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direttore Paolo Pagliaro

COVID, ITALIA A UN PASSO
DALLE 100MILA VITTIME

Da venerdì mattina ad oggi, stando all’autorevole database della Johns Hopkins University, la pandemia da Covid-19 ha viaggiato nel mondo con una media di 410mila contagi e quasi 8.000 decessi al giorno. A preoccupare è sempre più la propagazione delle varianti per arginare le quali la maggior parte dei paesi sta cercando di velocizzare al massimo la campagna vaccinale, scattata ormai quasi ovunque. In Italia sembra essere sul tavolo l’ipotesi di una “super zona rossa” di tre settimane da attuare proprio per permettere una immunizzazione di massa in previsione dell’arrivo di 26 milioni di dosi entro aprile. Uno degli obiettivi del governo sarebbe quello di giungere alla copertura totale degli italiani entro la fine dell’estate. Intanto purtroppo il morbo continua ad avanzare nel nostro Paese, che ormai è giunto a un passo dai centomila morti totali (99.785). Il bollettino di ieri ha registrato 20.765 nuovi casi e 207 morti con un tasso di positività del 7,6%, in aumento di un punto rispetto al 6,6% di sabato. Ad oggi in Italia ci sono 472.862 attualmente positivi, in aumento di 7.050 rispetto a sabato. Come si vede, si tratta di numeri tutt’altro che tranquillizzanti, che al momento confermano la previsione di un incremento dei contagi che dovrebbe raggiungere il picco verso il 20 marzo. Più in generale, è però l’intera l’Europa che sembra avviata verso una terza ondata pandemica. A livello mondiale, dalla comparsa della malattia 116.830.052 persone sono state infettate dal nuovo coronavirus, e di queste 2.593.209 hanno perso la vita.

A livello di singoli paesi, gli Stati Uniti restano di gran lunga la nazione più colpita con oltre mezzo milione di morti (525.031) su 28,99 milioni d’infezioni accertate. Sul fronte dei contagi la classifica (limitatamente alle nazioni che hanno oltrepassato i due milioni di casi) prosegue con l’India (11,21 milioni), il Brasile (11,01), la Russia (4,32), la Gran Bretagna (4,23), la Francia (3,96), la Spagna (3,14), l’Italia (3,06), la Turchia (2,78), la Germania (2,50), la Colombia (2,27), l’Argentina (2,14) e il Messico (2,12).

La situazione cambia se si prendono in esame i dati relativi alla mortalità. In questo caso al secondo posto alle spalle degli Usa si colloca il Brasile con 265.411 vittime, mentre in terza posizione si trova il Messico che ha ormai superato la soglia delle 190mila vittime (190.604). Sempre a livello di mortalità, alle spalle del Messico si trova l’India (157.853) mentre in quinta posizione figura la Gran Bretagna, (124.736). Al sesto posto l’Italia (99.785) quindi la Russia (89.094), la Francia (88.727), la Germania (71.984) e la Spagna (71.138). (8 MAR - deg)

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