Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Pisa, Palazzo Blu riparte
da De Chirico

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Pisa, Palazzo Blu riparte <br> da De Chirico

“DE CHIRICO E LA METAFISICA” NELLE SALE DI PALAZZO BLU DI PISA

L'attesissima mostra antologica “De Chirico e la Metafisica”, allestita nelle sale di Palazzo Blu di Pisa dal 7 novembre 2020 – giorno della prevista apertura, sospesa a causa del DPCM del 3/11/2020 – ha aperto al pubblico da mercoledì 20 gennaio, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza: contingentamento, distanziamento e prenotazione. “Fondazione Pisa è lieta di poter riprendere le attività e di poter accogliere i visitatori nelle sale di Palazzo Blu con una straordinaria mostra e in particolar modo di poter rimettere l'arte e la bellezza al servizio della società e del suo sviluppo, missione di ogni spazio per la cultura. La mostra è un'occasione unica per ripercorrere la ricerca, in continua evoluzione, dell'artista, padre della Metafisica” si legge in una nota. L'esposizione racconta l'opera del Pictor optimus in un lungo viaggio attraverso immagini e parole; una navigazione fatta di partenze e ritorni, che hanno lasciato tracce profonde lungo l'arco del Novecento e che ancora oggi ispirano le nuove generazioni di artisti. Una mostra che permette di conoscere de Chirico grazie a una serie di disvelamenti che aprono il sipario sui suoi enigmi, consentendo l’accesso al suo labirintico proscenio. Uno degli elementi principali del progetto è la scoperta della collezione personale dell'artista, dei “de Chirico di de Chirico” che sono il fulcro di questa mostra, provenienti da La Galleria Nazionale di Roma – donate nel 1987 dalla moglie del pittore, Isabella – e dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. Grazie, inoltre, al supporto delle più prestigiose istituzioni nazionali d'arte moderna, come la Pinacoteca di Brera e il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART), il progetto presenta a Palazzo Blu una serie di assoluti capolavori. Organizzata da Fondazione Pisa insieme con MondoMostre e curata da Saretto Cincinelli e Lorenzo Canova, con la collaborazione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e de La Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l'evento espositivo ha il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo, della Regione Toscana e del Comune di Pisa. Il catalogo della mostra è edito da Skira Editore. La mostra presenta le opere di tutta la prestigiosa carriera dell'artista, seguendo un percorso cronologico che attraversa il lavoro di de Chirico in ogni suo sviluppo, fase e nodi tematici. Il percorso delle opere esposte ha infatti il merito di andare dalle prime opere “böckliniane” della fine del primo decennio del Novecento agli anni Dieci della grande pittura Metafisica; dai capolavori del periodo “classico” dei primi anni Venti della “seconda metafisica” parigina, fino ai Bagni Misteriosi degli anni Trenta, alle straordinarie ricerche sulla pittura dei grandi maestri del passato riscontrabili nelle nature morte, nei nudi e negli autoritratti, realizzati tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, giungendo all'ultima, luminosa fase neometafisica che recentemente ha riscosso un grande interesse internazionale. (red)

MUSEO E REAL BOSCO DI CAPODIMONTE, TUTTE LE MOSTRE IN CORSO

Prorogate fino alla domenica successiva a Pasqua 2021 (11 aprile 2021) tutte le mostre in corso al Museo e Real Bosco di Capodimonte: Luca Giordano, dalla Natura alla Pittura, Napoli Napoli di lava, porcellana e musica, Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli e Christiane Lohr, quest'ultima inserita nel ciclo di mostre focus Incontri sensibili. Lunedì 18 gennaio, inoltre, è stata inaugurata una nuova mostra L'Ottocento e la pittura di storia: Francesco Jacovacci a cura di Maria Tamajo Contarini per il ciclo L'Opera si racconta che porta all'attenzione del pubblico il dipinto di Francesco Jacovacci Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna (1880), restaurato grazie al sostegno dell’associazione Amici di Capodimonte Ets. Il museo tornerà ad animarsi grazie alle performance dell'associazione MusiCapodimonte con la Compagnia Arcoscenico (Rodolfo Fornario e Antonella Quaranta) a raccontare a grandi e piccini i segreti della Reggia e dei suoi più celebri abitanti e il M° Rosario Ruggiero al pianoforte, tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 12.00, nel salone degli Arazzi. (red)

