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Emigrazione, una nuova vita nel Regno Unito? Si può fare

Emigrazione, una nuova vita nel Regno Unito? Si può fare

Sono circa mezzo milione gli italiani che risiedono nel Regno Unito: molti di questi si sono stabiliti nelle maggiori città inglesi. Londra da anni è la meta preferita dei nuovi emigranti. Ma non solo: Xhorxhi e Giorgia ci hanno raccontato la loro storia.

XHORXHI, RICOMINCIARE DA BELFAST                                                                                                                             

 Xhorxhi è un ragazzo italiano di 25 anni con origini albanesi, che vive in Regno Unito da quasi quattro anni. “La prima volta che sono arrivato nel Regno Unito - racconta - è stata nel settembre del 2017. Ho deciso di lasciare l’Italia dopo aver abbandonato l’Università, a cui mi ero iscritto da poco. Avevo un amico che, all’epoca, abitava a Londra e voleva sposarsi in Irlanda del Nord, e mi ha proposto di unirmi a lui in quest’avventura. Avevo bisogno di cambiare aria e ricominciare da zero, quindi accettai senza pensarci due volte. Inizialmente sono andato a vivere in una cittadina vicino Belfast, dove sono rimasto fino all’inizio del 2019. Lavoravo come lavapiatti nel ristorante di un hotel. Dopo questa prima esperienza in Irlanda del Nord mi sono trasferito a Londra per alcuni mesi, per poi stabilirmi a Manchester, dove vivo dallo scorso ottobre. Adesso - continua Xhorxhi - lavoro come E-Commerce Executive per una compagnia che gestisce vendite online”. Xhorxhi è molto soddisfatto della scelta fatta ormai quattro anni fa: “Qui ho capito appieno quelle che erano le mie possibilità e potenzialità. Devo tanto all’Italia e le sarò eternamente grato - afferma - perché mi ha reso la persona che sono e mi ha preparato ad un cambiamento di tale portata, grazie alle opportunità che ho avuto e agli studi completati lì che mi hanno aiutato a sviluppare una mentalità aperta. Nonostante ciò, credo che se non avessi avuto il coraggio di lasciare il mio Paese sarei rimasto fermo, perché impegnato inconsapevolmente a costruirmi una vita non adatta a me. Qui sono riuscito a trovare lavoro facilmente e velocemente e ho visto riconosciuti sia il mio impegno che la mia persona. Mi piace mantenermi obiettivo - prosegue Xhorxhi - perché sia l’Italia che il Regno Unito hanno i loro vantaggi e svantaggi, ma qui posso dire che le soddisfazioni hanno sempre ripagato ogni mio sforzo. Certo, la mia famiglia ed i miei amici mi mancano, ma sono comunque felice: sapere di poter tornare di tanto in tanto alleggerisce il peso della distanza. Quest’esperienza mi ha fatto e mi sta facendo crescere tanto: per questo, il consiglio che mi sento di dare ai giovani italiani interessati ad andare all’estero è di provare a venire qui, anche se da quest’anno, con l’entrata in vigore della Brexit, sarà più difficile”, conclude.

GIORGIA: INGHILTERRA NON È MAI TROPPO TARDI

Giorgia ha 46 anni e vive a Coventry, una cittadina nei pressi di Birmingham, dal 2016. Ha deciso di lasciare l’Italia per “poter regalare ai suoi figli un futuro migliore”. “Ho deciso di lasciare tutto e andare via quattro anni fa. Ho sempre lavorato come helthcare assistant, ovvero operatrice socio-sanitaria, ma adesso lavoro come housekeeping in un albergo: per me - afferma Giorgia con convinzione - questo cambiamento non rappresenta affatto una dequalificazione professionale. Per lavorare come healthcare assistant qui avrei dovuto equiparare la certificazione ottenuta in Italia, ma a mio avviso non ne sarebbe valsa la pena: un’operatrice socio-sanitaria copre turni in ospedale di almeno 12 ore, mentre il lavoro che svolgo attualmente mi consente di mantenere ritmi meno stressanti e mi lascia molto più tempo a disposizione per stare con i miei figli e prendermi cura di me stessa”. Giorgia, dopo il trasferimento in Inghilterra, ha deciso di rimettersi in gioco iscrivendosi al college “inizialmente per imparare meglio la lingua - afferma - e poi prendere la certificazione che mi aiuterà un domani ad ottenere la cittadinanza, ma anche per essere più preparata nel caso volessi aprirmi una mia attività in futuro. Il bello dell’Inghilterra è che non ti fa mai sentire troppo vecchio per iniziare qualcosa di nuovo. Stando qui - continua - mi sono resa conto che ad ogni sforzo corrisponde una soddisfazione, e che le possibilità sono aperte a tutti perché il Paese si impegna attivamente per renderle accessibili. La scuola stessa propone agli studenti molte simulazioni e prove lavorative, utilissime per sapere cosa e come fare una volta fuori. Questi anni passati all’estero mi hanno sicuramente arricchita: pur avendo amicizie nella comunità italiana locale, ho scelto perlopiù di adeguarmi alle tradizioni e alla mentalità degli inglesi, abbracciando e facendo mio il loro modo di vivere. Grazie al mio spirito di adattamento non è stato difficile abituarmi a tutte queste novità, tanto che oggi posso dire che qui mi sento a casa”, conclude.

 (Aro - PO 19 mag)

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