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RIFIUTI: CARENZA IMPIANTI PER 5,3 MILIONI DI TONNELLATE

RIFIUTI: CARENZA IMPIANTI PER 5,3 MILIONI DI TONNELLATE

(7 novembre 2019) Gli impianti di trattamento dei rifiuti urbani in Italia sono numericamente insufficienti e mal dislocati sul territorio, costringendo il nostro Paese a ricorrere in maniera ancora eccessiva allo smaltimento in discarica. E’ quanto emerge dallo studio “Il fabbisogno nazionale di trattamento dei rifiuti” – in cui viene scattata una fotografia della situazione attuale e allo stesso tempo disegnato lo scenario al 2035 - realizzato da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) e presentato oggi nel corso della Fiera Ecomondo di Rimini. Nel 2017 in Italia sono state prodotte 29,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (500mila in meno rispetto al 2016). Circa 2 milioni sono state trattate o smaltite in Regioni diverse da quelle di produzione; il flusso viaggia principalmente dal Centro-Sud verso il Nord (il 7% dei rifiuti urbani). Il Nord ha importato il 12% dei rifiuti urbani, pari a 1.680.000 di tonnellate (più 3%) e ha conferito in discarica il 10%; il Centro ha esportato il 16% dei rifiuti (pari a oltre 1 milione di tonnellate), avviandone a discarica il 36%; il Sud ha invece esportato il 7% (il 29% è finito in discarica). “Il problema – spiega Filippo Brandolini, vice presidente di Utilitalia - non è solo di capacità installata, ma soprattutto di dislocazione geografica. Serve una strategia nazionale per definire i fabbisogni che operi un riequilibrio a livello territoriale, in modo da limitare il trasporto fra diverse regioni e le esportazioni, abbattendo le emissioni di CO2. Ecocerved ha stimato che nel 2016 i viaggi dei rifiuti italiani sia urbani che speciali sono stati pari a 1,2 miliardi di km”.

(© 9Colonne - citare la fonte)