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direttore Paolo Pagliaro

Da Obama a Pannella: ecco i “ritratti dell’anima” di Gastel

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Da Obama a Pannella: ecco i “ritratti dell’anima” di Gastel

Un’inedita, avvolgente galleria con oltre 200 ritratti. Un labirinto di volti, pose, sogni di personaggi del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo, della politica. Un ritratto collettivo di anime, incontrate nel corso di una carriera quarantennale. E’ la mostra GIOVANNI GASTEL. The people I like a cura di Uberto Frigerio con allestimento di Lissoni Associati, in prima assoluta nello Spazio Extra MAXXI dal 15 settembre al 22 novembre 2020. Il titolo della mostra, The people I like, è già una dichiarazione d’intenti: il maestro fotografo si svela nella sua più intima autenticità e consacra il “ritratto” opera artistica d’eccellenza. Al pari della cultura umanistica, Gastel restituisce valore all’uomo e dignità al soggetto autonomo e, attraverso gli oltre 200 ritratti in mostra, documenta una parte importante del suo lavoro d’artista in oltre quarant’anni di attività. Modelle, attrici, artisti, operatori del settore, vip, cantanti, musicisti, politici, giornalisti, designer, chef fanno parte del caleidoscopio di fotografie esposte senza un ordine preciso, o un’appartenenza a un determinato settore o categoria. Una sensazione volutamente riprodotta dal curatore Uberto Frigerio e dall’architetto Piero Lissoni che ha ideato l’allestimento, anche nella scenografia e nella disposizione delle immagini esposte. Nella zona centrale della sala danzano, come quasi a rincorrersi, in un labirinto che si snoda su circa 125 metri di lunghezza, volti di artisti celebri in un susseguirsi di dinamiche ed interpretazioni distinte. Pareti mobili di 3 metri d’altezza disposte in diagonale che si guardano tra loro e sembrano dialogare l’una con l’altra: percorsi casuali che invitano lo spettatore ad orientarsi secondo il suo personale istinto. In modo del tutto casuale, ci si imbatte in personaggi di diversa estrazione sociale, testimonianza dell’immensa varietà d’incontri che ha caratterizzato la lunga carriera del fotografo. Tra questi, Marco Pannella, Barack Obama, Forattini, Ettore Sottsass, Germano Celant, Mimmo Jodice, Fiorello, Zucchero, Tiziano Ferro, Vasco Rossi, Roberto Bolle, Bebe Vio, Bianca Balti, Luciana Littizzetto, Franca Sozzani, Miriam Leone, Monica Bellucci, Mara Venier, Carolina Crescentini e moltissimi altri. Sono tutti ritratti in grande formato, 130x90, la maggior parte in bianco e nero, mentre nella parte finale del percorso espositivo trovano spazio, in una sorta di quadreria, 80 immagini della serie dei colli alti neri.

“RITRATTO D’AUTORE”: LA STREPITOSA CARRIERA DI AMEDEO NAZZARI

Da lunedì 21 settembre alla Casa del Cinema di Roma si tiene la mostra Amedeo Nazzari: ritratto d’attore, un omaggio ad uno degli interpreti più importanti del cinema italiano. Curata e realizzata dall’Associazione Teatroantico, l’esposizione documentaria – in programma fino al 18 ottobre – ripercorre le tappe principali dell’interprete attraverso un percorso fatto di materiali d’epoca: foto, fotobuste, riviste e brochures, tutte rigorosamente originali. Il visitatore potrà immergersi pienamente nella storia gloriosa del nostro Cinema di cui Amedeo Nazzari è stato certamente il rappresentante più importante e amato dal pubblico, di ieri e di oggi. Al termine dell’inaugurazione, grazie alla collaborazione della Titanus, verrà proiettato il film I figli di nessuno di Raffaello Matarazzo. Curata da Giulio D'Ascenzo e Elisabetta Centore la mostra ripercorre la carriera del primo e unico divo che il nostro Cinema abbia mai avuto. Dopo una partenza come attore di prosa il giovane Amedeo approda al cinema nel 1935 affiancando Elsa Merlini in Ginevra degli Almieri, l'anno dopo la neo sposa di Goffredo Alessandrini, Anna Magnani, convince il marito ad affidare a Nazzari il ruolo principale nel film Cavalleria; è l'inizio di una strepitosa carriera che conterà ben 112 film. Sono gli anni del cinema di regime e Amedeo Nazzari porterà sullo schermo gli ideali di coraggio, onestà e generosità. Sarà il partner ideale per tante attrici dell'epoca: Elsa Merlini, Elisa Cegani, Clara Calamai, Luisa Ferida, Assia Noris, Alida Valli e soprattutto Lilia Silvi, con cui girerà alcune commedie campioni d'incasso. Sempre con Alessandrini gira Luciano Serra pilota, su soggetto di Vittorio Mussolini; con Alessandro Blasetti gira invece il film capolavoro La cena delle beffe. Nel dopoguerra forma una delle coppie più longeve del nostro Cinema con Yvonne Sanson con cui girerà una serie di film melodrammatici che riscuoteranno un grandissimo successo di pubblico, ricordiamo: Catene, Tormento, Lebbra bianca, I figli di nessuno. Acquistata maggiore sicurezza, Nazzari, affronta anche imprese più complesse come Processo alla città di Luigi Zampa, Il brigante di Tacca del Lupo di Pietro Germi, Proibito di Mario Monicelli dove tiene a battesimo una giovanissima Lea Massari e Le notti di Cabiria di Federico Fellini dove l'attore ironizza su se stesso.

