Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Da ‘Ritals’ a ‘Rimpatriato’:
Svevo Moltrasio si racconta
a Berlino Magazine

L'autore della web serie "Ritals" è tornato in Italia ormai da alcuni mesi dopo 10 anni vissuti a Parigi. Come si vive a Roma dopo tanti anni all'estero? Quanto Parigi è simile a Berlino per un italiano? Sono solo alcune delle domande a cui ieri ha risposto Svevo Moltrasio. L’autore e regista è stato ospite di Berlino Magazine, giornale online con sede a Berlino fondato nel 2010 e diretto da Andrea D'Addio. Nel corso dell’appuntamento “Vita da rimpatriato” trasmesso on line sulla pagina di Berlino Magazine e condotto dallo stesso D'Addio, Moltrasio ha ripercorso la sua carriera e le sue esperienze all’estero. Romano doc, classe 1980, si è trasferito a Parigi nel 2009. Nel 2015 si è fatto conoscere con Ritals. In questi anni ha realizzato serie per i siti dei quotidiani la Repubblica e Le Figaro.  “Il rimpatriato critico” è il suo ultimo lavoro.

I VIDEO I video di Moltrasio hanno spopolato sul web: la fortunata serie "Ritals" sulla vita degli italiani a Parigi (dove era autore, regista e interprete) ha superato le decine di milioni di visualizzazioni su YouTube e Facebook. Attraverso le vicende dei suoi personaggi ha mostrato come la retorica “estero uguale migliore” sia ben lontana dalla realtà.  Moltrasio è anche autore del libro "Parigi senza ritorno", uscito nel 2017, dove - con lo stesso stile diretto e irriverente con cui ha conquistato il web -  racconta la sua storia di romano trapiantato a Parigi, il suo rapporto di amore e odio con la capitale francese e quella insopprimibile nostalgia che tutti gli italiani all'estero, per amore o per forza, conoscono bene.  Ma ora Svevo è tornato. E’ tornato e racconta Roma dal punto di vista di un rimpatriato. Attraverso i suoi video riesce a mettere in luce e a far apprezzare elementi spesso non percepiti o dimenticati. Un esempio? In un video realizzato un anno fa sottolineava come “ormai a Roma si pensa esclusivamente alle lamentele, ai trasporti, al traffico, al parcheggio, e non ci si rende più conto che solo la cultura, la Storia e l'arte, possono esserci d'aiuto”.

ROMA E PARIGI “Il posto giusto per me è Roma – ha detto Moltrasio nel corso della diretta web - Molti non ce la fanno a vivere il cambiamento e l’impatto con la società italiana tanto da voler tornare all’estero. Di Parigi non mi manca niente. Forse i ricordi dei dieci anni vissuti lì ma non la città in sé. Ora voglio vivermi la mia città con un nuovo sguardo e raccontarla con una prospettiva lavorativa tale da far emergere i numerosi aspetti che non sempre i romani riescono a cogliere” sottolinea Svevo.  Roma e Parigi sono due realtà molto diverse tra loro soprattutto sulla qualità di vita. “Parigi è estremamente efficiente dal punto di vita dei trasporti, è una città che ti porta a viverla a piedi. Chi vive all’estero e torna in Italia deve riadattarsi ai nuovi tempi e modalità organizzative sicuramente meno efficienti. Tornando a Roma ho percepito una mentalità totalmente diversa a livello di spostamenti rispetto a quella di Parigi. La voglia di vivere la città passeggiando, nonostante sia abbastanza complicato, però rimane”. Alla domanda “ti capita di incontrare italiani più francesi dei francesi stessi?” ha risposto: “Capita di incontrare italiani più francesi dei francesi ma penso sia solo un periodo di intransigenza e un voler inizialmente rinnegare il loro stesso paese. Sono i primi che poi vogliono tornare a casa. È sempre bene trasferirsi all’estero - prosegue Svevo - per conoscere il mondo e anche l’Italia stessa sotto una nuova prospettiva”.

IL WEB A proposito del suo lavoro ha raccontato: “All’inizio molti non distinguevano persona e personaggio all’interno della serie ‘Ritals’, oltre a non capire il messaggio dietro ai video stessi. C’è voluto molto per indirizzare il pubblico a comprendere” la satira e l’ironia che puntualmente accompagnano i suoi lavori. “Adesso – continua l’autore - chi mi segue ha capito, anche se alcuni pensano ancora che ciò che produco sia semplicemente un diario di me stesso e non una chiara analisi della società e degli individui”. I suoi sono video con una scrittura articolata, ricca di citazioni, ironia, satira e che danno al pubblico la possibilità di riflettere e ragionare. Questo il successo dei suoi format. Una produzione che non si è fermata neppure con il coronavirus: “La pandemia non mi ha condizionato. Ho sempre lavorato su cose che sapevo di poter realizzare con i mezzi che avevo a disposizione. L’emergenza sanitaria ha costretto tutti gli youtubers a lavorare in ambienti chiusi. Le cose piccole e fatte da solo sono ‘il mio’, per questo non ho risentito particolarmente delle restrizioni imposte dalla situazione”. I progetti in cantiere sono tanti: “Scrivo e spero in un futuro sostanzioso e fortunato”. (Ale 19 feb)

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