Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SPECIALE UNITA D’ITALIA

UNITA' D'ITALIA, NAPOLITANO GUIDA LE CELEBRAZIONI: "RISORGIMENTO ORGOGLIO PER GLI ITALIANI"
(NoveColonne ATG) Roma - Prima l'omaggio al Milite Ignoto all'Altare della Patria, poi la deposizione di una corona d'alloro sulla tomba del primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II, al Pantheon; immediatamente dopo l'omaggio al Gianicolo ai monumenti all'Eroe dei due Mondi, Giuseppe Garibaldi e alla moglie Anita, con l'inaugurazione del nuovo Parco degli Eroi: infine, la mattinata si è chiusa con la funzione solenne nella basilica di Santa Maria degli Angeli. Ovunque - nonostante le condizioni atmosferiche non proprio favorevoli - un bagno di folla e di affetto per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha aperto la giornata per le celebrazioni ufficiali dei 150 anni dell'Unità d'Italia dopo che nella notte l'anniversario era stato celebrato con tante iniziative in diverse città italiane. La giornata di celebrazioni è iniziata all'Altare della Patria, dove il capo dello Stato, accompagnato dai presidenti di Senato e Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini, ha reso omaggio al Milite Ignoto. Successivamente, al Pantheon, le tre maggiori cariche dello Stato insieme al presidente del Consiglio hanno reso omaggio al ‘Padre della Patria', deponendo una corona d'alloro sul tomba di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia: alla cerimonia erano presenti anche i membri della famiglia Savoia. Successivamente, passando dall'anima monarchica a quella popolare del Risorgimento, le autorità si sono spostate al Gianicolo: il capo dello Stato è stato accolto da una batteria d'artiglieria che ha eseguito 21 salve di cannone: poi Napolitano ha scoperto i monumenti equestri di Anita (appena restaurato) e di Giuseppe Garibaldi: successivamente Napolitano ha inaugurato il nuovo Parco degli Eroi e si è soffermato sul Muro del Belvedere dove è stata scolpita la Costituzione della Repubblica Romana. L'affetto della folla per il presidente della Repubblica è palpabile: qualcuno augura a Napolitano di poter "campare 150 anni" e lui replica in tono scherzoso: "Anche qualcosa di meno...". Dopo la visita al Museo della Repubblica Romana a Porta San Pancrazio, le celebrazioni si sono spostate nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a piazza della Repubblica, dove il cardinale Angelo Bagnasco ha celebrato la messa per il 150°.Il Capo dello Stato nel suo intervento alla Camera ha parlato della "memoria e della riflessione" quali strumenti "preziosi" per restituire agli italiani "orgoglio e fiducia e per suscitare le risposte collettive di cui c'è più bisogno". Napolitano ha citato Giuseppe Mazzini e la sua celebre frase "Non quattro, cinque, tre Italie, ma una sola", spiegando che "le vicende risorgimentali sono un orgoglio per gli italiani. "Oggi dell'unificazione celebriamo l'anniversario -ha poi detto Napolitano - vedendo l'attenzione pubblica rivolta a verificare le condizioni alle quali un'evoluzione in senso federalistico potrà garantire maggiore autonomia e responsabilità alle istituzioni regionali e locali, rinnovando e rafforzando le basi dell'unità nazionale. E' tale rafforzamento, non il suo contrario, l'autentico fine da perseguire".

