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direttore Paolo Pagliaro

L’amor di patria? Pagare le tasse

L’amor di patria? Pagare le tasse

di Paolo Pagliaro

L’articolo 71 del decreto che stanzia i primi 25 miliardi per arginare le devastanti conseguenze economiche dell’epidemia contiene una novità assoluta. Prevede, infatti, che chi in questi giorni paga regolarmente le tasse pur avendo diritto a sospendere i versamenti, può chiedere di essere citato in un albo d’onore che il Ministero dell’economia intende ospitare sul suo sito. La citazione, spiega il decreto, “consentirebbe ai contribuenti interessati di trarne un vantaggio in termini di immagine nei confronti dell’opinione pubblica”.
L’encomio pubblico per chi paga le tasse era una buona consuetudine ai tempi del ministro Tommaso Padoa Schioppa, ma poi subentrarono politici secondo i quali riscuotere le imposte equivaleva  a mettere le mani nelle tasche  dei cittadini, col risultato che l’evasione fiscale fu vissuta non più come un furto ma come un gesto di legittima difesa.
L’auspicio del ministro Gualtieri è che agli aiuti previsti dal decreto sul coronavirus faccia ricorso solo chi ne ha davvero bisogno.
L’idea di creare un albo dei contribuenti benemeriti rivela – nel suo candore – l’urgenza di far cassa che in questo momento ha anche lo Stato.  Come le famiglie e come le imprese.
Serve liquidità per garantire assistenza a una platea di milioni di persone, vanno rifinanziati gli  ammortizzatori sociali come la cassa integrazione e gli interventi a favore di chi non ne usufruisce. Serve denaro per l’una tantum ai lavoratori autonomi. Tanto denaro, perché nessuno può dire quanto durerà l’emergenza. Servono risorse per l’emergenza sanitaria, naturalmente, e anche per evitare la bancarotta dei comuni, ai quali l’epidemia ha  dimezzato le entrate.
Pagare adesso le tasse pur potendo rinviarle è diventato dunque un gesto patriottico, una forma concreta di solidarietà con chi sta in prima linea.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)