolvere o tamponare la precarietà: la famiglia, cioè, si amplia fino a comprendere i nonni”.
 Un ultimo profilo sul quale porre l’attenzione, spiega il rapporto, è il “migrante previdenziale”. Che siano pensionati “di lusso”, colpiti da precarietà o sull’orlo della povertà, si tratta di numeri sempre più importanti. Le traiettorie tracciate da queste partenze sono ben determinate: si tratta di paesi con in corso una politica di defiscalizzazione, territori dove la vita costa molto meno rispetto all’Italia e dove il potere d’acquisto è, di conseguenza, superiore. Ma non è solo il lato economico a far propendere o meno al trasferimento: vi sono anche elementi altri, più inerenti alla sfera privata quali il clima, l’humus Rapporto Italiani nel Mondo 2018 11 culturale, la possibilità di essere accompagnati durante il trasferimento e la permanenza. Quanto detto appare evidente considerando le mete principali: Marocco, Thailandia, Spagna, Portogallo, Tunisia, Santo Domingo, Cuba, Romania. Sono luoghi in cui la vita è climaticamente piacevole, dove è possibile fare una vita più che dignitosa (affitto, bolletta, spesa alimentare) e dove a volte con il costo delle assicurazioni sanitarie private si riesce a curarsi (o almeno a incontrare un medico specialista rispetto al problema di salute avvertito) molto più che in Italia.

MIGRANTES: NEL 2017 ESPATRIATI 128MILA ITALIANI, +3,3 %

 Roma, 24 ott- - Da gennaio a dicembre 2017 si sono iscritti all’Aire quasi 243 mila italiani di cui il 52,8% per espatrio, il 36,2% per nascita, il 6,3% per reiscrizione da irreperibilità, il 3,7% per acquisizione di cittadinanza e l’1% circa per trasferimento dall’Aire di altro comune. Soffermandosi alla sola percentuale per espatrio (52,8%), si tratta in valore assoluto di 128.193 italiani partiti dall’Italia nel corso del 2017 spostando la loro residenza fuori dei confini nazionali (variazione rispetto all’anno precedente: +4.117, +3,2%). Le partenze, in questo ultimo anno, sono state generalmente più contenute in valore assoluto, ma resta un trend che merita attenzione e analisi in quanto, se nell’ultimo anno la crescita è stata del +3,3%, considerando gli ultimi tre anni la percentuale sale a +19,2% e per l’ultimo quinquennio addirittura a +36,2%. Gli uomini sono oltre 70 mila (55%) e le donne oltre 57 mila. Non si deve però pensare che si tratti di una mobilità prevalentemente maschile poiché si rileva il peso importante delle partenze di nuclei familiari. A sottolinearlo, i 24.570 minori (il 19,2% del totale), di cui il 16,6% ha meno di 14 anni e ben l’11,5% meno di 10 anni. Il 37,4% di chi parte (quasi 48 mila persone) ha tra i 18 e i 34 anni. I giovani adulti, ovvero la classe tra i 35 e i 49 anni, sono un quarto del totale, ma dal confronto con l’anno precedente risulta un aumento di +2,8% (in valore assoluto quasi 900 mila unità). Un’attenzione a sé meritano le fasce di età più mature. Infatti, se l’incidenza nel 2018 è dell’11,3% per chi ha tra i 50 e i 64 anni è il 7,1% dai 65 anni e oltre. Tornando al genere, le donne sono meno degli uomini in tutte le classi di età tranne che in quella dagli 85 anni in su (61,2%) e tra i 15 e i 17 anni (51,0%. Una conseguenza di quanto appena detto riguarda lo stato di vedovanza in cui le donne arrivano al 77,5% su un totale complessivo dell’1,3%. Chi parte oggi dall’Italia è, infatti, principalmente celibe/nubile (60,8%) oppure sposato/a (33,2%). Gli italiani sono partiti da 107 province differenti. Milano, Roma, Genova, Torino e Napoli sono le prime cinque province di partenza. Si tratta di grandi aree metropolitane a riprova del fatto che le attuali partenze coinvolgono i territori che ospitano importanti strutture formative e professionali – università e multinazionali – che premono per avere relazioni internazionali. La prima regione di partenza è la Lombardia (21.980) seguita, a distanza, dall’Emilia-Romagna (12.912), dal Veneto (11.132), dalla Sicilia (10.649) e dalla Puglia (8.816). I territori che in questi ultimi anni si sono particolarmente distinti – Lombardia e Veneto in primis, ma anche il Lazio – sembrano attraversare una fase di rallentamento, più o meno drastico a favore di contesti regionali in un certo senso “secondari” – quali appunto Liguria, Emilia-Romagna e Puglia – che vantano però una tradizione di mobilità indiscussa.