UNITA' D'ITALIA, SCHIFANI: PAESE SI RICONOSCE IN CAPO DELLO STATO
(NoveCoonne ATG) Roma - "A 150 anni dall'Unità d'Italia, il Paese si riconosce nelle parole e nell'esempio del suo primo cittadino, garante dei valori e dei rapporti costituzionali, rappresentante della Nazione, dei suoi principi, delle sue prospettive di crescita e sviluppo. Signor Presidente, l'intera Nazione e i suoi cittadini hanno oggi un'unica voce nel suo messaggio al Parlamento, alle istituzioni repubblicane, al popolo italiano. Ed è per me un grande onore manifestarle la gratitudine e la riconoscenza che l'Italia tutta, senza distinzioni, anzi oltre le polemiche, le incomprensioni, le rigidità di parte, le riserva, riconoscendo in lei l'autorevolezza di chi ha saputo rafforzare la più nobile identità di una Nazione, cosciente della propria responsabilità di fronte al mondo". Così il presidente del Senato Renato Schifani, nel discorso tenuto a Montecitorio davanti alle Camere riunite e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del 150° dell'unità. "Lo spirito nazionale e il senso dello Stato - prosegue Schifani - finiscono ‘di essere unicamente solo sentimento per divenire volontà'. Con le parole di Federico Chabod, la Nazione ‘cessa di essere proiettata nel passato, alle nostre spalle, per proiettarsi dinanzi a noi, nell'avvenire; cessa di essere puro ricordo storico, per trasformarsi in norma di vita per il futuro. [...] La Nazione diventa la Patria'. Ed in queste parole non vi è solo una continuità ideale, ma una vera e propria analogia con quanto Lei ha efficacemente e autorevolmente sostenuto sulla necessità storica e culturale di comprendere l'Europa nelle singole nazioni, e gli stessi Stati all'interno di una prospettiva europea. Dignità e centralità della persona alle quali hanno dato nei secoli un contributo fondamentale le comuni radici cristiane. L'idea di Nazione e l'idea di Europa si sostengono reciprocamente, perché non vi può essere una Patria solo ‘nostra', senza una Patria ‘comune', fondata sul rispetto della dignità umana, oltre ogni distinzione di appartenenza. È questo, con le parole di Giuseppe Ferrari, ‘quel senso dello Stato che impedisce la degenerazione del senso della famiglia in familismo, del senso del paese natale in municipalismo, del senso del partito in settarismo'. L'unità d'Italia è la cornice essenziale, la rete ideale che sorregge le autonomie e i territori. I progetti di riforma che si stanno realizzando per la giusta valorizzazione delle realtà più vicine al cittadino saranno duraturi solo se capaci di abbattere le ineguaglianze, vincere le diffidenze, accomunare Nord e Sud del Paese, proiettandoli verso l'unico destino di una Nazione consapevole e matura".

UNITA' D'ITALIA, BERSANI: ACCOPPIATA DESTRA-LEGA TRADIMENTO UNITA' E COSTITUZIONE
(NoveCoonne ATG) Roma - "L'idea che in questo accoppiamento tra destra e Lega ci sia stato un tradimento sia dal lato dell'unità del paese sia dei principi costituzionali si esprime anche in qualche fischio". Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a Montecitorio prima delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, rispondendo alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano un commento rispetto alle contestazioni ricevute in giornata dal premier Silvio Berlusconi. "Questo - aggiunge Bersani - non è solo qualche fischio da caso Ruby: è un fischio più profondo". Per il segretario del Pd "in queste settimane, a parte le difficoltà del governo a organizzare celebrazioni adeguate, è venuto dal Paese un messaggio spontaneo di affetto all'Italia. In particolare - prosegue - è venuta fuori una saldatura davvero impressionante tra il tema dell'unità di questo paese e quello della democrazia e della Costituzione". Saldatura che dà luogo a un "sentimento profondissimo e nuovo che è secondo me all'origine di quello che si è visto in queste giornate: compresi gli applausi e le contestazioni. C'è una esigenza - dice ancora Bersani - di rilanciare l'Italia sulla base di una democrazia rinnovata su salde basi costituzionali". Infine, rispetto alle assenze e latitanze della Lega in occasione delle celebrazioni dell'Unità, Bersani dichiara: "Non è obbligatorio, non lo ordina il dottore di partecipare a un governo, di stare in una maggioranza. Se uno giura sulla Costituzione e sulla Repubblica Italiana deve essere coerente, altrimenti va a casa. E - conclude - il capo del governo deve rendere conto dei comportamenti delle componenti della sua maggioranza".

