Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Coronavirus, dal Maestro Arlia consigli per riscoprire musica e sapori

“Approfittando di queste ferie “forzate”, possiamo dedicare il tempo libero alla cura dello spirito attraverso una buona e garantita guida all’ascolto che ci aiuterà a riscoprire i piaceri delle orecchie e….del palato”.  Così il direttore d’orchestra Filippo Arlia ha voluto stilare un menu misto di musica e sapori per rendere meno pesante il tempo da trascorrere a casa, riscoprendo la grande classica e i piaceri della tavola. “Iniziamo quindi con un ascolto quasi “leggero” e clavicembalistico, le “Variazioni Goldberg” di J. S. Bach, che fin da subito potranno regalarci minuti di immediato relax con l’ Aria più suonata al mondo. Il tema di queste Variazioni può davvero rilassare i nostri nervi fino ad intorpidire i sensi, perché è ricco di armonie morbide e corrive. Tuttavia, le variazioni non sono per niente blande, hanno anzi dei connotati assolutamente primitivi che si nascondono dietro la calma apparente delle note musicali. Possiamo quindi prevedere un abbinamento che sia ricco di profumi abbastanza intensi e persistenti, come del salmone selvaggio dell’Alaska accompagnato da un buon bicchiere di catarratto. Questo bianco autoctono della Sicilia, dal colore giallo paglierino scarico, ci aiuterà a capire meglio l’atmosfera “sognante” del capolavoro bachiano”.

 “In seconda battuta – prosegue Arlia - proporrei qualcosa di più forte, come “Vallée d'Obermann”  (per pianoforte solo) di Franz Liszt. Tratto dalla raccolta “Anni di pellegrinaggio”, il brano ci racconta la vera natura di Liszt, un perenne viaggiatore alla continua scoperta di un mondo per lui persino troppo piccolo. “La pena e la grandezza sono il destino dell’artista” diceva il caro Franz, che come noi era amante della buona cucina e del buon vino. Certamente stiamo parlando di un ascolto parecchio impegnativo, perciò vi suggerisco di alleggerire queste note così cariche di presagi con un pasto quasi frugale: spaghetto al pesto con ricotta salata e pomodorini. A completare l’abbinamento, un vermentino ligure che mitigherà il sapore deciso della ricotta: decisamente morbido, leggero e abboccato, questo vitigno a bacca bianca nasce in Spagna per poi arrivare in Italia attraverso la Francia, perciò possiamo considerarlo un pellegrino proprio come Liszt”.

  “Concludiamo – aggiunge Arlia - il nostro menù con un ascolto sinfonico tratto dal repertorio russo: “Il lago dei cigni” di P. I. Tchaikovsky.  Questo brano è senz’altro un capolavoro della letteratura classica, un’opera assolutamente completa e ricca di ogni tipo di effetti sonori. Le nostre orecchie possono ritenersi finalmente satolle di musica e soddisfatte: niente e nessuno può farci emozionare come Tchaikovsky sa fare, perché è un genio che ha saputo coniugare la potenza e la grandezza del suono con lo stile classico delle sue composizioni e dei suoi balletti.  Per completare il nostro viaggio tra ascolti e sapori, propongo un altro primo piatto: carbonara di tartufo del Pollino. Da calabrese doc, riconosco che Alba e San Miniato sono chiaramente l’unica Mecca per tutti gli amanti del genere, eppure sono convinto che il nostro tartufo nero può dare delle piccole soddisfazioni se è trattato nel modo giusto. Ma il balletto di Tchaikovsky, oltre che meraviglioso è anche lungo abbastanza per affrontare un’esperienza del tutto nuova: un bicchiere di magliocco, tipico vino calabrese dal colore rosso rubino e dal corpo robusto e tannico, accompagnato da buon sigaro toscano. Naturalmente, diffidate dalle imitazioni e scegliete bene il vostro sigaro, perché il vero fumatore “lento” ama solo i prodotti lavorati a mano. Buon ascolto e buona cena a tutti”,

(20 mar-Red)

 

 

 

 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)