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direttore Paolo Pagliaro

Come ne siamo
sempre usciti

Come ne siamo <br> sempre usciti

di Paolo Pagliaro

(5 novembre 2020) Con la pandemia si dissolvono alcuni dogmi fin qui dominanti, e cadono in disuso parole d’ordine come “meno stato più mercato”. Se ne rallegra, tra gli altri, Giorgio Cosmacini, medico ma anche il più noto storico italiano della medicina, autore per edizioni Pantarei di un libro intitolato “Concetti di salute e malattia - fino al tempo del coronavirus”. Scrive Cosmancini che la rivoluzione del virus sociale ci aiuta, nostro malgrado, a veder meglio le cose. Il libro ricorda che pandemia significa guerra totale e cita i frequenti precedenti, di intensità e gravità diverse. Per restare al Novecento, c’è la spagnola esplosa nel 1918, l’asiatica del 1957, l’influenza cinese del 1968, il vibrione, agente del colera che nel 1973 seminò la morte anche a Napoli, la tragedia planetaria dell’Aids a partire dal 1980, la Sars del 2002, e poi l’aviaria e la peste suina. Ogni malattia epidemica è un caso a se stante nel grande laboratorio della natura e dalla storia ma da tutte – ricorda Cosmacini - siamo usciti grazie alla scienza e soprattutto grazie alla prevenzione. In attesa di un vaccino sicuramente efficace e di un farmaco virale equipollente, la prevenzione rigorosa è la sola arma su cui fare affidamento. In fondo le maschere seicentesche dei dottori della peste, che nel becco portavano la spongia imbevuta di profumi per l’autodifesa, altro non erano che le odierne mascherine, indispensabili per proteggere sé stessi e gli altri. 

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