I DISEGNI GIOVANILI DI LE CORBUSIER

Da sabato 19 settembre 2020 a domenica 24 gennaio 2021 il Teatro dell'architettura Mendrisio, in Svizzera, presenta la mostra “I disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916” promossa dalla Fondazione Teatro dell’architettura, con la collaborazione dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio. L’ampia rassegna, con più di ottanta disegni originali inediti provenienti da collezioni private e pubbliche svizzere e con numerose riproduzioni di disegni provenienti dalla Fondation Le Corbusier di Parigi, è stata organizzata in occasione della pubblicazione del primo volume del Catalogue raisonné des dessins de Le Corbusier, curato da Danièle Pauly, edito da AAM-Bruxelles in coedizione con la Fondation Le Corbusier e con il contributo della Fondazione Teatro dell'architettura di Mendrisio. La mostra, a cura di Danièle Pauly, è dedicata ai disegni che il giovane Le Corbusier eseguì tra il 1902 e il 1916: dall’anno del suo ingresso nell’Ecole d’arts appliqués di La Chaux-de-Fonds, sua città natale, a quello che precede il suo definitivo trasferimento in Francia e l’avviamento dello studio d’architettura a Parigi. La quasi totalità dei disegni esposti appartengono a collezioni private e pubbliche svizzere e sono in gran parte inediti: il pubblico avrà così per la prima volta l’opportunità di conoscere un eccezionale corpus di documenti rari. Completa la mostra una serie di riproduzioni di disegni originali e di carnet di viaggio eseguiti da Le Corbusier nello stesso periodo.

LEOPOLDO SERRA, UN PROTAGONISTA DEL RISORGIMENTO TRA ROMA E TORINO

Fu il bolognese Leopoldo Serra, alla guida del 12° Battaglione Bersaglieri, il primo ufficiale dell'esercito regio in avanzata a varcare il ciglio della breccia aperta nelle Mura aureliane a pochi metri da Porta Pia, la mattina del 20 settembre 1870 intorno alle ore 9, dopo circa quattro ore di cannoneggiamenti, in una Roma conquistata e sottratta, dopo mille anni, al potere temporale pontificio. Era l'ultimo atto dell'agognato sogno risorgimentale finalmente avveratosi e il primo passo, di enorme portata storica e simbolica, verso il futuro unitario della nazione italiana, con la Città Eterna annessa al Regno d'Italia e acclamata Capitale di tutta la penisola nel solenne messaggio annunciato dal Generale Raffaele Cadorna. L'evento fondativo che avrebbe accelerato nel sentimento pubblico il processo di costruzione della nostra identità nazionale. Il Museo civico del Risorgimento di Bologna celebra la memoria di uno dei suoi concittadini più illustri, protagonista del fatto d'arme che consegnò la Roma pontificia all'Italia, attraverso la mostra documentaria Leopoldo Serra, un protagonista del Risorgimento tra Roma e Torino visitabile dal 18 settembre al 21 novembre 2020. L'ordinamento della mostra ripercorre le tappe fondamentali della vita avventurosa di Leopoldo Serra (28 febbraio 1829 – 8 ottobre 1912) nella quale si riflettono gli eventi cruciali, le questioni fondamentali, i personaggi, i miti, i valori e le idealità della Terza Italia: dalle Guerre di Indipendenza al brigantaggio, dalla questione romana alla questione sociale, dalla "poesia" del Risorgimento alla "prosa" dei decenni post-unitari.

“LA LEZIONE DI RAFFAELLO. LE ANTICHITÀ ROMANE”

Si terrà dal 18 settembre al 29 novembre 2020 nel Complesso di Capo di Bove sull’Appia Antica l’esposizione “La lezione di Raffaello. Le antichità romane” che si sviluppa attraverso 29 opere tra dipinti, incisioni, libri e disegni i contenuti della lettera concepita e stesa insieme a Baldassarre Castiglione da Raffaello Sanzio (Urbino 1483-1520 Roma) per papa Leone X nel 1519. Attorno alla Lettera, proposta in modalità digitale, sono esposti diversi materiali sette-ottocenteschi: libri, stampe, disegni, dipinti, una scultura. È infatti tra il XVIII e il XIX secolo, dentro e fuori le accademie e le istituzioni artistiche, che il culto di Raffaello ha il suo clou. L’ammirazione – che diventa in qualche caso vera e propria venerazione – riguarda l’opera, il pensiero, ma anche lo stile di vita dell’artista, contraddistinto da libertà, affabilità ed eleganza. Fulcro della mostra è anche un prezioso manoscritto di Pirro Ligorio (Napoli 1514-1583 Ferrara), che riproduce gran parte dei monumenti sepolcrali della via Appia, secondo il metodo proposto da Raffaello nella Lettera. La mostra, curata da Ilaria Sgarbozza, è promossa dal Parco Archeologico dell’Appia Antica con l’organizzazione di Electa e il sostegno del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello.

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