Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Satispay, la rivoluzione
dei pagamenti
contro il virus

“Consegna e ritiro” si chiama l’ultima novità lanciata dalla startup Satispay, che con due differenti opzioni (“Consegna a domicilio” e “Prenota e ritira”)  permette agli esercenti di ricevere gli ordini telefonicamente  richiedendo e accettando i pagamenti tramite app, semplificando così le operazioni di ritiro e di consegna. Inoltre, i negozianti potranno dare visibilità alla propria attività nella lista dei negozi dell’app Satispay, comunicando la nuova modalità di acquisto alla community di oltre un milione di utenti. Una novità ancora più importante in questa fase di “restrizioni” per il Coronavirus, ma anche per il futuro. “Abbiamo sempre avuto in testa l’idea di andare in questa direzione – spiega a 9colonne Alberto Dalmasso, fondatore e ceo di Satispay -  pensavamo che ci sarebbero voluti ancora due-tre anni per un cambio delle abitudini generali ma i recenti accadimenti hanno portato a una loro accelerazione. Un’accelerazione che è stata talmente forte che nelle ultime due settimane abbiamo visto tantissimi nostri esercenti attrezzarsi, scrivendo sui social ai loro clienti che potevano pagare a distanza con Satispay. Abbiamo avuto migliaia di aziende e di negozianti che si sono iscritti. Di fronte alla manifestazione di questa esigenza abbiamo deciso di fare uno sforzo per mettere a disposizione nel minor tempo possibile questo servizio in modo ancora più strutturato, consentendo all’esercente di comunicare l’importo esatto senza perdere troppo tempo al telefono, in modo che il consumatore possa accettare e si possa procedere con l’ordine”. “La cosa importante è inoltre aver creato una lista di negozi che offrono questa opportunità – aggiunge Dalmasso - Ho sempre detto che Satispay deve fare un po’ da ponte tra il mondo fisico e quello dell’online, tutti i negozianti devono adattarsi a una nuova realtà e devono diventare un po’ ecommerce. Consentiamo di avere un’applicazione completamente digitale ma valorizzata ancora di più dalla prossimità dei negozi, creando un ibrido che dà servizi migliori dell’ecommerce”. (SEGUE)

LA “RIVOLUZIONE”. Satispay nasce con l’obiettivo di “rivoluzionare” il modo di pagare: “Il nostro principio cardine – spiega il fondatore - è stato quello di non creare un ennesimo sistema di pagamento elettronico semplicemente usando le carte di credito in modo diverso: il problema dei pagamenti elettronici  è proprio che le carte di credito non hanno mai fatto completamente breccia. I consumatori sono stufi di non poter usare le loro carte dovunque perché troppo spesso non sono accettate per piccoli importi”. “Invece di fare un’altra applicazione che si basa sulle carte – aggiunge Dalmasso - abbiamo concepito un metodo di pagamento completamente indipendente da queste, collegato direttamente ai conti correnti. Abbiamo lavorato due anni per arrivare sul mercato ma siamo stati in grado di offrire un prodotto gratuito per i consumatori  e che costa solo 20 centesimi a transazione per gli esercenti, completamente gratuito sotto i 10 euro. C’è anche un problema di comprensione del costo della moneta elettronica da tenere in considerazione: abbiamo voluto semplificare il tutto per far capire all’esercente che non ha problemi ad accettare anche il pagamento elettronico di un solo caffè. La vera rivoluzione è rendere elettronici i pagamenti di tutti i giorni, quelli piccoli, quelli che determinano le abitudini dei consumatori e che fino a poco tempo fa non si facevano se non in contanti”. Satispay si è mobilitata subito per l’emergenza Coronavirus, lanciando una raccolta fondi per la Protezione civile con “1 Caffè”, una delle onlus collegate alla startup, senza applicare alcuna commissione ma dando un contributo netto: “Ci aspettavamo un grande impatto – racconta Dalmasso - ma non così, ci stiamo avvicinando al traguardo di un milione di euro raccolto in circa due settimane, è la terza raccolta in Italia e siamo entusiasti, la reazione della nostra base utenti è stata straordinaria. Oltretutto ci segnalano decine di altre raccolte fondi in cui Satispay è uno degli strumenti più utilizzati. Sapevamo di poter far bene, che eravamo in grado di far sapere ai nostri utenti che con due click potevano dare un contributo”.

L’EUROPA.  Nei giorni scorsi la Commissione europea ha lanciato un bando da 164 milioni di euro per coinvolgere le startup nella lotta al virus: “Le start up – spiega il ceo di Satispay - nelle fasi di emergenza sono in grado di reagire perché sono agili, quello che deve fare l’Unione europea piuttosto che bandi e appelli è aiutarle con capitali e investimenti. Le imprese innovative sono realtà che nascono facendo nei primi anni ricerca e sviluppo e quindi spesso sono in perdita. A maggior ragione in una situazione congiunturale come questa, di riduzione del business, l’Ue e gli Stati devono essere molto più veloci nel far arrivare i capitali alle start up. I soldi investiti nelle start up si moltiplicano in posti di lavoro e nella creazione delle aziende del futuro, purtroppo vediamo spesso che centinaia di miliardi vanno ad aziende malconce che poco possono dare in termini di soluzioni e troppo poco viene fatto per le start up che sono il bacino della ricerca e dello sviluppo di un Paese”. Questa crisi lascerà delle tracce durature nel nostro rapporto con i digitale? “Quando la gente scopre che può evitare di andare alle Poste o fare la coda agli uffici pubblici allora veramente si rende conto dei benefici del digitale – sostiene Dalmasso - Questi giorni di misure restrittive hanno fatto scoprire a milioni di persone soluzioni di emergenza ma che in realtà nella vita di tutti i giorni sono infintamente più comode. Siamo presi dalla quotidianità e non ci accorgiamo che potremmo risparmiare molto tempo grazie alla tecnologia. Penso a quante conference call stiamo facendo e sono convinto che in futuro si eviteranno un sacco di trasferte inutili”. (Roc – 1 apr)    

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