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direttore Paolo Pagliaro

“Il mondo fluttuante”: opere su carta
tra Italia e Giappone

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

“Il mondo fluttuante”: opere su carta <br> tra Italia e Giappone

La mostra "Un mondo fluttuante. Opere su carta di Anna Onesti", che presenta otto arazzi e otto aquiloni in carta giapponese, è stata prorogata fino al 28 marzo alla Casina delle Civette, Musei di Villa Torlonia, a Roma. L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone, e a cura di Alessia Ferraro e Maria Grazia Massafra. I servizi museali sono di Zetema Progetto Cultura. L'artista Anna Onesti da oltre venti anni approfondisce tradizioni artistiche come la carta washi, definita "carta giapponese", utilizzando tecniche decorative ispirate alla tintura tradizionale dei tessuti e apprese nei suoi periodi di studio in Giappone, come l’itajimezome, lo shiborizome e il katazome. Le opere in mostra, sia gli arazzi che gli aquiloni, sono realizzate impiegando carta washi ottenuta dalla lavorazione delle fibre di kozo e colori di origine vegetale come il blu dell’indigofera tinctoria (ai), il viola del legno del Brasile (suwo), il rosso delle radici di robbia (akane), il giallo dell’albero di Amur (kihada), il bruno dei frutti dell’ontano (yashiya), il verde delle noci di galla (fushi), il nero dell’inchiostro di carbone (sumi). La carta di produzione artigianale conserva ancora oggi in Oriente una tradizione manifatturiera straordinariamente viva, così come l’impiego dei colori naturali che oggi sono tornati ad essere prodotti anche sui nostri territori. La mostra dunque vuole riflettere anche su questi incontri culturali e sull'equilibrio ecologico necessario per la creazione dei pigmenti. (Gci)

ARTE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: I VINCITORI DEL PREMIO RE:HUMANISM


Oltre 200 candidature artistiche da tutto il mondo, 11 finalisti, tre vincitori e un premio speciale. È il risultato della call for artist internazionale lanciata da Re:Humanism per la seconda edizione del Re:Humanism Art Prize, il premio incentrato sulle relazioni fra arte contemporanea e intelligenza artificiale. Le opere selezionate verranno esposte a Roma nel mese di maggio in una mostra collettiva che abiterà gli spazi del MAXXI, mentre l’opera vincitrice dello speciale Romaeuropa Digitalive Prize verrà presentata nell’ambito del festival romano nell’autunno del 2021. In prima posizione ci sono il ricercatore e architetto norvegese Feileacan McCormick e la neural artist Sofia Crespo, conosciuti come Entangled Others. I due artisti, entrambi di base a Berlino, hanno sfruttato le potenzialità dell’intelligenza artificiale per immaginare nuove forme di relazione, a partire dallo studio dei meccanismi che regolano la convivenza all’interno delle barriere coralline. In seconda posizione c’è l'artista Irene Fenara con un progetto che rilegge in chiave metaforica il fenomeno dell’estinzione delle tigri mettendo in parallelo tale fenomeno con la necessità di preservare una memoria digitale. Terzo classificato Yuguang Zhang, new media artist di origine cinese con base negli Stati Uniti, che si interroga sulla relazione che ci lega agli oggetti di uso quotidiano e al confine sottile tra umano e non umano. Il premio speciale Romaeuropa Digitalive è stato assegnato a Francesco Luzzana con un progetto performativo che indaga le relazioni tra corpo e interfacce digitali, ormai sempre più presenti nella nostra vita quotidiana. (Gci)

