Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Il doppio autogol
del servizio sanitario 

Il doppio autogol <br> del servizio sanitario 

di Paolo Pagliaro

(11 novembre 2020) Mancano medici e infermieri, si moltiplicano gli appelli ai pensionati perché tornino in corsia, ci sono bandi aperti anche agli studenti del terzo anno di infermieristica. 
Ma resta misteriosamente inutilizzato un grande serbatoio da cui gli ospedali potrebbero attingere, quello dei personale sanitario straniero. Nel nostro paese ci sono 22 mila medici e 38 mila infermieri privi di cittadinanza italiana ma con un regolare permesso di soggiorno. A loro vanno aggiunti fisioterapisti, farmacisti, odontoiatri e altri professionisti della sanità, per un totale di 77.500 persone. L’80% di loro lavora in strutture private, molti altri sono disoccupati o sotto-occupati.
Con il decreto Cura Italia del marzo scorso, il governo aveva saggiamente previsto che nella sanità pubblica potessero essere assunti anche i professionisti stranieri purché titolari di un permesso di soggiorno. Non sta accadendo perché, nonostante la legge, le amministrazioni di molti ospedali e azienda sanitarie continuano a bandire concorsi che ai medici richiedono il requisito della cittadinanza italiana o di paesi dell’Unione Europea. 
E’ una forma di autolesionismo paragonabile solo a quell’altra nota come quota 100, il meccanismo demagogico che permette di andare in pensione prima di aver maturato i normali requisiti. Grazie a quota 100, fa sapere l’Inps, se ne sono andati già oltre 7 mila dipendenti del servizio sanitario, che oggi – nell’emergenza coronavirus – sarebbero sicuramente risultati preziosi.

(© 9Colonne - citare la fonte)