MIGRANTES: META’ ITALIANI EMIGRA DAL SUD, MA LOMBARDI IN CRESCITA
Roma, 24 ott - Il 49,5% degli italiani emigrati all’estero è di origine meridionale (Sud: 1.659.421 e Isole: 873.615); del Settentrione è il 34,9% (Nord-Ovest: 901.552 e Nord-Est: 881.940); del Centro il 15,6% (797.941). Le partenze oltreconfine, comunque, danno ai territori una dinamicità molto variegata e che contraddistingue soprattutto il Nord Italia e, più precisamente, la Lombardia (+23.519), il Veneto (17.415) e il Piemonte (11.227) anche se prima di quest’ultimo si colloca la Sicilia (11.912). Lo si legge nel rapporto Italiani nel mondo 2018 della fondazione Migrantes. Per quanto riguarda la differenza di genere, le italiane iscritte sono 2.459.322 (48,1%) mentre i cittadini sono 2.655.147 (51,9%). Lo stato civile rende noto che il 55,3% è celibe/nubile, il 37,0% coniugato/a. Divorziati o in stato di vedovanza sono, rispettivamente, il 2,5% e il 2,4%. Per quanto riguarda le classi di età i minori sono oltre 765 mila (15,0%, di cui il 6,8% ha meno di 10 anni); 1 milione 135 mila hanno tra i 18 e i 34 anni (22,2); 1 milione 197 mila hanno tra i 35 e i 49 anni (23,4%); 978 mila hanno tra i 50 e i 64 anni (19,1%); poco più di 1 milione hanno più di 65 anni (20,3%). Di questi ultimi, 488 mila (9,5%) hanno tra i 65 e i 74 anni, quasi 346 mila (6,8%) hanno tra i 75 e gli 84 anni e 204 mila circa (4,0%) hanno più di 85 anni. Se il 41,2% è iscritto all’AIRE da oltre 15 anni, il 20,9% lo è da 10 a 15 anni, il 16,9% da 5 a 10 anni e il 21% da 5 anni. Oltre 2,6 milioni (51,9%) degli iscritti lo ha fatto indicando come motivazione l’espatrio e/o residenza all’estero. Sono poco più di 2 milioni (39,5%), invece, gli iscritti per nascita. Le acquisizioni ci cittadinanza sono 171,838 (3,4%).


MIGRANTES: 5,1 MLN ISCRITTI ALL’AIRE, BRASILE SUPERA FRANCIA

Roma, 24 ott - Dal 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Aire a più di 5,1 milioni. Al 1 gennaio 2018 gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero sono 5.114.469, l’8,5% dei quasi 60,5 milioni di residenti totali in Italia alla stessa data. In un anno la comunità italiana iscritta all’Aire è aumentata di oltre 140 mila unità (variazione 2,7% rispetto al 2017). La crescita nell’ultimo anno corrisponde a +2,8%, a +6,3% nell’ultimo triennio e al 14,1% negli ultimi cinque anni. Lo si legge nel rapporto Italiani nel mondo 2018 della fondazione Migrantes. A livello continentale l’Europa accoglie il numero più alto di cittadini italiani (54,1%) e, in particolare, l’UE15 (40,3%) mentre in America si registra una presenza del 40,3% con una maggiore concentrazione nel Centro-Sud (32,4%). Le realtà nazionali più numerose sono l’Argentina (819.899), la Germania (743.799), la Svizzera (614.545). Nell’ultimo anno, il Brasile (415.933) ha superato numericamente la comunità italiana in Francia (412.263).

 


