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direttore Paolo Pagliaro

PIU’ DI 10OMILA MORTI
BRASILE IN LUTTO

Nel tragico bilancio a livello planetario della pandemia da Covid-19, il Brasile figura saldamente al secondo posto alle spalle degli Usa con 101.049 morti e 3.035.422 di contagi accertati dalla comparsa della malattia. In omaggio alle vittime del nuovo coronavirus, che sabato hanno superato le centomila, il presidente del Senato, Davi Alcolumbre, ha decretato quattro giorni di lutto nazionale. “Oggi (sabato, ndr) è uno dei giorni più tristi della nostra storia recente. Il Brasile registra 100mila vite perse a causa del Covid-19. Il Congresso nazionale decreta un lutto ufficiale di quattro giorni in solidarietà con le vittime”, ha detto Davi sui suoi social network. Durante questo periodo, la bandiera nazionale e quella del Mercosur di fronte al Congresso rimarranno a mezz'asta. La Camera e il Senato riprenderanno le sessioni a distanza solo mercoledì. Durante la durata del lutto nazionale, è stata rimandata la celebrazione di diverse festività tradizionali che cadevano in questo periodo nei vari stati dell’immenso paese amazzonico dove purtroppo l’epidemia continua a propagarsi con estrema virulenza, tanto che l’ultimo bollettino ha registrato ulteriori 593 vittime nelle 24 ore stando ai dati del “consorzio” formato dai maggiori media brasiliani in collaborazione con diversi istituti medici per monitorare lo sviluppo della pandemia. Secondo tale fonte, il numero dei decessi sarebbe maggiore di quello ufficialmente censito, e arriverebbe a 101.136.

Il Brasile conta ormai 478 morti per milione di abitante, un tasso equivalente a quello degli Usa (487), ma inferiore a quello della Spagna (609) o dell’Italia (583). A differenza che in Europa, dove nonostante la recrudescenza di diversi focolai la malattia appare tutto sommato contingentata, il ritmo delle contaminazioni in Brasile, come del resto in quasi tutta l’America Latina, appare a tratti inarrestabile e si è accelerato negli ultimi giorni particolarmente nelle campagne e nelle zone interne del sud e delle regioni centro-occidentali. In compenso, la malattia sembra stia stabilizzandosi negli stati del sud-est come San Paolo e Rio de Janeiro, i più toccati in assoluto, mentre pare in fase calante nelle regioni del nord, dove in aprile e maggio si era vissuta una situazione catastrofica. (10 AGO / deg)

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