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direttore Paolo Pagliaro

USA, GLI EPIDEMIOLOGI:
COVID SUPER-INFETTIVO

USA, GLI EPIDEMIOLOGI: <BR> COVID SUPER-INFETTIVO

Più lo si studia, più il nuovo coronavirus appare un nemico sorprendentemente difficile da combattere, cosa di cui ha dovuto prendere atto anche il Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) che ieri, dopo lunghe dissertazioni, ha aggiornato le linee guida proposte al grande pubblico tramite il proprio sito web, sottolineando che il Covid-19 può facilmente diffondersi "attraverso goccioline respiratorie o piccole particelle, come quelle negli aerosol", che vengono prodotte anche tramite il semplice atto respiratorio. “I virus aerodispersi, compreso il Covid-19, sono tra i più contagiosi e facilmente diffusi” sottolinea ora il sito, dove in precedenza veniva invece spiegato che la malattia si diffondeva tra le persone a stretto contatto, ovvero a meno di 1,8 metri di distanza e “attraverso le goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla”. Ora, però, il tenore della spiegazione è completamente cambiato: "Sono sempre più numerose le prove che le goccioline e le particelle sospese nell'aria – si legge sul sito dell’istituto – possono rimanere in sospensione ed essere respirate da altre persone”. Le particelle infettive possono inoltre percorrere distanze superiori ai due metri in determinate circostanze, “ad esempio durante le prove di un coro, nei ristoranti o nelle lezioni di fitness”. Al chiuso, sottolinea ancora il Cdc, i rischi vengono amplificati in caso di mancanza di una buona ventilazione. (21 set / deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)