DE ROBERTIS (MIGRANTES): EMERGENZA NON È INVASIONE MA ESODO
Roma, 24 ott – Nell’ "immaginario collettivo" l’emergenza appare essere “l’invasione dell’Italia” ma invece è “l’esodo” il vero problema. Don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, in un'intervista a 9colonne rilasciata questa mattina a Roma in occasione della presentazione della XIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”, parla del fenomeno dell’immigrazione e di quello dell’emigrazione e spiega: “Se oggi c’è un’emergenza, questa non è certo quella rappresentata dall’invasione nel nostro Paese. Oggi le vere problematiche sono legate all’esodo che sta avvenendo dal nostro Paese. Non solo da parte degli italiani ma anche di molti immigrati. Dunque, paradossalmente, sono più le persone che lasciano il suolo italiano che quelle che vi entrano”. Una riflessione poi, su chi emigra oggi: “Oggi sono soprattutto i giovani a lasciare il Paese. Ma un dato sorprendente, che emerge dal Rapporto di quest’anno, è che è in forte crescita anche la fascia di popolazione sopra i 50 anni. Sono, queste, persone che hanno perso la loro occupazione e che, non riuscendo a inserirsi di nuovo nel mondo del lavoro italiano, preferiscono recarsi all’estero. Poi vi sono anche i nonni, i genitori che raggiungono il figlio all’estero e che non si rassegnano a vedere i nipotini soltanto via Skype. Infine, vi sono pensionati che, non disponendo di una pensione molto alta, non riuscendo a vivere in modo dignitoso, si recano in paesi come il Marocco o la Romania: nazioni che offrono migliori possibilità di vita” aggiunge il Direttore generale della Fondazione Migrantes. De Roberti ha evidenziato inoltre il ruolo fondamentale svolto ogni anno dal Rapporto: “La Chiesa è una rete sparsa su tutti i continenti. A questo progetto, hanno collaborato 64 persone, tra esperti e ricercatori in tutto il mondo. La fotografia che il Rapporto ci fornisce è importante perché la mobilità, l’immigrazione cambia: è soggetta a cambiamenti continui e assume caratteristiche diverse. Dunque risulta molto significativo capire come avviene questa nuova mobilità e soprattutto comprendere se questa circolarità che va alimentata, possa avere delle cadute positive anche per il nostro Paese”. La XIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”, della Fondazione Migrantes è stata presentata presso l'Auditorium “V. Bachelet” del The Church Palace. Il Rapporto è l'unica pubblicazione, edita in Italia, che studia la mobilità degli italiani e rappresenta un ulteriore segno dell'impegno della Chiesa italiana per l'emigrazione. Sono, infatti, circa 500 i sacerdoti italiani al fianco dei nostri connazionali che vivono all'estero insieme alle religiose, ai religiosi e ai laici impegnati perché evangelizzazione e promozione umana continuino a essere binomio inscindibile anche nel sevizio degli emigrati: “Spesso si dimentica che noi stessi siamo ‘stranieri’ – aggiunge Don Giovanni De Robertis- anche noi italiani all’estero possiamo vivere delle discriminazioni o magari non siamo super garantiti”. “Se noi togliamo diritti – ha aggiunto – finiamo col togliere diritti a noi stessi. Se io tratto il prossimo da merce un domani anche l’italiano verrà trattato da merce”.

 

MIGRANTES, LICATA: AD EMIGRARE SONO I GIOVANI ADULTI

Roma, 24 ott –“Dal gennaio al dicembre 2017 sono partiti oltre 128mila italiani, di cui il 37% ha tra i 18 e i 34 anni, il 25% fra i 35 e i 49 anni. Questo significa che, a partire, sono soprattutto i giovani e i giovani adulti”. Così Delfina Licata, curatrice del rapporto Italiani nel Mondo 2018 per la Fondazione Migrantes, mette in luce le cifre legate agli italiani all’estero e il fatto che non si possa più parlare solo di fuga di giovani cervelli ma di partenza legate a “giovani adulti” con i profili più differenti. Questa mattina a Roma si è tenuta infatti la presentazione della XIII edizione del Rapporto che la ricercatrice sociale cura del 2006: “Per quanto riguarda la mobilità e le motivazioni - spiega Licata a 9colonne - c’è da dire che molti giovani italiani oggi partono per motivi di studio e ricerca. Queste persone cercano un confronto formativo con le strutture scolastiche, liceali ed universitarie in primis. C’è chi decide, ad esempio, di laurearsi in università prestigiose all’estero. Oltre a questi aspetti, si evidenziano motivazioni relative alla carenza lavorativa e alla crisi. Dunque, si parte per trovare una certa serenità di vita, innanzitutto da un punto di vista economico” così da poter realizzare i propri obiettivi e le proprie aspirazioni. “Vi sono molti italiani che, all’estero, sono costretti a fare lavori dequalificati, finendo molto spesso nei meandri della ristorazione, come accade prevalentemente in Germania, in Belgio e in Spagna” spiega Licata che è autrice e co-autrice di numerose pubblicazioni, di diversi saggi e articoli su volumi e riviste scientifiche. Dal Rapporto inoltre, emerge una nuova e significativa tendenza, emersa soprattutto in questi ultimi anni: se a partire prima sono stati i giovani, ecco che ora arrivano i nonni a fare da sostegno a questi nuclei familiari da poco formati. “Fatto salvo i dati fin qui esaminati - precisa la curatrice - c’è da sottolineare che negli ultimi anni sono sempre più gli italiani over 50 che lasciano il nostro Paese per andare a vivere all’estero. Ciò significa che stanno mutando anche le strategie di gestione familiare: queste persone, molto spesso, sono nonni che partono per raggiungere i figli, ed hanno il ruolo di accudire i nipoti”. I nonni emigranti finiscono dunque per fare da baby sitter ai nipoti: “Una necessità concreta e di ordine affettivo”. “Ma vi sono anche i cosiddetti migranti previdenziali, - sottolinea ancora, l’esperta - ovvero coloro che, disponendo di una pensione molto alta o, al contrario, molto bassa, hanno la necessità di andare a vivere in Paesi con una buona defiscalizzazione, per vivere più serenamente la loro vita da un punto di vista economico e sociale” conclude Licata a 9colonne.