UNITA' D'ITALIA, BAGNASCO: NON E' RETORICA MA PREZIOSA EREDITA'
(NoveColonne ATG) Roma - Anche la Chiesa ha partecipato alla festa per i 150 anni dell'Unità dell'Italia per ricordare e sottolineare come il concetto di Patria non appartenga a una visione nostalgica e retorica del passato, ma rappresenti piuttosto "una preziosa eredità". Così l'ha definita il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, nel corso dell'Omelia tenuta nella basilica di Santa Maria degli Angeli. Rivolgendosi alle massime cariche dello Stato presenti alle celebrazioni - dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al premier Silvio Berlusconi fino ai presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani - Bagnasco ha voluto ricordare " la gioia e l'impegno della Chiesa nel servire il popolo italiano secondo il Vangelo". "Siamo qui per elevare a Dio l'inno di ringraziamento per l'Italia - ha cominciato il cardinale - Non è retorica, né tantomeno nostalgia quella che ci muove, ma la consapevolezza che la Patria che ci ha generato è una preziosa eredità e insieme una esigente responsabilità". "La Patria, nello stesso linguaggio comune, esprime una paternità - ha proseguito il presidente della Cei -, così come la Madrepatria esprime una maternità: il popolo che nasce da ideali alti e comuni, che vive secondo valori nobili di giustizia e solidarietà, che sviluppa uno stile di relazioni virtuose, respira un'anima spirituale capace di toccare le menti e i cuori, e un popolo vivo, prende volto, assapora e si riconosce uno, diventa Nazione e Patria, offre sostanza allo Stato". Bagnasco ha sottolineato come l'appartenenza a un popolo sia importante in quanto consente di "avere un volto: di non essere civilmente orfani". "Tale volto - ha spiegato il porporato - rivela l'identità plurale e variegata della nostra Patria, in cui convivono peculiarità e tradizioni che si sviluppano in modo armonico e solidale, secondo quello che don Luigi Sturzo chiamava il ‘sano agonismo della libertà'. E potremmo aggiungere della operosità". In questo quadro la religione e le comunità cristiane - secondo Bagnasco - "sono state e sono lievito accanto alla gente: sono prossimità di condivisione e di speranza evangelica, sorgente generatrice del senso della vita, memoria permanente di valori morali. I 100.000 campanili della nostra Italia, ispirano un sentire comune diffuso che identifica senza escludere, che fa riconoscere, avvicina, sollecita il senso di cordiale appartenenza e di generosa partecipazione alla comunità cristiana, alla vita del borgo e del paese, delle città e delle regioni, dello Stato". "Come non esprimere, poi, affetto ed ammirazione per Roma, capitale d'Italia, memoria vivente della nostra storia plurimillenaria e provvidenziale sede del Successore di Pietro, centro della Cattolicità", ha aggiunto il cardinale. "La nostra vera identità sta nel legame. La beatitudine della vita si pesa nel dare e nel ricevere amore - ha aggiunto . Solo uscendo dalla trappola mortale di un individualismo che ha mostrato chiaramente le sue falle e i suoi inganni, sarà possibile ritrovare un bene più ampio e a misura umana, che tutti desideriamo". Quindi, concludendo, Bagnasco ha ribadito che "la Chiesa rinnova il suo amore per l'Italia e la gioia di servire il popolo italiano secondo il Vangelo".

UNITA' D'ITALIA, E' BUFERA SULLA LEGA NORD
(NoveColonne ATG) Roma - È bufera sulla Lega nel giorno delle celebrazioni dei 150 anni dall'Unità d'Italia. A scatenare le proteste è stato un episodio accadutoa Milano. Nel capoluogo lombardo ci sono state durissime contestazioni all'indirizzo del consigliere della Lega Nord Matteo Salvini, capogruppo leghista al Comune di Milano, per aver allestito, in pieno centro all'ingresso di Galleria Vittorio Emanuele, un banchetto dove distribuiva bandiere con la croce di San Giorgio e adesivi della Lega. I cittadini, in piazza per assistere all'alzabandiera al Duomo per i 150 anni, hanno inveito contro i rappresentanti del Carroccio, al grido di "vergogna, vergogna". A sedare il tutto sono state le forze dell'ordine, che hanno convinto i militanti leghisti a togliere il banchetto allestito, disperdendo la folla. "Non c'è nessun intento polemico, abbiamo voglia di lavorare e siamo qui con il nostro ufficio mobile approfittando del giorno di vacanza dei milanesi" è stato il commento di Salvini. Un caso anche a Varese, dove una bandiera tricolore sarebbe comparsa sul balcone della sede della Lega Nord. Un vero mistero, dal momento che gli uffici del Carroccio stamani sono chiusi e il segretario della Lega Nord Varese Carlo Piatti sostiene di non aver messo lì quello stendardo, ritenendo che si tratti piuttosto di uno scherzo fatto ai danni del suo partito. Fischi anche nel comasco all'indirizzo del sindaco di Cantù, Tiziana Sala della Lega Nord, contestato al termine di un concerto di musiche patriottiche tenutosi per festeggiare l'Unità d'Italia. Il sindaco canturino aveva infatti disertato il momento della deposizione della corona di fiori sotto il balcone della casa in cui soggiornò Garibaldi e, all'arrivo in teatro, è stato accolto da una selva di fischi. La provocazione della Lega Nord, che ha deciso di boicottare - in alcune zone - i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia, è stata duramente condannata da Rosy Bindi, vicepresidente della Camera e presidente dell'assemblea nazionale del Pd: "La Lega si dimostra per quello che è: un partito senza un profilo nazionale, che ha fatto la sua fortuna lucrando sulle debolezze della politica. Oggi ha perso un'occasione, forse unica, per unirsi al corpo vivo della nazione e ritrovare credibilità".


