Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

“Bisogna garantire l’espressione
del voto agli italiani nel mondo”

“Esiste il fondato rischio per gli italiani all'estero del mancato esercizio di uno dei diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione: quello di votare e al tempo stesso di essere coerentemente e tempestivamente informati sulle ragioni del ‘sì’ o del ‘no’ in occasione della prossima consultazione referendaria del 20 e 21 settembre 2020. Occorre poi considerare che sono quasi sei milioni i connazionali iscritti all’AIRE e le aperture a singhiozzo di numerosi consolati potrebbero non far arrivare a destinazione il ‘plico’ del materiale elettorale entro i termini di legge né permettere un’ordinata espressione di voto. Sussiste, altresì, anche il probabile pericolo di contagio nei prevedibili assembramenti alle operazioni di scrutinio. La questione critica del voto postale è infine evidente: soprattutto in Paesi popolosi come, ad esempio, Stati Uniti e Brasile esso è reso particolarmente difficile dalla situazione della pandemia Covid-19. Per queste ragioni i deputati eletti all'estero Ungaro, Caré, Fusacchia, La Marca, Nissoli, Schirò, Siragusa, con un ordine del giorno al decreto sul rinnovo dell'emergenza sanitaria, hanno impegnato il Governo a considerare la complessa situazione del voto degli italiani all'estero, valutando al contempo di adottare tutte le iniziative utili a garantire, per il tempo rimanente prima delle consultazioni, il regolare svolgimento delle operazioni di voto anche nei Paesi maggiormente colpiti dal Coronavirus e il relativo scrutinio”. Ne danno notizia congiuntamente i firmatari. (3 set – mag)

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