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direttore Paolo Pagliaro

MATTARELLA: STOP
AMBIGUITA' SU CLIMA

Nel suo intervento il presidente della Repubblica sottolinea come   l’Unione Europea abbia avviato "una riflessione sugli obiettivi che intende darsi e su cosa occorra per tutelarli, per raggiungere cioè una vera autonomia strategica. Maggiore responsabilità non significa isolamento. Al contrario, l’Europa ambisce ad essere pietra angolare di un multilateralismo veramente efficace, fondato su valori e su principi universali - stato di diritto, libertà, democrazia ed equità - che offra soluzioni condivise a problemi che non possono essere affrontati da singoli Paesi, pena la irrilevanza delle risposte –precisa Mattarella - La collaborazione e il dialogo internazionali, infatti, non sono soltanto un imperativo morale, ma un metodo che ha dimostrato appieno la propria efficacia per il mantenimento della pace". Il capo dello Stato si concentra poi sul tema del Covid: "Sfide comuni ci interpellano, e richiedono un impegno comune, a partire dall’emergenza sanitaria. Se pur ci stiamo lasciando alle spalle – come speriamo - il periodo più buio, molto resta ancora da fare" sottolinea Mattarella, ricordando che "l’Africa, che ospita il 17% della popolazione mondiale, ha ricevuto soltanto il 2% della produzione mondiale di vaccini. Vi è quindi, prima di ogni altra cosa, un problema di equa distribuzione che va risolto presto ed efficacemente. L’Unione Europea, decidendo di condividere 450 milioni di dosi a beneficio dei Paesi che hanno avuto scarso accesso ai vaccini, ha compiuto un passo nella giusta direzione. Ma la vera risposta sta nel favorire lo sviluppo di un’industria farmaceutica africana, che consenta di mettere a valore le capacità di innovazione e l’esperienza dei ricercatori locali. In questo senso va l’iniziativa europea, pienamente sostenuta dall’Italia, di investire un miliardo di euro per stimolare la produzione di vaccini nel continente africano".

 

TERRORISMO. "Nessuno potrà dire di essere fuori dalla pandemia sino a quando non ne saremo tutti fuori. E questo vale particolarmente per due continenti così vicini e così legati come Africa ed Europa, così prossimi da costituire un’unica regione, unita piuttosto che separata dal Mediterraneo" è il concetto ribadito dal presidente, secondo cui "un secondo tema è la necessità di lotta senza quartiere al terrorismo e a tutti i fondamentalismi, che continuano a rappresentare una minaccia per i nostri continenti, per i nostri valori, per i nostri popoli. Forze violente, pur se minoritarie, tengono in ostaggio intere popolazioni. Gli africani sono in prima linea in questo fronte" e "l’Europa e l’Italia continueranno a restare al fianco dei Paesi più esposti alla minaccia fondamentalista". "L’Italia, anche nel quadro della sua appartenenza all’Unione Europea e alle alleanze internazionali di cui è parte, intende continuare a lavorare con i partner africani per costruire congiuntamente un orizzonte di pace, sviluppo e benessere" spiega inoltre Mattarella, ricordando che "il rafforzamento della nostra rete diplomatica, con l’apertura di nuove Sedi in diverse capitali africane, testimonia la determinazione a consolidare un partenariato di lungo periodo per affrontare insieme i temi della sicurezza, dello sviluppo sostenibile, di una gestione più efficace del fenomeno migratorio e della promozione dei valori di libertà, di partecipazione e del dialogo tra i popoli, quali antidoti ai conflitti, alla radicalizzazione e all’instabilità".

ATTANASIO. Alla fine del suo intervento il presidente della Repubblica ricorda "i tanti italiani - donne e uomini, diplomatici e militari, volontari e missionari - che operano quotidianamente nel continente africano, simbolo di una cooperazione spontanea e solidale tra popoli",  rivolgendo in particolare "un pensiero alla memoria dell’Ambasciatore Luca Attanasio, del Carabiniere Vito Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, che hanno perduto la vita lo scorso febbraio mentre compivano una missione umanitaria nella regione dei Grandi Laghi. Permettetemi altresì di esprimere riconoscenza per l’apporto delle comunità africane residenti in Italia alla nostra cultura, alla nostra società e alla nostra economia. La loro presenza offre un contributo essenziale all’approfondimento dei legami che ci uniscono" è la riflessione del capo dello Stato. (Roc – 8 ott)

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