UNITA' D'ITALIA, FINOCCHIARO (PD): UNA FESTA PER COESIONE POLITICA E SOCIALE
(NoveColonne ATG) Roma - "L'Unità d'Italia è una priorità sociale di questo Paese, che ha bisogno di unità territoriale, ma anche di coesione sociale e difesa appassionata dei suoi simboli, a cominciare dalla Carta costituzionale. La giornata del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia rappresenta tutto questo, in una celebrazione non vuota: sta a significare l'importanza di sapersi parte di una comunità stretta da un patto che tutela e rappresenta tutti, il fatto che possiamo contare nel mondo se siamo insieme, che la coesione sociale è anche insieme territoriale". Lo afferma Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama. "La salvezza dell'Italia sta nell'unità e per questo sotto il profilo politico celebrare questa festa ha un senso molto profondo. La Repubblica e' una e indivisibile, lo dice la Costituzione. Trovo che un'affermazione cosi' perentoria, come quella scelta dai nostri padri costituenti, difficilmente avrebbe potuto trovare formula migliore per dire la stessa cosa con eguale forza, efficacia e purezza. E si tratta di una affermazione in cui il Partito Democratico si riconosce totalmente. Detto questo - continua Finocchiaro - credo nella necessita' politica, in un momento in cui la Costituzione viene bersagliata continuamente, di riscoprire e valorizzare l'anima popolare della Costituzione repubblicana. La Costituzione non deve essere vista come un documento di prescrizioni, ma piuttosto come l'espressione dell'anima popolare dell'Italia, del suo comune sentire. In fondo per descrivere gli italiani si e' spesso molto adoperato il criterio del valore della sussidiarieta' che percorre tutta la Costituzione ed e' descrittivo dell'anima dell'Italia. Alla fine questo popolo e' capace di generosita' e di creare un vincolo, che non è stato completamente attaccato dalla malattia del campanilismo, che con la Lega sfiora il secessionismo"."Le battaglie tragiche e difficili per la libertà, la democrazia e le conquiste che si sono ottenute per la realizzazione di uno stato sociale efficiente sono il cemento che unisce il nostro Paese" ha la presidente dei senatori del Pd, "è nel nesso tra libertà, democrazia e coesione sociale che l'Italia è cresciuta ed è diventata nazione. Penso infatti che l'unità d'Italia sia un valore sentito profondamente dalla gente, in maniera crescente, anche perche' credo che nei momenti di difficolta' per un popolo - e questo e' un momento di grande difficolta' per l'Italia, come per tanti altri Paesi - e' l'appartenenza comune che salva, che da un senso. Ed e' molto importante che questo valore sia valorizzato e protetto in un momento in cui alcune spinte politiche e sociali e le difficoltà economiche rischiano di rovinare quel tessuto comune su cui si sono costruite l'Italia e la Repubblica. Per questo trovo inaccettabile e irresponsabile l'atteggiamento dei ministri della Lega. Per fortuna c'è stata un' opera, direi quasi di pedagogia culturale, di riscoperta del valore dell'unità d'Italia, definitivamente sganciata da ogni retaggio retorico. Carlo Azeglio Ciampi in questo senso è stato uno straordinario pedagogo per l'Italia, avendo carisma personale e anche la funzione pubblica, nella sua veste di presidente della Repubblica. Così come voglio ringraziare il presidente Giorgio Napolitano che ha saputo toccare, con equilibrio, saggezza e rigore, le corde giuste per renderci orgogliosi del nostro essere cittadini italiani ed europei. Il Pd - conclude la senatrice - sarà il partito della nazione che, nella giusta valorizzazione di un federalismo solidale nell'unità del Paese, farà vivere nel futuro i valori di libertà, democrazia, giustizia e uguaglianza contenuti nella Costituzione".


