Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Ricerca: nuovo tassello per comprendere la moria delle api

BigItaly focus
BigItalyFocus è un servizio di news quotidiane che offre informazioni e approfondimenti sul meglio della presenza italiana nel mondo. Dal lunedì al venerdì, offre un panorama di informazione completo che spazia dalle attività di cooperazione al made in Italy

Ricerca: nuovo tassello per comprendere la moria delle api

Grazie a uno studio condotto da un consolidato gruppo di ricerca tutto italiano, che vede il coinvolgimento dell’Università di Udine e dell’Università di Napoli Federico II, si aggiunge un nuovo importante contributo alla comprensione dei meccanismi sottesi alla scomparsa in natura delle api. La ricerca, pubblicata lo scorso 18 novembre su Nature Communications ha dimostrato, in particolare, come l’effetto negativo degli insetticidi neonicotinoidi sull’immunità dell’ape comporti anche un’aumentata riproduzione di uno dei suoi più temibili parassiti: l’acaro Varroa destructor. È ormai ben noto che le api domestiche subiscono annualmente gravi perdite causate da parassiti, patogeni, semplificazione del paesaggio agrario e pesticidi. «Un problema globale ancora poco chiarito – sottolinea Francesco Nazzi, docente di entomologia del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine -, che desta grande preoccupazione per le sue pesanti ripercussioni ecologiche ed economiche. In Europa gli insetticidi come quello da noi studiato sono stati ormai banditi in pieno campo, ma non così nel resto del mondo; di conseguenza questo lavoro potrebbe servire ad aumentare la consapevolezza dei decisori. Per l’Europa, l’auspicio è che questo studio riguardante gli effetti collaterali di questi insetticidi contribuisca a sensibilizzare gli enti preposti sulla necessità di considerare anche tali effetti al momento della registrazione delle molecole da immettere sul mercato». Lo studio, che si è svolto nell’ambito del progetto di ricerca Horizon 2020 “Poshbee” che coinvolge 42 partner di 14 Paesi europei, è stato condotto dal gruppo italiano guidato da Francesco Nazzi in collaborazione con il gruppo guidato da Francesco Pennacchio, dell’Università Federico II di Napoli, che è coordinatore nazionale del progetto Prin “Unico”.


(© 9Colonne - citare la fonte)