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direttore Paolo Pagliaro

DI MAIO: ITALIA PONTE
TRA EUROPA E AFRICA

“Malgrado la battuta d'arresto provocata dal Covid sul processo di crescita economico, sociale e culturale, ci sono stati alcuni risultati importanti. Nel 2020, seppur in piena pandemia, l'Ue ha rappresentato il principale partner commerciale del continente africano e ha assorbito il 28% della quota di import ed export dell'Africa. Guardando all'interscambio tra Italia Africa Subsahariana, i dati relativi ai primi sei mesi del 2021 sono piuttosto incoraggianti con un incremento intorno al 26%, grazie soprattutto al ruolo trainante delle nostre importazioni. Ricordo anche che negli ultimi anni, il nostro Paese è risultato costantemente ai primi posti per volume di investimenti diretti esteri in Africa, superando i 27 miliardi di euro nel 2020. Abbiamo una grande occasione per cogliere insieme ai partner africani le grandi potenzialità del Continente. Siamo pronti, quindi, ad ampliare gli accordi bilaterali di partenariato economico per diventare un ponte privilegiato tra Europa e Africa, per una crescita reciprocamente vantaggiosa e soprattutto inclusiva”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in una intervista ad Avvenire, in occasione del suo intervento alla Conferenza ministeriale Italia-Africa che ha riunito a Roma le delegazioni dei 54 Paesi africani alla vigilia della Conferenza di Glasgow sulla Cop26 e del Summit di Roma del G20 del 31 ottobre a cui su iniziativa italiana, è invitato il presidente della Commissione dell'Unione Africana. “Siamo consapevoli che le responsabilità per quanto riguarda il cambiamento climatico sono comuni ma differenziate, a seconda dell'impatto di ogni Paese sull'ambiente. Nel caso dell'Africa, quelle responsabilità si limitano al 3% del riscaldamento climatico – aggiunge -. L’Africa è però anche il Continente che, per crescita demografica e potenziale umano ed economico, ha addirittura più degli altri la necessità di una crescita basata su energie pulite” e “l’Italia svolgerà un ruolo di primo piano, anche attraverso il contributo di alcune nostre grandi società italiane che operano in Africa, e che grazie al loro know-how e a tecnologie all'avanguardia nel campo dell'energia pulita hanno fatto della transizione energetica la propria priorità”. Di Maio ha anche ricordato che “da anni la Farnesina sostiene programmi di reinserimento di migranti presenti nei Paesi di transito con l'obiettivo di consentire loro di fare ritorno nei Paesi d'origine in condizione di sicurezza e nel rispetto della dignità umana. Grazie al Fondo Migrazioni della Farnesina, abbiamo contribuito alle operazioni di rimpatrio volontario assistito condotte da Oim per oltre 85000 migranti. Abbiamo inoltre attivato meccanismi di reintegrazione sociale ed economica, facilitando l'avvio di micro-attività a beneficio degli interessati e delle comunità locali in cui fanno ritorno. Complessivamente, dalla sua creazione nel 2017, il Fondo Migrazioni ha finanziato più di 90 progetti in 14 Paesi africani”. Di Maio ha anche  sottolineato “la stabilità del Sahel e la risposta alle esigenze dei Paesi che ne fanno parte è una priorità assoluta per l'Europa e per l'Italia” con il nostro Paese impegnato in varie iniziative in tal senso, dalla costituzione di una “’Piattaforma per l'Africa’, finalizzata a rafforzare le capacità di analisi e il coordinamento interno alla Coalizione rispetto alla minaccia terroristica” alla “missione bilaterale di addestramento e di supporto nella Repubblica del Niger (Misin) e della missione che si occupa del controllo del territorio e delle frontiere tra Burkina Faso, Mali e Niger (Takuba)” alla partecipazione come Paese donatore al Global Community Engagement and Resilience Fund (Gcerf), che conduce attività di prevenzione nelle comunità più a rischio” alla attività di cooperazione allo sviluppo “da sempre in prima linea nel continente africano con iniziative volte a migliorare la vita quotidiana delle popolazioni locali e favorire uno sviluppo economico e sociale equo e sostenibile”. (9 ott - red)

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