MIGRANTES, DI TORA: COLLABORARE PER CAPIRE FENOMENO E TROVARE SOLUZIONI
Roma, 24 ott - Dal 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Aire a più di 5,1 milioni. Si tratta di “una realtà profondamente mondiale. L’emigrazione è il capro espiatorio dei fenomeni negativi, dei problemi finanziari, economici e politici. Si tende a scaricare tutto su questo fenomeno che invece è una realtà che cambierà il mondo”, ha detto monsignor Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes, a margine della presentazione – oggi a Roma – del Rapporto Italiani nel mondo. Ci vuole un approfondimento non solo di conoscenza, ma anche di collaborazione con tutte le realtà, socio-politiche, economiche, del terzo settore, che si occupano del fenomeno migratorio per poterlo insieme non solo valutare e capire, ma anche per trovare soluzioni – continua Di Tora -. Non si tratta di un fenomeno che può essere emarginato e non si può pensare che alzando i muri si risolve questa realtà”.



MIGRANTES, DI TORA: FENOMENO EPOCALE, SERVE RIFLESSIONE

Roma, 24 ott - Dal 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Aire a più di 5,1 milioni. La consapevolezza di questi dati “deve portare tutti a una riflessione, si tratta di un fenomeno epocale, che non solo riguarda noi che andiamo all’estero ma anche chi dall’estero viene verso l’Italia. Sappiamo bene che l’Italia è soprattutto un punto di passaggio per la maggioranza che tende ad andare in Europa del nord”. Lo ha detto a 9Colonne monsignor Guerino Di Tora, presidente della fondazione Migrantes, a margine della presentazione – oggi a Roma – del Rapporto Italiani nel mondo. Secondo il presidente della Migrantes “in questo momento il fenomeno migratorio non viene studiato e ragionato, ma visto come capro espiatorio, vissuto con la pancia, come una cosa che si tende ad allontanare e a evitare”.

MIGRANTES, BASSETTI: EMIGRAZIONE E’ QUOTIDIANITA’

Roma, 24 ott – “Migrazione e migranti fanno parte da sempre della quotidianità nella società, nel Paese, nelle famiglie”. È questo il concetto con il quale il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha aperto il suo discorso a conclusione dei lavori di presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. Per Bassetti, dunque, la migrazione, a cominciare da quella italiana nel mondo, “porta sempre con se difficoltà, ma le migrazioni sono di natura diversa”. Per questo motivo, rilevando come “da più parte si sono levate richieste di necessità dell'insegnamento dell'emigrazione italiana nel mondo”, ha voluto sottolinearlo “perché questo proietta verso l'Interculturalità e la multiculturalità”. “Il riconoscimento – ha poi aggiunto Bassetti – porta all'ammissione della differenza. E nel caso dei migranti porta a un tale mondo di sfaccettature che è impossibile catalogare e categorizzare”.Ecco perché, richiamandosi al messaggio evangelico e alla storia di Cristo e dell’attuale Pontefice, Bassetti ha lanciato l’appello perché “l'emigrazione sia un gesto di umanità, di umanesimo”, dunque “per questo fondamentale diviene il ruolo di accoglienza e delle strutture di accoglienza: sindacati, patronati, chiesa, istituzioni, associazioni”. E cita, infine, una lettera di Juan Lorenzo Bergoglio, con la quale si chiedeva alle autorità locali della Penisola la possibilità di impiegare in Argentina manodopera italiana nelle cave di sua proprietà, spiegando come a causa della crisi economica prima e della morte per malattia del titolare poi, le attività imprenditoriali della famiglia di Papa Bergoglio siano andate in rovina e spiegando questa parabola come la metafora complessa dell’emigrazione attraverso una famiglia emigrante che diventa benestante e che successivamente vede il proprio tracollo. E conclude dicendo che “il volto è un viaggio e costringe a camminare, gioire, soffrire prima ancora di ogni ragionamento”.


