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direttore Paolo Pagliaro

La stagione
del lavoro perduto 

La stagione <br> del lavoro perduto 

di Paolo Pagliaro

(12 gennaio 2020) In seguito alle chiusure e agli altri provvedimenti adottati per limitare l’aumento dei contagi, in Italia circa 12 milioni di persone hanno perso del tutto o in parte il loro lavoro. Hanno chiesto e ottenuto un sostegno dall’Inps, dagli enti bilaterali e dai vari fondi di solidarietà oltre 6 milioni e mezzo di lavoratori subordinati a tempo determinato o indeterminato, 3 milioni e 250 mila lavoratori autonomi, professionisti e collaboratori, 730 mila artigiani, mezzo milione di lavoratori agricoli, 250 mila stagionali, 200 mila collaboratori domestici, 41 mila lavoratori dello spettacolo, e altre migliaia di lavoratori cosiddetti intermittenti, dai guardiani ai venditori a domicilio. E’ un bilancio ancora incompleto, perché il fronte dello smottamento si allargherà quando tra poche settimane scadrà il blocco dei licenziamenti. Oggi, presentando questi dati diluiti nelle 400 pagine del suo annuale rapporto sul mercato del lavoro, il Cnel ha sottolineato l’eccezionalità non solo dell’emergenza ma anche della risposta dello Stato, a partire dai 3 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate tra gennaio e settembre. 
Ciononostante, molte persone sono ancora prive di ogni forma di reddito. Secondo il sindacato Nidil Cgil , ad esempio, delle 25 mila domande di indennizzo presentate da rider, traduttori e guide turistiche, ne sono state accolte poco più di 300 . 
Le quindici tipologie di indennità ideate dal governo da marzo a oggi, in aggiunta alla cassa integrazione, non bastano a coprire una platea di aventi diritto estremamente frammentata. In Italia ci sono infatti ben 935 diversi contratti di lavoro. Da qui la richiesta, ormai ampiamente condivisa, di un ammortizzatore sociale universale, che nel momento del bisogno possa intervenire a prescindere dal tipo di occupazione.

(© 9Colonne - citare la fonte)