UNITA' D'ITALIA, AD ASSISI SI FESTEGGIA IL SANTO PATRONO
(NoveColonne ATG) Perugia - Campane a festa, tricolori al vento, 15 colpi a salve, fiori rossi, bianchi e verdi sulla tomba di San Francesco Patrono d'Italia, per augurare buon compleanno a 'sorella Italia'. Al Sacro Convento di Assisi hanno festeggiato così il 150esimo anniversario dell'Unità nazionale, dicendosi "orgogliosi delle sue ricchezze di umanità, di cultura, di arte, non un orgoglio fatuo, ma un sentimento di gioia e gratitudine alla Provvidenza e di responsabilità verso l'Europa e tutta l'umanità". Nell'omelia della messa, celebrata nella Basilica inferiore di San Francesco, il custode del Sacro convento, padre Giuseppe Piemontese, ha continuato dicendo: "Francesco d'Assisi, un padre della patria, insieme a tanti altri, ma non meno significativo e determinante. Il suo apporto alla letteratura, all'affinamento della identità spirituale della nazione, al sentimento di fraternità che lega ogni uomo e donna, ogni essere vivente, tutta la creazione costituiscono ancora oggi l'anelito ‘globalizzato' non solo degli italiani ma di uomini di ogni parte del mondo". Alla celebrazione eucaristica è seguita, nella piazza inferiore della Basilica di San Francesco, una cerimonia con l'intervento dei rappresentanti delle istituzioni locali: la vicepresidente della Regione dell'Umbria, Carla Casciari, il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, conclusa dall'esecuzione di 'Fratelli d'Italia' e di altri brani significativi dei 150 anni di storia dell'Italia. L'intera manifestazione, è stata trasmessa on line sul sito della rivista San Francesco Patrono d'Italia www.sanfrancesco.org. "A dimostrazione - ha sottolineato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato - del grande desiderio di idealità presente negli uomini di buona volontà, e ci dice che l'uomo non cerca maestri, ma testimoni come Francesco d'Assisi".

UNITA' D'ITALIA: PER IL 45% DEGLI ITALIANI LA PASTA E' SIMBOLO DELL' UNITA'
(NoveCoonne ATG) Roma - Per quasi la metà degli italiani (45 per cento) la pasta al sugo di pomodoro è il simbolo culinario dell'Unità d'Italia che accumuna gli italiani a tavola del sud, del centro e del nord. Ben 9,8 milioni consumano infatti pasta tutti i giorni a pranzo. E' quanto emerge da un sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it divulgato nell'ambito dei festeggiamenti per il 150 anni dell'Unità di Italia per evidenziare il contributo che hanno dato l'agricoltura e la cucina alla crescita di una identità comune diventando simbolo e traino del Made in Italy nel mondo. La pasta al pomodoro batte di poco la pizza che - sottolinea la Coldiretti - raggiunge il 39 per cento delle preferenze mentre percentuali residuali raggiungono altri cibi che si sono affermati nella tradizione culinaria Made in Italy come il gelato, la bruschetta con l'olio extravergine d'oliva e il minestrone di verdure che non superano la soglia del 3 per cento e l'insalata caprese con appena l'uno per cento. Il legame storico della pizza con l'Unità d'Italia - ricorda la Coldiretti - è rimasto - nel nome della sua preparazione più classica e nota nel mondo, quella "Margherita" che venne così chiamata dal pizzaiolo partenopeo Raffaele Esposito che dedicò alla Regina d'Italia in visita a Napoli nel 1889 la pizza dai colori dell'italico vessillo, fatta con la classica base di acqua e farina, con il pomodoro, la mozzarella, la fragranza del basilico e un filo d'olio. Senza entrare nell'annosa questione se gli spaghetti siano originari della Cina o del nostro Paese, la realtà è che il consumo della pasta si è sviluppato in Italia proprio a cavallo dell'unità d'Italia, quando si è registrata una impennata in tutte le regioni anche grazie al salto di qualità fatto da mugnai e negozianti che hanno allargato i loro orizzonti e sono passati dal locale al regionale e al nazionale. Va dal 1824 al 1886, infatti, la nascita dei più prestigiosi marchi pastai italiani con i primi stabilimenti che sono sorti a macchia di leopardo percorrendo tutta l'Italia: da Imperia, a Parma, a Fara San Martino (Abruzzo) a Gragnano (Napoli). Ma la scelta del piatto simbolo dell'Unità d'Italia è anche giustificata dai suoi ingredienti principali quali il grano duro e il pomodoro che hanno risalito l'Italia come Garibaldi e oggi sono quasi equamente coltivati nelle campagne del centro nord e del sud Italia. Il 41 per cento della produzione di grano italiano per la pasta è coltivato - conclude la Coldiretti - al centro nord mentre il 59 nel sud Italia mentre il 59 per cento del pomodoro da conserva e coltivato al centro nord ed il 41 per cento nel Mezzogiorno.

