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ISTAT: GIÙ CONSUMI, POTERE D'ACQUISTO E REDDITO

ISTAT: GIÙ CONSUMI, POTERE D'ACQUISTO E REDDITO

Nel 2020, nonostante il massiccio sostegno delle misure anti-crisi, il reddito delle famiglie è diminuito del 2,8%. La spesa per consumi finali si è contratta del 10,9%, portando la propensione al risparmio al 15,8% (8,2% nel 2019). Lo rende noto l’Istat. Nelle società non finanziarie il valore aggiunto ha perso il 9,4% e il tasso di investimento è sceso al 20,9% (21,5% nel 2019). La contrazione delle entrate fiscali e contributive e le misure di sostegno al reddito delle famiglie e all’attività produttiva hanno determinato un forte aumento dell’indebitamento delle amministrazioni pubbliche, che si è attestato a -156,9 miliardi di euro. Nel 2020, la posizione complessiva del paese verso l’estero è in attivo di 57,9 miliardi di euro, circa 2,4 miliardi in più rispetto al 2019. Il forte aumento dell’indebitamento delle amministrazioni pubbliche (-156,9 miliardi di euro, in peggioramento di 129 miliardi sull’anno precedente), è stato generato dalla contrazione delle entrate fiscali e contributive e dall’aumento delle uscite per le misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti dell’emergenza economica e sanitaria. Tale indebitamento si è riflesso in un accreditamento pari a 120,2 miliardi di euro per le famiglie nel loro complesso, a 37,8 miliardi per le società non finanziarie e a 56,7 miliardi per le società finanziarie. Il settore delle famiglie nel suo complesso (la cui attività include la componente figurativa legata all’utilizzo degli immobili di proprietà che per sua natura è stabile) mostra una contrazione del valore aggiunto del 7,3%, con un contributo negativo di -2,1 punti percentuali alla dinamica complessiva. (red 9 apr)

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