FORLI’: UN VIAGGIO NELL’ARTE PER SCOPRIRE DANTE


Rimarrà aperta al pubblico dal 1° aprile all’11 luglio nei Musei San Domenico di Forlì la mostra "Dante. La visione dell’arte”, un percorso espositivo con opere dal Medioevo al Novecento (Giotto, Beato Angelico, Filippino Lippi, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Sartorio, Boccioni, Casorati e altri contemporanei). Saranno circa 50 le opere esposte, tra dipinti, sculture e disegni, provenienti dagli Uffizi di Firenze. Il progetto nasce da un’idea di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Curatori della mostra sono il Professor Antonio Paolucci e il Professor Fernando Mazzocca, coadiuvati da un comitato scientifico. "In questo periodo, è importante ritrovare in Dante non solo un simbolo di unità nazionale, ma anche un conforto spirituale e un riferimento culturale comune - ha dichiarato Eike Schmidt - La mostra sarà un'occasione per ripensare al padre della lingua italiana e offrirà materia per riflettere sull’importanza che l'opera dantesca, i suoi versi, i personaggi e gli eventi da lui narrati, riveste ancora nei nostri tempi". Gianfranco Brunelli ha aggiunto: "Penso di poter dire che se c'è un'esposizione davvero completa e davvero nazionale, nell’anno centenario di Dante, quella forlivese si iscrive ad esserlo. Non solo la Commedia viene ricondotta lungo i rispecchiamenti che l’arte ne ha tratto, ma tutto Dante. Un viaggio dell’arte e un viaggio nell’arte che ci consente di rivedere Dante, il suo tempo e il nostro”. (red)

SCULTURA: “I PECCATI” DI CRETEN FINO AL 23 MAGGIO A VILLA MEDICI


La mostra "I Peccati" dello scultore Johan Creten - aperta al pubblico a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma - è stata prorogata fino al 23 maggio. Inaugurata il 15 ottobre 2020, l'esposizione è curata da Noelle Tissier ed è organizzata dall’Accademia di Francia con il sostegno delle gallerie Almine Rech e Perrotin. Avrebbe dovuto concludersi a fine gennaio ma la pandemia ha costretto gli organizzatori a tre mesi di chiusura. La mostra raccoglie, per la prima volta in Italia, un insieme di 55 opere in bronzo, ceramica e resina, affiancate ad alcune opere storiche di Lucas Van Leyden (1494-1533), Hans Baldung (1484-1545), Jacques Callot (1592-1635), Barthel Beham (1502- 1540) e Paul van Vianen (1570-1614). In occasione della riapertura, inoltre, è stata annunciata la pubblicazione del catalogo in tre lingue (italiano, francese e inglese), che offrirà un approfondimento dell’opera di Johan Creten, inclusi testi inediti degli storici dell’arte Colin Lemoine, Nicolas Bourriaud e le fotografie di Gerrit Schreurs. (red)

TORINO: PROROGATA LA WORLD PRESS PHOTO EXHIBITION


A Torino c’è tempo fino al 5 marzo per visitare la World Press Photo Exhibition 2020, la più importante mostra internazionale di fotogiornalismo al mondo presente in oltre 100 città e più di 45 paesi, che vede ogni anno la partecipazione di professionisti provenienti da tutto il mondo e che collaborano con le più prestigiose testate giornalistiche. Ogni anno migliaia di fotoreporter delle maggiori testate editoriali internazionali come National Geographic, BBC, CNN, Le Monde, El Pais si contendono il titolo nelle 8 diverse categorie del concorso di fotogiornalismo: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, Portraits, Sports, Spot News. Obiettivo aggiudicarsi l’ambito premio e una collocazione in questa mostra. L'esposizione era stata inaugurata il 10 ottobre 2020 a Torino: chiusa per le restrizioni causate dalla pandemia, era stata riaperta il 3 febbraio, spostando la sua chiusura al 19 febbraio. Ora, il crescente afflusso di pubblico torinese ha spinto a un’ulteriore proroga. Continuano anche gli appuntamenti di approfondimento legati all'evento: il 22 febbraio alle 18.30 è prevista una conferenza con Alessio Mamo, - vincitore del concorso nel 2018 e nel 2020 - sulla pagina Facebook World Press Photo Torino. Mamo dialogherà con la giornalista e ricercatrice Marta Bellingreri, con Lorenzo Tondo (The Guardian) e con Vito Cramarossa di Cime. (red)

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