di Paolo Pagliaro
Il sondaggio Transatlantic Trends misura ogni anno lo stato di salute dei rapporti tra Europa e Nord America ma anche gli umori delle opinioni pubbliche sulle principali questioni di comune interesse. I risultati di quest’anno sono stati diffusi alla viglia della missione che da oggi Biden intraprende in Europa e confermano la diffidenza degli europei nei confronti dell’alleato americano. E’ una crisi di fiducia innescata dalla retorica protezionista dell’America First e sopravvissuta alla caduta di Trump. All’amministrazione democratica servirà del tempo per recuperare e il tour europeo di Biden è una prima occasione.
Nei Transatlantic Trends ci sono alcuni dati particolarmente interessanti che riguardano l’Italia. Tra gli undici paesi in cui si è svolto il sondaggio, il nostro ò quello con il minor di persone convinte che gli Stati Uniti siano il principale attore globale: appena il 51% , contro ad esempio il 68 dei canadesi o il 65 degli spagnoli. In compenso, il 32% degli italiani è convinto che la leadership sia ora della Cina, una percentuale decisamente fuori scala rispetto alla percezione che dei fatti geopolitici hanno i cittadini degli altri paesi. Avrà sicuramente inciso il fatto che siamo reduci da un vivace dibattito pubblico sulla Via della seta e sulle opportunità commerciali ad essa legate, tema poi scomparso con l’avvento del governo Draghi. Un ulteriore record che ci assegna il sondaggio riguarda il giudizio sulla democrazia : per due terzi degli italiani nel nostro Paese la democrazia è ridotta o è addirittura in pericolo. Nessuno, nemmeno i turchi, ha un’opinione simile sulle proprie istituzioni, e questa è la parte del sondaggio che andrebbe approfondita.
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