UNITA' D'ITALIA: FORMA TRICOLORE DI GRANA PADANO PER IL PRESIDENTE NAPOLITANO
(NoveColonne ATG) Roma - "Il Grana Padano, eccellenza del made in Italy che tutto il mondo apprezza e spesso ci invidia, augura buon compleanno al nostro Paese". Lo ha detto Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, presentando insieme ai vicepresidenti Giuseppe Santus e Giuseppe Ambrosi e al direttore generale Stefano Berni, l'iniziativa realizzata per celebrare il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Il Consorzio Tutela Grana Padano, che raggruppa oltre 150 produttori, ha infatti provveduto a decorare una forma di ‘Grana Padano DOP Riserva' con il tricolore, per poi recapitare questo ‘pezzo unico' al Quirinale per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "In segno di stima e rispetto - afferma Baldrighi - verso la più alta carica dello Stato che, di fatto, rappresenta tutta l'Italia nella sua unità". "Un gesto semplice e sincero - aggiunge il presidente del Consorzio Grana Padano - che vuole rappresentare un significato di profonda fiducia nello Stato e unire gli italiani attraverso il buon gusto. Un gusto, quello del Grana Padano, che unisce l'Italia da oltre 150 anni". Il Grana Padano si conferma il prodotto a Denominazione di origine protetta più consumato del mondo. A testimoniarlo è il record di vendite ed esportazioni ottenuto nel 2010, anno nel quale sono state prodotte oltre 4 milioni e 300 mila forme, per un valore al consumo di quasi 2,4 miliardi di euro, delle quali 1 milione e 300 mila esportate a livello internazionale.

UNITA' D'ITALIA, A TORINO ARRIVANO "I MILLE DI CIOCCOLATO"
(NoveColonne ATG) Torino - Torino si riconferma come la capitale italiana del cioccolato, con l'edizione 2011 di "CioccolaTò" dal 25 marzo al 3 aprile in piazza Vittorio Veneto, anticipata da un'apertura straordinaria in concomitanza con l'inizio delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. "I Mille di Cioccolatò - L'Italia del Cioccolato" è, infatti, il titolo dell'iniziativa che, in piazza Vittorio Veneto, proporrà un'originale e golosa riproduzione dell'Italia in scala 1:90.000 totalmente realizzata in cioccolato. Ad accompagnare l'opera ci saranno i 1.000 cioccolati italiani nella sezione commerciale "Choco Shop"; un omaggio all'Italia ed alle sue eccellenze cioccolatiere regionali. Nello stand promozionale della Provincia di Torino, in piazza Vittorio Veneto, saranno presenti alcuni Comuni del territorio con i loro prodotti tipici, che saranno abbinati al cioccolato in una serie di degustazioni, mentre il Circolo dei Lettori di via Bogino ospiterà un programma di degustazioni denominate "Matrimoni impossibili", che "sposeranno" il cioccolato ai prodotti del "Paniere" della Provincia. Come avviene ormai da alcuni anni, "CioccolaTò" vivrà un'anteprima in provincia di Torino nei tre week-end che anticipano la manifestazione torinese, con attività a tema organizzate dai produttori e dai commercianti locali in collaborazione con i Comuni.

 

 

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