ALDERISI (FI): EMIGRAZIONE, CONOSCERE IL PASSATO PER COMPRENDERE PRESENTE
Roma, 24 ott - Abbiamo incontrato Francesca Alderisi, senatrice di Forza Italia eletta nella Circoscrizione Estero - ripartizione Nord e Centro America, in occasione della presentazione della XIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo” della Fondazione Migrantes: “Mi occupo di italiani nel mondo da tanti anni. Questo Rapporto riesce a sintetizzare nel migliore dei modi quelli che sono i molteplici aspetti legati al mondo dell’emigrazione”. “Per affrontare il tema dell’emigrazione di oggi e comprendere meglio questo fenomeno, questo mondo che cambia – precisa la senatrice – è necessario tuttavia conoscere l’emigrazione di ieri”. In uno degli ultimi Rapporti della fondazione Migrantes la senatrice è stata anche citata: “Per il mio blog Pronto Francesca e per il giardino dedicato agli italiani nel mondo”. E’ stata proprio Alderisi, nei panni di giornalista e madrina dell’evento, nel 2013, ad inaugurare infatti a Roma un giardino che rende omaggio agli italiani nel mondo: “La prima targa toponomastica in Italia dedicata ai nostri connazionali” ricorda a 9colonne. “I nostri connazionali all’estero oggi hanno diverse esigenze – ha aggiunto Alderisi - ma prima di tutto è necessario distinguere le diverse tipologie di emigrati: la vecchia generazione di emigrati e i nuovi ‘expat’. I giovani affrontano magari difficoltà burocratiche mentre la vecchia emigrazione è interessata al riacquisto della cittadinanza”. Storica popolare conduttrice di Rai Italia e volto molto amato all’estero, Alderisi ha preso parte ieri al Quirinale, ospite del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme agli altri parlamentari eletti all’estero, agli Stati Generali della Lingua Italiana: “Le parole sono importanti, specie in politica hanno un peso specifico. Ho molto apprezzato il discorso del presidente Mattarella: ha sottolineato come l’italiano sia la lingua della cultura e quanto all’estero sia importante tenerla viva attraverso le nostre comunità. E’ stato un discorso bello, commovente, profondo. Siamo in un momento non facile per l’Italia – ha concluso la senatrice – ma noi dobbiamo voler bene al nostro Paese. L’Italia è un paese meraviglioso per cultura e per storia”.

MIGRANTES, SCHIRO’ (PD): ITALIA NON DIMENTICHI CONNAZIONALI NEL MONDO
Roma, 24 ott – “Da italiana nata e cresciuta all’estero conosco bene qual è il percorso e quali sono le difficoltà per chi emigra”. Così Angela Schirò, italiana di seconda generazione in Germania e generazione Erasmus, eletta alla Camera dei Deputati nella Circoscrizione Estero con il Partito Democratico che ha seguito oggi a Roma la presentazione della XIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”, della Fondazione Migrantes. “Questo Rapporto è importante per capire prima di tutto quanti sono gli italiani nel mondo, dove vivono e cosa fanno. Lo Stato italiano deve sapere dove si trovano i propri connazionali. È poi importante sapere se vivono delle difficoltà, quali disagi affrontano, i problemi reali. C’è chi sta bene e chi non sta bene – aggiunge Schirò a 9colonne – spesso viene dimenticato che ci sono famiglie di italiani all’estero che vivono difficoltà economiche e sociali. Che quotidianamente devono affrontare delle sfide”. Tra i problemi più gravosi quelli “legati alla rete consolare – spiega Schirò che aggiunge: - ai cittadini italiani devono essere garantiti servizi. Negli ultimi anni qualcosa è cambiato ma molto rimane da fare”.

 

MIGRANTES, SANGREGORIO (USEI): ITALIANI ESTERO RISORSA PER L’ITALIA
Roma, 24 ott – “Una giornata come oggi è importante come non mai. In passato ho avuto delle perplessità ma oggi, invece, sono convinto che esistono realtà ed organismi legati agli italiani nel mondo che sono necessari e vanno valorizzati. Fuori dall’Italia c’è un’altra Italia: sono tantissimi gli italiani nel mondo, non possiamo dimenticarlo. Noi italiani all’estero siamo una risorsa per l’Italia”. Così Eugenio Sangregorio, deputato eletto in Sudamerica e presidente dell'Usei (Unione Sudamericana Emigrati Italiani) che ha seguito questa mattina a Roma la presentazione della XIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”, della Fondazione Migrantes. “La politica deve comprendere che gli italiani sparsi in tutto il mondo sono una risorsa in tutti i campi. Basti pensare al made in Italy. Siamo noi italiani nel mondo i veri ambasciatori del made in Italy: la politica deve capire che è necessario investire su questo settore”.


