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USA, IL VIRUS GALOPPA
“E WASHINGTON LATITA”

Non si arresta la drammatica galoppata dell’epidemia da Covid-19 negli Stati Uniti che nelle ultime 24 ore, secondo l’autorevole osservatorio della Johns Hopkins University, hanno segnalato 73.240 nuovi contagi e 985 decessi. Con questi dati, i totali a livello nazionale dall’apparizione del morbo salgono a 8.778.680 infezioni confermate e almeno 226.711 decessi correlati al virus. Eppure, nonostante la progressione apparentemente inarrestabile della malattia, che ormai è chiaramente entrata nella temutissima seconda ondata che secondo diversi virologi si starebbe già dimostrando addirittura peggiore della prima, “la risposta federale all’emergenza sanitaria continua a dimostrarsi un colossale fallimento”. A sostenerlo è il professor Tom Frieden, ex direttore del Cdc, l’Istituto nazionale per il controllo delle malattie, secondo il quale l’amministrazione centrale non ha ancora messo in campo quella “risposta coordinata” a livello interstatale che Frieden considera di primaria importanza. Di contro, lo specialista ha affermato che ormai gli americani sembrano aver compreso l'importanza dell’auto-protezione e la necessità di attuare i cosiddetti gesti barriera, come indossare la maschera, mantenere la distanza sociale e disinfettare spesso le mani. "Solo una persona su 10 non indossa maschere", ha spiegato Frieden alla Cnn. “Si tratta di una minoranza piccola e fuorviata, ma i dati dei Centers for Disease Control mostrano che la percentuale di persone che usano la mascherina è ormai passata dal 78% all'89%”.

(28 OTT / deg)

 

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