#RIPARTIAMO, IN TOSCANA PORTE APERTE AI MUSEI

Da giovedì 21 gennaio ha riaperto nei giorni feriali la maggior parte dei musei statali riuniti nella Direzione regionale musei della Toscana, regione attualmente classificata in zona gialla. Il Direttore regionale musei Stefano Casciu ha confermato la riapertura tra il 21 e il 26 gennaio di oltre 30 dei 49 musei, pinacoteche, aree archeologiche, parchi, giardini storici e Ville medicee. “Un avvio parziale, solo nei giorni feriali,  ma significativo e corale – sottolinea Stefano Casciu – che restituisce al pubblico il piacere di ammirare innumerevoli capolavori, in un viaggio ideale tra epoche e stili, e l’opportunità di riscoprire con nuovi sguardi straordinari scrigni d’arte così vicini alle nostre comunità.” Sarà anche l’occasione per ammirare finalmente la nuova “Sala del Beato Angelico” del Museo di San Marco, presentata solo in streaming, recentemente riallestita grazie al generoso finanziamento di Friends of Florence. La selezione più importante al mondo dei dipinti su tavola del Frate pittore conta 16 straordinari complessi che oggi risplendono, allestiti su nuove strutture espositive dalla raffinata cromia, sotto una nuova illuminazione tecnologicamente aggiornata, che esalta anche la relazione armonica tra le opere stesse e gli spazi della sala.  Al Museo archeologico nazionale di Firenze riapre anche la mostra "Tesori dalle terre d’Etruria. La collezione dei conti Passerini, Patrizi di Firenze e Cortona”, inaugurata in ottobre e subito chiusa. Per la prima volta dopo circa 150 anni è stata interamente riunita nei suoi nuclei principali la collezione archeologica che fu del conte Napoleone Passerini (1862-1951) e della sua famiglia. In mostra 293 reperti, fra i quali spiccano vasi ateniesi di grande qualità, alcuni con iconografie rarissime, e uno dei più antichi e più importanti vasi etruschi dell’intera produzione a figure rosse, un grande vaso per mescolare l’acqua e il vino utilizzato nei simposi dell’aristocrazia etrusca dell’Ager Clusinus, il territorio dell’antica Chiusi. A Firenze e provincia oltre al Museo di San Marco e al Museo archeologico riapriranno anche il Parco di Villa il Ventaglio, il Giardino della Villa medicea di Castello, Villa Corsini a Castello e la Villa medicea di Cerreto Guidi. Nella provincia di Arezzo riaprono le porte il Museo delle Arti e Tradizioni popolari dell'Alta Valtiberina - Palazzo Taglieschi ad Anghiari, l’Abbazia di S.Salvatore a Soffena a Castelfranco Piandiscò e  l’Area archeologica del Sodo a Cortona, mentre nella città d Arezzo da lunedi 25 gennaio tornano ad ospitare il pubblico il Museo Archeologico Nazionale G. C. Mecenate, e il Museo di Casa Vasari e dal 26 gennaio la Basilica di San Francesco e il Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna. In provincia di Grosseto sempre dal 21 riaprono l’Area archeologica di Roselle, l’Area  archeologica di Vetulonia a Castiglione della Pescaia e il Museo Archeologico Nazionale e Antica Città di Cosa a Orbetello. In provincia di Livorno saranno nuovamente visitabili i Musei nazionali delle residenze napoleoniche (Palazzina dei Mulini e Villa di San Martino) a Portoferraio e il Museo archeologico nazionale di Castiglioncello. A Lucca il  Museo Nazionale di Villa Guinigi e il Museo nazionale di Palazzo Mansi.    A Pisa e provincia il Museo nazionale di Palazzo Reale e la Certosa Monumentale di Calci. A Pistoia e provincia la Fortezza di Santa Barbara, l’Ex Chiesa del Tau, l’Oratorio di San Desiderio e il Museo nazionale di Casa Giusti a Monsummano Terme (PT). In provincia di Prato  la Villa Medicea di Poggio a Caiano e l’Area archeologica di Montefortini e Boschetti a Comeana (Carmignano). A Siena e provincia la Pinacoteca Nazionale, Villa Brandi, il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi e l’Eremo di San Leonardo al Lago a Monteriggioni. (red)