 

MIGRANTES, UNGARO: PD UNICO PARTITO CHE PENSA A ITALIANI ALL’ESTERO
Roma, 24 ott - “I dati presentati oggi dalla Fondazione Migrantes sono importanti e restituiscono un quadro del Paese che non può essere sottovalutato. Dal 2006 al 2018 gli italiani che sono partiti dall’Italia sono aumentati del 64,7%. Gli iscritti all’AIRE sono passati negli stessi anni da 3,1 milioni di iscritti a più di 5,1 milioni. E il 54% di loro si ferma in Europa. Ecco perché pensare ai nostri connazionali con politiche ad hoc all’insegna della circolarità, ovvero dell’espatrio ma anche del reimpatrio, significa voler bene all’Italia e aiutarla a guardare il futuro. Da qui nasce il mio impegno concreto in Parlamento per una proposta di legge per il controesodo, con specifiche e nuove agevolazioni fiscali per il rientro dei lavoratori italiani usciti dalla Penisola”. Lo afferma Massimo Ungaro, deputato del PD eletto nella circoscrizione Europa e componente della VI Commissione Finanze di Montecitorio. “Non si può poi dimenticare la questione di chi, nostro connazionale, è detenuto - spesso in condizioni disumane o dimenticato - nelle carceri all’estero, così come il tema BREXIT – prosegue Ungaro -. Proprio oggi, assieme a molti colleghi del PD, abbiamo incontrato l’Ambasciatore Britannico in Italia Morris per conoscere lo stato dei negoziati tra Europa e Regno Unito e approfondire l’impatto che la Brexit potrà avere sulla nostra economia e sui diritti di cui da sempre godono gli italiani in Gran Bretagna. Il Governo Conte pare solamente impegnato in una battaglia anti-europeista che farà del male al nostro Paese, usando a fini di propaganda elettorale. Sono certo che gli italiani capiranno che conviene, in primis a noi, essere protagonisti in un’Europa migliore e più vicina ai cittadini”.

 

 

MIGRANTES, MERLO: MOBILITA’ SIA SCELTA, NON DISPERAZIONE
Roma, 24 ott - "La mobilità deve essere una scelta, non una conseguenza disperata". Così il sottosegretario Ricardo Merlo alla presentazione del rapporto italiani nel mondo 2018 della fondazione Migrantes.


MIGRANTES, MANGIONE: IMPORTANTE INSEGNARE EMIGRAZIONE IN SCUOLE
Roma, 24 ott- "Il Cgie è estremamente importante. Ringrazio il sottosegretario Merlo per l’appello al confronto e al dialogo lanciato qui oggi. È importante insegnare I’emigrazione nelle scuole. È importante una circolarità delle culture . Non siamo noi il diverso all’estero e non sono diversi gli stranieri in Italia". Lo ha detto Silvana Mangione, vice segretario del Cgie alla presentazione del Rapporto Italiani nel mondo della fondazione Migrantes.


VENEZUELA, MERLO: PRESTO LI’, ABBIAMO PROPOSTE UTILI
Roma, 24 ott – “La situazione in Venezuela è disastrosa. Dobbiamo aiutare i nostri tanti connazionali. Io andrò presto lì. E lancio un appello anche alla Fondazione Migrantes: noi abbiamo delle proposte per aiutare i nostri connazionali ma dobbiamo confrontarci con il governo locale. Non è semplice”. Così il sottosegretario Ricardo Merlo alla presentazione del rapporto italiani nel mondo 2018 della Fondazione Migrantes.



MIGRANTES, DE ROBERTIS: NON PARLARE A SPROPOSITO DI INVASIONE MIGRANTI
Roma, 24 ott - A dare il via ai lavori di presentazione del Rapporto Italiani nel mondo 2018 è stato Giovanni De Robertis, Direttore generale della Fondazione Migrantes: “Oggi si parla tanto di immigrazione. Si parla di invasione. Bisogna però ricordare un principio fondamentale: 'non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te’”.



MIGRANTES, MERLO: AUMENTARE FONDI PER LINGUA E CULTURA
Roma, 24 ott – “E’ necessario aumentare i fondi per lingua e la cultura italiana all’estero. È un investimento che crea turismo e crea italianofili. Necessario è poi preservare la stampa italiana all'estero. È fondamentale per la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero". Così il sottosegretario Ricardo Merlo.



MIGRANTES, MERLO: VOTO ESTERO VA MODIFICATO
Roma; 24 ott - "Ogni volta che si vota vengono fuori polemiche sul voto all’estero. Il voto all’estero va modificato. Abbiamo bisogno di una nuova legge. Figlia del confronto tra associazioni,Comites e Cgie". Così il sottosegretario Ricardo Merlo alla presentazione del Rapporto Migrantes.


