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direttore Paolo Pagliaro

L’invenzione del futuro
e il giallo della task force

di Giuseppe Perrotta

(15 aprile 2020) Non mi sono mai piaciuti i libri gialli perché l’autore ti porta in giro dalla prima all’ultima pagina dietro a false piste; ho preferito sempre leggere di storia perché sapevo dall’inizio come sarebbe andata a finire. In vecchiaia però la politica, forse per distrarmi dalla non gradevole incombenza di “raccogliere i pupi” mi sta facendo appassionare al giallo. Non potrebbe non essere così perché gli eventi imprevedibili si susseguono come in un romanzo di Agata Christie. Chi si sarebbe potuto immaginare che il comparato fra un visionario morto ed un saltimbanco vivo avrebbe preso in mano l’Italia? E chi avrebbe mai creduto che una testa di turco, sputtanato per giunta da un curriculum farlocco, si trasformasse in uno statista trasferendo in politica la favola dell’anatroccolo brutto? 
E’ con questo, per me nuovo, stato d’animo, che vado dietro alle tracce che lascia il misterioso inventore del futuro ed esamino la costituzione tanto inattesa quanto repentina della task force (il nome stesso esprime la potenza del potere) destinata a disegnare la ripartenza dell’Italia. Mi domando perché il presidente del consiglio non sia passato per la strada di ampliare il comitato tecnico scientifico arricchendolo con altre competenze dell’industria del commercio e di quant’altro sia opportuno consultare in fase di riavvio. Sembrerebbe quasi che il governo, dopo essere stato giocoforza in ostaggio del parere dei sanitari, abbia inteso far suonare un’altra campana.
Chissà se è cosi oppure la convivenza dei due super comitati sarà tutto zucchero e miele. E chissà come convivrà la task force non tanto con i ministri (molti dei quali non hanno la stazza per confrontarsi con chi conosce veramente la materia) quanto con gli alti burocrati che si vedranno bypassati da chi è stato chiamato a far quello che prima del corona virus sembrava impossibile, ridisegnare il paese.
Chissà anche come sono stati scelti questi diciassette soloni, quali sono teste di turco e quali agenti segreti di qualcuno. Chissà da quale cappello è uscito fuori il dottor Colao e a chi riporta. Perché, a quanto si sente in giro, non si sa nemmeno se sia stato Conte a volere questa task force o qualcun altro che si sta preparando la piattaforma su cui appoggiarsi non appena sarà possibile cambiare cavallo.
Come in tutti i gialli che si rispettino, dobbiamo sospettare di tutti.

(© 9Colonne - citare la fonte)