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Coronavirus, Schiavone (Cgie): Ora incentivare il Sistema Paese nel mondo

Coronavirus, Schiavone (Cgie): Ora incentivare il Sistema Paese nel mondo

“In questi giorni in cui nel parlamento italiano si stanno costruendo le misure per sostanziare i decreti ‘cura Italia’ e quello del 6 aprile per il credito e il sostegno alle imprese”, il Consiglio generale degli italiani all’estero “pone all’attenzione del governo la necessità di inserire nella manovra finanziaria anche interventi a sostegno e promozione delle attività degli italiani all’estero”. Lo sottolinea Michele Schiavone, segretario generale del Cgie. “La potenza di fuoco finanziaria messa a disposizione dal governo italiano, dovrà immancabilmente produrre un gettito anche sugli ingranaggi che tengono in moto il sistema paese e l’internazionalizzazione dell’Italia - prosegue Schiavone -. All’estero gli addentellati per farlo funzionare sono conosciuti ed hanno nomi precisi: camere di commercio, imprese, scuole, servizi pubblici, associazioni, organizzazioni del terzo settore e media alimentati dalla laboriosità di donne e uomini, che promuovono e fanno fiorire questo sistema; in mancanza di risorse finanziarie fresche i nostri connazionali rischiano di uscire dal mondo produttivo con ricadute regressive del sistema Italia”. “Maggiore preoccupazione desta il destino di coloro che in molti paesi non godono di tutele lavorative, assistenza e protezione sociale in particolare nell’ambito della ristorazione e del turismo - afferma il segretario del Cgie -. La loro dignità e il loro futuro meritano un’attenzione e degli interventi straordinari, che il Consiglio Generale degli italiani all’Estero ha più volte segnalato al governo. Nell’emergenza le istanze vanno trattate ed affrontate doverosamente anche con le istituzioni sovranazionali e comunitarie, ipotizzando anche programmi adeguati per un reintegro nel mondo del lavoro in Italia”.

Anche in questa circostanza di emergenza gli italiani all’estero, “benché impediti e sopraffatti dalla sofferenza fisica, sociale, economica collettive, che soffocano il bel pensiero e ne scalfiscono gli umori, non hanno fatto mancare gli slanci di solidarietà verso le regioni, le strutture ospedaliere e la protezione civile italiana dando vita a spontanee e ingenti raccolte di fondi, favorendo l’invio di materiale sanitario verso il nostro Paese”, afferma Schiavone ricordando che “nei cinque continenti si sono organizzati ed hanno concorso sia a promuovere il rientro di migliaia di turisti italiani bloccati in aeroporti o luoghi di fortuna, sia dei cittadini italiani domiciliati temporaneamente all’estero; in alcuni casi hanno anche favorito la realizzazione di voli aerei per il loro rientro. Intanto, la battaglia contro il virus continua; si direbbe a mani nude per contrastarlo sperando che la scienza riesca a debellarlo il più presto possibile e ritornare alla normalità. Ovunque ogni vita strappata alla malattia è una vittoria incoraggiante e speranzosa. In giro per il mondo, purtroppo, abbiamo un’altissima percentuale di nostri connazionali in stato di povertà, di indigenza e bisognosa di aiuti la cui sopravvivenza e legata ad un esile filo di solidarietà”. Il Consiglio generale degli italiani all’estero e i Comites “sollecitano il governo e la cooperazione internazionale a preoccuparsi e a prendere in seria considerazione interventi straordinari, urgenti e mirati per far giungere loro aiuti immediati, anche di prima necessità. In Ecuador, in Centroamerica, in Venezuela, nella Repubblica dominicana, in paesi dell’Europa dell’Est e dell’Africa la gente, e tra loro anche numerosi nostri connazionali, muore per mancanza di assistenza alimentare e sanitaria. Le immagini e la narrazione provenienti da questi posti sono inenarrabili”. (sip - 8 apr)

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