MIGRANTES, MERLO: RETE CONSOLARE SIA PUNTO RIFERIMENTO, STOP TAGLI
Roma, 24 ott -"Gli uffici consolari e le ambasciate negli ultimi anni hanno subito importi tagli. Invece la rete consolare deve essere un punto di riferimento per i nostri connazionali e per la mobilità che continua a crescere”. Così il sottosegretario Ricardo Merlo. "Abbiamo trovato una situazione complicata ma stiamo iniziando a lavorare per aprire nuovi consolati" ha aggiunto.


MIGRANTES, MERLO: MAIE EUROPIESTA E CATTOLICO

Roma, 24 ott - "Siamo europeisti e veniamo da una cultura cattolica. Siamo cresciuti nelle parrocchie. I valori cattolici sono parte della nostra identità". Così aprendo il suo intervento alla presentazione del rapporto Migrantes il sottosegretario Ricardo Merlo ricostruendo i suo percorso personale e la nascita del Maie.



MIGRANTES, SCHIAVONE: MANCA MINISTERO EMIGRAZIONE

Roma, 24 ott - "Non sempre l’emigrazione è un tema posto in modo felice. Sarebbe opportuno invece portare questi argomenti nel discorso pubblico per 'calmierare'. Specie alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi”. Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero alla presentazione del rapporto Migrantes. "Avere dei numeri che parlano di una popolazione all’estero è importante. Ma bisogna mettere al centro l'uomo" ha sottolineato Schiavone ricordando il fenomeno della nuova emigrazione, della globalizzazione e "della neo-mobilità". Oggi in Italia manca un ministero per l'emigrazione. Oggi avremmo bisogno di questa figura. Mancano gli strumenti come i comitati. Chiediamo con insistenza che vengano ripristinati, rappresenterebbero una parte integrante della politica estera del paese. Abbiamo bisogno di un ministro per gli italiani nel mondo” ha sottolineato schiavone. "Oggi scopriamo con questo rapporto che non emigrano solo i giovani ma anche gli anziani. I giovani che emigrano in altri paesi sono per noi una perdita in termini di natalità e non solo. Vanno ad arricchire gli altri paesi. Il Cgie sta lavorando affinché il fenomeno migratorio sia riportato in un unicum processo unitario in Italia". Applausi per Schiavone quando ha ricordato l’umanità del sindaco di Riace, Mimmo Lucano: “Non bisogna dimenticare che anche noi siamo stato emigranti”.


MIGRANTES, SCIACQUA: RIFLETTERE SU DIFFICOLTA’ IN GB E AUSTRALIA
Roma, 24 ott- "A Londra molti italiani si trovano a vivere un clima ostile. In difficoltà. Sotto i ponti. Sono costretti a bussare a parrocchie o associazioni di volontariato. Sono persone partite per lavoro ma che non ce l’hanno fatta. Chi parte parte, parte per cercare un lavoro che non c è o che è stato perso. Su questo dobbiamo riflettere". Così Piergiorgio Sciacqua, della commissione scientifica del Rapporto Italiani nel mondo. “Italiani in difficoltà si trovano non solo in Gran Bretagna, sono fenomeni che accadono anche ad esempio in Australia: è necessario aiutarli anche attraverso i nostri consolati".


MIGRANTES, LICATA: RAPPORTO E’ STRUMENTO CULTURALE, NON SOLO STATISTICO
Roma, 24 ott- Il Rapporto Italiani nel mondo “è giunto al tredicesimo anno, è un lavoro grande, bello e arricchente. Sono 695 gli autori coinvolti in questi anni, con 486 saggi, 6566 pagine dal 2006 ad oggi . È uno strumento culturale, non un volume statistico. Quest’anno sono stati impiegati 64 autori e 50 saggi. È un'edizione matura, densa e pensata, ricca di interviste". Così Delfina Licata, curatrice del Rapporto Italiani nel mondo, alla presentazione del volume.


MIGRANTES, MORGANTE: EMIGRAZIONE IN CRESCITA, SERVE COMUNICAZIONE SERIA
Roma, 24 ott – “Il rapporto ci dice che c'è un'emigrazione che cresce. Noi dobbiamo fare una comunicazione seria e approfondita sul tema". Così Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000, alla presentazione del rapporto Italiani nel Mondo 2018.


MIGRANTES, DI TORA: APRIRE TAVOLO LAVORO TRA TECNICI E ISTITUZIONI
Roma, 24 ott – “Auspico che venga Istituito un tavolo di lavoro tra tecnici del tema e rappresentanti istituzionali”. Così monsignor Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes, alla presentazione del Rapporto Italiano nel mondo 2018.


