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direttore Paolo Pagliaro

Domenica, 5 minuti
per chi ci ha lasciato

di Paolo Pagliaro

(27 marzo 2020) “Qui adesso non si muore soltanto, si sparisce”, dice il poeta Franco Arminio che per i morti da coronavirus ha proposto un momento di lutto nazionale. L’appuntamento, rilanciato dai social, è per domani, domenica 29 marzo, a mezzogiorno: pochi minuti di silenzio per ricordare tutti questi morti soli e senza funerale. Migliaia ormai. Quelli rinchiusi nelle bare che i camion dell’esercito di notte portano lontano da Bergamo, in crematoi meno affollati.
Vengono classificati come “anziani con patologie pregresse”, ma sono persone che hanno avuto e in molti casi avevano una vita piena e ricca, che hanno generato altri uomini e altre donne, e che lasciano – tutti – una traccia. 
Il 13 marzo – quando si è cominciato a capire cosa ci avrebbe portato il coronavirus - Franco Arminio, scrittore irpino e autore di libri di successo, ha pubblicato il suo numero di telefono su Facebook e Instagram con questo messaggio: «Se qualcuno vuole chiamarmi per farsi due chiacchiere, sono a disposizione tutte le mattine dalle nove alle 12». Ogni giorno lo chiamano decine di persone. 
Arminio aveva scritto tempo fa che era importante visitare un paese, anche il più piccolo, cercare una persona anziana, sedersi vicino a lei e ascoltare quello che aveva da dire. 
Nella lettera in cui annuncia l’iniziativa di domani, scrive che l’inevitabile decisione di impedire lo svolgimento delle normali cerimonie funebri è una cosa inaudita nella nostra storia millenaria. Domani – conclude - sarebbe bello che per 5 minuti, a partire da mezzogiorno, ci fosse un tempo di raccoglimento in ogni famiglia, un momento di preghiera o di silenzio, un modo per salutare idealmente tutte le persone che il virus ci ha portato via.

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