CRUMB GALLERY FIRENZE OSPITA “MUTAZIONI”, OPERE FOTOGRAFICHE DI LUCIA DAMERINO

Crumb Gallery Firenze ha inaugurato giovedì 28 gennaio, il programma espositivo 2021 con Mutazioni, opere fotografiche di Lucia Damerino. Lucia Damerino, 54 anni, designer, vive e lavora tra Firenze e Milano. Il suo percorso di ricerca artistica affonda le radici nel tempo, rimanendo a lungo entro confini strettamente privati, fino all’esordio di oggi, grazie a Crumb Gallery. Professionalmente impegnata nel design e nel set styling, Damerino mutua da questo mondo la fotografia e l’uso degli oggetti, che ora si trasformano in materia significante, espressione di un mondo interiore. Esperienze di vita, memorie di infanzia e di persone care, affiorano, mutano e vivono nuovamente. Mutazioni è frutto di un lavoro nato durante i mesi di lockdown forzato. È un lavoro fotografico che riflette sulla memoria, sulla storia individuale e famigliare, sui ricordi, a volte anche dolorosi, sulla catarsi che qui avviene attraverso l’azione purificatrice dell’acqua. All’interno di grandi teche di vetro, costruite dalla stessa Damerino, piene d’acqua, fluttuano degli abiti, abiti da sposa della sorella, i vestiti degli zii, del padre, brandelli di una narrazione privata ma allo stesso tempo parte di una storia universale. Raso, pizzo, sete, crepe de chine, chiffon, taffetà di organza, drappeggi che corrono il rischio di essere dimenticati ma che acquistano, attraverso il movimento fluido dell’acqua e della sua trasparenza, una nuova vita, carica di suggestioni che l’artista immortala nei suoi scatti. Le vesti sono figure mute, sospese nel tempo, che ritrovano colore, che si muovono, in solitudine o in coppia, in modo assolutamente autonomo dai corpi che li hanno abitati, quasi fosse una danza. Sono messaggi in una bottiglia, poesie galleggianti, memorie abbandonate. “Lasciarsi andare in questo elemento è proprio abbandonarsi” spiega Lucia Damerino nel testo in catalogo a cura di Rory Capelli, “è la morte simbolica di qualcosa che è già scomparso, per poi rinascere: perché gli abiti nell’acqua sembrano vivere di vita propria, sviluppano uno spazio e un tempo che delimitando purifica. Questi abiti sono gusci vuoti che galleggiano nel mare delle possibilità”. Mutazioni sarà aperta fino al 28 febbraio, nel rispetto delle norme sanitarie e delle prescrizioni vigenti.  (red)

HENRY MOORE A FIRENZE FINO A LUGLIO

Il Museo Novecento di Firenze apre le porte fino al 18 luglio con “Henry Moore. Il disegno dello scultore”. La mostra, volta a omaggiare l’arte del maestro di scultura inglese, è stata organizzata in collaborazione con la Henry Moore Foundation e grazie al contributo di Banca Monte dei Paschi di Siena. I curatori della rassegna artistica saranno Sebastiano Barassi, “head of Henry Moore Collections and Exhibitions” e Sergio Risaliti, direttore artistico del museo.  Con “Henry Moore. Il disegno dello scultore” il Museo Novecento si posiziona a livello internazionale e lo fa con una mostra preparata negli ultimi due anni dal direttore dell’istituzione fiorentina in collaborazione con la direzione scientifica della Fondazione Moore. La scelta dei temi è dettata dalla volontà di scavare in una zona del lavoro dello scultore inglese finora poco indagata e meno nota al grande pubblico italiano, la cui conoscenza è legata soprattutto alle sculture che rappresentano figure sdraiate e ai disegni della Seconda Guerra Mondiale. “’Henry Moore. Il disegno dello scultore’ vuole essere un dono alla città che ha sofferto una crisi pandemica drammatica e che sta uscendo a fatica ma con coraggio e orgoglio da questa situazione così difficile - afferma Sergio Risaliti, curatore e direttore artistico del Museo Novecento di Firenze - La presenza in questo momento storico delle opere di Henry Moore a Firenze è anche un richiamo alla forza dell’arte nelle massime difficoltà umane e sociali. Moore è stato un faro artistico nei giorni più bui della storia europea e le sue opere ne sono una testimonianza”. (Civ)

 
LA PITTURA DI JACOVACCI PROTAGONISTA A CAPODIMONTE
Con la riapertura dei musei in Campania, si inaugura la mostra “L’opera si racconta”, con protagonista la pittura di Francesco Jacovacci. La mostra si terrà fino all’11 aprile al Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli e metterà in scena “Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna”, olio su tela di Francesco Jacovacci del 1880. Grazie alla curatrice della mini-esposizione, Maria Tamajo-Contarini, verranno così raccontate la storia e le vicende dell’opera acquistata da Casa Savoia all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880, il suo iter creativo, nel quale si intrecciano la scelta del soggetto, omaggio al fecondo e intimo rapporto tra Michelangelo Buonarroti e Vittoria Colonna, e il contesto artistico-culturale in cui operò Jacovacci, la Roma post-unitaria profondamente debitrice verso la lezione del pittore spagnolo Mariano Fortuny y Marsal e sensibile verso il gusto teatrale e i temi della pittura di storia. Diversi i protagonisti della tela. Dalla defunta Vittoria che giace sul letto di morte, a Michelangelo che le porge omaggio con un rispettoso baciamano ai colori vivi come per segnare il trionfo della materialità, il trionfo del bianco, esaltato nel buio dal riverbero della luce, proveniente da una finestra lievemente aperta nell’angolo ideale alla nostra destra, eredità dal sapore quasi caravaggesco.  (Civ)


