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direttore Paolo Pagliaro

Nuova vita per la Cappella della Sindone: terminati i restauri

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Nuova vita per la Cappella della Sindone: terminati i restauri

E’ terminato il restauro dell'altare di Antonio Bertola all'interno della Cappella della Sindone di Torino, che torna di nuovo nel percorso di visita dei Musei Reali. I lavori, cofinanziati dal Ministero della cultura - progetti Art Bonus 2018, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla raccolta 1997 della Fondazione La Stampa - Specchio dei Tempi, hanno permesso di restaurare l'opera, che era stata danneggiata dalle fiamme dall'incendio dell'11 aprile 1997. L'intervento di restauro, affidato al Consorzio San Luca di Torino, è stato progettato e diretto dall'architetto Marina Feroggio con la restauratrice Tiziana Sandri e gli storici dell'arte Franco Gualano e Lorenza Santa dei Musei Reali, e restituisce all'altare la sua immagine architettonica. Sono state restaurate e integrate le parti lapidee e quelle lignee, e ricollocati nella loro posizione originaria gli apparati decorativi scultorei, scampati all'incendio in quanto ricoverati nell'attigua Sacrestia. Infine, sono stati ricollocati gli arredi sacri. A completamento, si sono ricostruite anche le balaustre in legno dorato dei tre coretti della Cappella, anch'esse completamente distrutte dall'incendio. Per l'occasione, la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha promosso la realizzazione di un progetto multimediale con lo scopo di offrire ai visitatori dei Musei Reali tutte le informazioni sul restauro della Cappella e dell'Altare, con la creazione di un'applicazione mobile gratuita, che utilizzerà la tecnologia della Realtà Aumentata. L'applicazione sarà rilasciata in occasione della riapertura al pubblico dei Musei Reali ed è stata realizzata in collaborazione con i partner tecnologici Ribes Solutions e Visivalab. "Il restauro dell'altare è l'ultimo tassello del complesso recupero della Cappella della Sindone – spiega Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali – Finalmente, a 24 anni di distanza dal terribile rogo, vogliamo celebrare la rinascita di un'opera stupefacente e unica, la cui maestosa struttura era insieme un segno di rispetto per la reliquia, un punto focale per i fedeli in preghiera e una celebrazione del potere della casata regnante".

TERMOLI: IL MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA IN RETE

Il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli, entrato ufficialmente nella rete AMACI – Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani a dicembre 2020, ha annunciato la sua adesione a RAAM – Ricerca Archivio AMACI Musei. Nello specifico, ha aderito al progetto di archivio online dedicato alla conoscenza del patrimonio pubblico di arte contemporanea, grazie al quale 327 opere d'arte contemporanea della collezione del Premio Termoli al MACTE sono ora a disposizione di studenti, ricercatori, professionisti e utenti della rete, in un'ottica di valorizzazione e accessibilità. RAAM è un archivio online finalizzato a far conoscere la consistenza e la qualità del patrimonio pubblico di arte contemporanea dal 1966 a oggi, composto da 21 musei associati ad AMACI: un archivio in divenire che oggi conta 10.677 opere totali e 3.822 artisti, continuamente aggiornato e integrato con nuovi record dai musei aderenti. "La collezione del MACTE è stata costituita nel corso di oltre 50 anni, grazie al contributo delle opere degli artisti e artiste vincitrici del Premio Termoli, che dal 1955 partecipano a questa importante competizione - ha dichiarato Caterina Riva, direttrice del MACTE - Il costante lavoro di ricerca e di presentazione di arte italiana è stato il sentiero naturale che ha portato il nostro museo all'ingresso in AMACI. L'adesione al progetto RAAM rinnova la volontà di rendere accessibile ad un pubblico sempre più vasto un patrimonio di grande valore artistico e culturale".

VENEZIA: A PALAZZO GRIMANI IL RIALLESTIMENTO DELLA SALA DEL DOGE
Il 19 maggio verranno aperte al pubblico a Venezia "Domus Grimani. La Sala del Doge", il riallestimento a cura di Daniele Ferrara, direttore della Direzione regionale Musei Veneto e Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, di uno degli ambienti più evocativi del Museo di Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa di Venezia e frutto della collaborazione tra la Direzione regionale Musei Veneto e la fondazione Venetian Heritage, e la mostra "Archinto" con i nuovi lavori dell'artista tedesco Georg Baselitz, curata da Mario Codognato e prodotta da Gagosian in collaborazione con Venetian Heritage. Nel primo caso, si tratta del ricollocamento della statuaria greca e romana parte della collezione Grimani che rientra nell'ambito di una strategia di valorizzazione e promozione del palazzo e della sua storia e in continuità con il riallestimento della Tribuna del patriarca Giovanni Grimani. L'operazione è stata prodotta da Civita Tre Venezie e finanziata da Venetian Heritage e dal Ministero della Cultura, in collaborazione con Gagosian e Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte e grazie al sostegno di numerosi finanziatori, sancendo una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Venezia. Nel secondo caso, invece, l'artista tedesco Georg Baselitz rende omaggio a Venezia e alla sua ricca tradizione artistica con una mostra composta da dodici tele realizzate appositamente per la Sala del Portego, che saranno collocate nelle sue originarie cornici settecentesche a stucco, dove fino all'800 si trovavano i ritratti della famiglia Grimani. Queste opere rimarranno in comodato a lungo termine al museo per concessione dell'artista. Il titolo della mostra e i suoi lavori fanno riferimento al ritratto del Cardinale Filippo Archinto, che Tiziano realizzò nel 1558.

"I FOLLI ANNI VENTI” IN MOSTRA AL GUGGENHEIM DI BILBAO
Dal 7 maggio al 19 settembre si svolgerà la mostra "I folli anni venti", organizzata dal Museo Guggenheim Bilbao e dalla Kunsthaus Zurich, con i rispettivi commissari Cathérine Hug e Petra Joos, in collaborazione con il drammaturgo e regista teatrale Calixto Bieito che si occupa della scenografia. Si tratta di un percorso di oltre 300 oggetti che vanno dalla pittura alla scultura, dal disegno alla fotografia, passando per cinema, collage, architettura e design di mobili. Gli anni '20 del secolo scorso furono un'esplosione di creatività e di liberazione in tutti gli ambiti artistici e nello stile di vita, un'epoca di progresso e di reazione alla traumatica esperienza della Prima Guerra Mondiale e della pandemia di Spagnola nel 1918. La società di un secolo fa visse una grande recessione economica dopo la guerra, ma allo stesso tempo fu un decennio di progresso, per cui lo scopo della mostra è di offrire uno sguardo sul passato dal quale cogliere spunti stimolanti per il futuro.

(© 9Colonne - citare la fonte)