di Paolo Pagliaro
(16 novembre 2020) C’è chi ruba la coperta in cui è avvolto il senzatetto, chi rimpiange Hitler e chi propone di ricorrere alle taniche di benzina per ridurre il sovraffollamento nei centri d’accoglienza; c’è chi augura la morte alla volontaria convertita all’islam dopo un anno e mezzo di prigionia nella foresta somala, c’è quello convinto che il covid sia un invenzione del governo per colpire gli avversari. Di tutti rappresenta una sintesi perfetta l’autoritratto del candidato alle elezioni comunali di Fondi che su Facebook si definisce così: «Naziskin, omofobo, xenofobo, antidemocratico, anticostituzionale, anticomunista e antisemita». E’ il tipo d’uomo che Andrea Scanzi descrive nel suo ultimo pamphlet dedicato all’attualità politica. Sono brevi ritratti di assessori, consiglieri comunali, dirigenti di quella nuova destra che – al riparo delle insegne rispettabili di partiti come Lega e Fratelli d’Italia - si propone di dare una mano al governo del paese. 140 pagine intitolate “La congiura dei peggiori” e pubblicate da Rizzoli.
Sul tema del furore identitario e dei suoi misfatti - dall'atteggiamento verso i migranti e i rom all’assillo della purezza - indaga più a fondo Maurizio Bettini, filologo classico. Si parte da due versi di Giorgio Caproni – “Non sei della tribù. Hai sbagliato foresta” – e ci si chiede perché un numero crescente di persone sia ossessionato dall'identità: culturale, nazionale, regionale, religiosa. Nel libro che il Mulino ha intitolato appunto “Hai sbagliato foresta” Bettini sostiene che i broker dell’identità descrivono un mondo che non c’è. Non siamo circondati da nemici contro i quali esercitare il diritto di legittima difesa e quanto ai chierici del sovranismo, essi risulterebbero più credibili se oltre a esibire il rosario nei comizi qualche volta lo recitassero.
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