FIRENZE, MANIFATTURA TABACCHI APRE LE PORTE A PIER LUIGI NERVI
Lunedì 25 gennaio Manifattura Tabacchi di Firenze apre al pubblico la mostra “Pier Luigi Nervi - Architettura come sfida”. La tappa fiorentina dell’esposizione celebra l’ingegnere italiano che attraverso la capacità innovativa di stile, ma anche di saggezza imprenditoriale, ha avuto numerosi riconoscimenti all’estero. La mostra è un progetto dell’Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project a Bruxelles e il laboratorio Nervi Politecnico di Milano, con in partenariato con Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. Nel percorso espositivo si inserisce il progetto di trasformazione della Manifattura Tabacchi di Firenze, costruita tra il 1933 e il 1940 su progetto dei tecnici del Monopolio, che presenta linee architettoniche e strutture di modernità ed eleganza tali che hanno fatto ipotizzare la mano di Pier Luigi Nervi.  L’ambizioso progetto di riqualificazione avviato nel 2016 si propone di dar vita a un nuovo quartiere per la città e un centro per la cultura contemporanea, l’arte e la moda che sia complementare al centro storico, aperto a tutti e connesso col mondo. “Abbiamo accolto con grandissimo piacere l’invito del Soprintendente e degli eredi a contribuire alla divulgazione all’opera di Pier Luigi Nervi ospitando la mostra nei nostri spazi temporanei. Manifattura Tabacchi è erede essa stessa dell’esperienza di questo progettista e imprenditore geniale e presenta nell’eleganza delle strutture e delle linee molti tratti tipici del suo lavoro. Come di consueto, abbiamo voluto intervenire con un contributo originale che si confrontasse con l’opera di Nervi, per aggiungere un contrappunto contemporaneo al corpo della mostra e proporre un’inedita occasione di suggestione e approfondimento, tra passato e presente.” Michelangelo Giombini, responsabile sviluppo prodotto di Manifattura Tabacchi. (Civ)


CINECITTÀ FESTEGGIA IL COMPLEANNO DI FEDERICO FELLINI

La mostra “Elisabetta Catalano guarda Federico Fellini” doveva aprire al pubblico il 20 gennaio, ma bisognerà attendere che le misure sanitarie consentano il ritorno dei visitatori nei musei del Lazio. Cinecittà, la sua casa, ha voluto comunque omaggiare Fellini dando un primo assaggio dell’esposizione, un percorso di immagini che raccontano il dialogo tra il genio del nostro cinema e la grande fotografa internazionale, regina del ritratto fotografico. La mostra, realizzata da Istituto Luce-Cinecittà con il contributo della DG Cinema e Audiovisivo, è stata curata da Aldo E. Ponis con la direzione artistica di Emanuele Cappelli.  Fellini, che per le questioni dello sguardo aveva una precisione pressoché infallibile, amò farsi fotografare da Elisabetta Catalano lungo tutto un arco della sua vita, tra il 1963 e gli ultimi anni, stabilendo un’affinità elettiva fondata sui clic, sulla capacità comune di afferrare l’anima di un personaggio in un rapido movimento di camera. Quello che gli spettatori vedranno presto non è il racconto illustrato di Fellini al lavoro sul set. È Fellini che diventa soggetto di un’arte davvero contemporanea, nelle mani di un’artista che lo capì come solo un’immagine può fare. Il ritratto che ne emerge, sarà di un Fellini sensibilmente inedito, da scoprire.  Nonostante la pandemia, la retrospettiva è stata presentata nel 2020 a Londra e Regno Unito, San Francisco, Berkeley, Tokyo, Shanghai, Taipei, Hong Kong, Lisbona e Montpellier, e auspicabilmente proseguirà il suo tour Nordamericano 2021 presso: Seattle Art Museum, Toronto International Film Festival, Wexner Center for the Arts di Columbus, Harvard University di Boston, Cleveland Cinematheque, National Gallery of Art di Washington, The Museum of Fine Arts di Houston, Gene Siskel Film Center di Chicago, oltre a numerose altre località internazionali quali Atene, Melbourne, Bruxelles e Bangkok. (Civ)

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