MIGRANTES: 422 ITALIANI DETENUTI IN CENTRI PER IMMIGRATI IRREGOLARI IN 7 ANNI

Roma,24 ott - A fronte di un flusso, in entrata, costante e di una numerosa presenza di giovani italiani in Australia, non esistono al momento dati statistici ufficiali che permettano l’analisi di alcuni fenomeni “nascosti” ben conosciuti, però, all’interno della giovane comunità italiana di Sydney. Ci riferiamo a fenomeni relativi all’illegalità, alla detenzione, all’espulsione e alla rimozione dal territorio australiano di cittadini italiani irregolari, con conseguenze traumatiche per chi le subisce. Negli ultimi sette anni, dal primo luglio 2010 al 30 giugno 2017, 422 cittadini italiani sono stati portati in centri di detenzione per immigrati irregolari. Nell’ultimo dato disponibile, l’anno finanziario 2016-2017, sono stati 73 i cittadini italiani trattenuti in Australia in vari centri di detenzione per irregolari e, alla data del 30 giugno 2017, dieci cittadini italiani erano ancora rinchiusi in tali strutture. Lo si legge nel rapporto Italiani nel mondo 2018 della fondazione Migrantes.


MIGRANTES: A LONDRA 21 INTERVENTI CONSOLATO AI GIORNO, INCREMENTO SENZATETTO
Roma, 24 ott - Da gennaio a luglio 2018 sono stati 3.800 gli interventi realizzati dall’Ufficio Servizi Sociali del Consolato Generale di Londra. Con una media di 21 interventi al giorno, o 633 al mese, i 3.800 interventi riguardano tipologie molto ampie di aiuto a residenti e turisti, includendo in questo conto il supporto a chi è vittima di furti, o ha problemi di salute, o di cui viene segnalata la scomparsa. Non c’è un quadro specifico dedicato ai senza fissa dimora italiani, ma la stima del Console Generale è che la situazione sia peggiorata negli ultimi anni. “Sulla base dell’esperienza che noi abbiamo – afferma, infatti, Marco Villani – c’è stato un incremento dei senzatetto così come c’è stato un incremento dei connazionali ricoverati nei centri di salute mentale». Sono almeno 126 gli italiani che vivono in povertà estrema nella Capitale inglese. La nazionalità italiana è al quarto posto tra quelle europee presenti a Londra tra i senza fissa dimora. Solo nel 15% dei casi di tratta di donne. Di molti non si conosce la nazionalità né il sesso. La metà di loro ha un problema di salute mentale, seguito da situazioni di difficoltà causate da alcool e droga”. Lo si legge nel rapporto Italiani nel mondo 2018 della fondazione Migrantes.


MIGRANTES: GENITORI EXPAT NON AUGURANO AI FIGLI DI TORNARE

Roma, 24 ott - Combattuti tra ammirazione verso le scelte dei figli, sindrome del “nido vuoto” e crescente disillusione nei confronti della politica e del futuro del nostro Paese, i genitori dei giovani expat manifestano aspettative eterogenee rispetto al rimpatrio dei figli: la maggioranza dei genitori non augura ai figli di tornare, soprattutto nel breve periodo, rinunciando così all’aspettativa di una prossimità spaziale e di una convivenza diretta che non esclude, tuttavia, momenti di temporaneo ricongiungimento. Si riscontrano due posizioni minoritarie, entrambe convergenti sul tema della riduzione della distanza attraverso la riunificazione familiare: la prima contempla il rimpatrio dei figli, la seconda il trasferimento all’estero dei genitori stessi. Lo si legge nel rapporto Italiani nel mondo 2018 della fondazione Migrantes.

 

MIGRANTES: EMIGRANO ANCHE “NUOVI ITALIANI”, 25MILA DAL 2012
Roma, 24 ott - Tra il 2012 e il 2016 circa 25 mila naturalizzati in Italia si sono poi trasferiti in altri paesi e risultano quindi compresi tra gli italiani cancellati per l’estero. Il possesso iniziale di una cittadinanza diversa da quella italiana e la successiva “naturalizzazione” dà l’indicazione di un più sostanziale contributo di “nuovi italiani” all’aumento degli espatri. La mobilità dei “nuovi italiani” inizia così ad assumere l’entità di un fenomeno che non si può più ignorare; pur essendo ancora di piccole dimensioni, è considerata una dinamica emergente nel panorama migratorio internazionale. Lo si legge nel rapporto Italiani nel mondo 2018 della fondazione Migrantes.

 

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