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direttore Paolo Pagliaro

CARFAGNA: 40% PNRR,
SUD SAPPIA SPENDERLO

“Al Sud va il 40 per cento delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Punto. È scritto nei documenti inviati a Bruxelles e approvati dalla Commissione. Chi dice il contrario o non li ha letti o è in malafede”. Lo ribadisce, in una intervista a Repubblica, Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale, replicando ai presidenti delle Regioni, tra cui Vincenzo De Luca della Campania, secondo cui mancherebbero all'appello circa sette miliardi. E ricorda che nella premessa al Pnrr a firma Draghi, “la quota Sud è già stimata a 82 miliardi, che costituiscono il 40 per cento esatto degli interventi ‘territorializzabili’, cioè quelli che hanno una destinazione o una ricaduta territoriale: strade, ferrovie, scuole, asili, sanità di territorio, porti, acquedotti. Ci sono invece interventi non attribuibili a un territorio o a un altro, come la digitalizzazione della pubblica amministrazione centrale, o gli investimenti nei satelliti spaziali. Ricapitolando: fondi non territorializzabili 17 miliardi circa, fondi territorializzabili 205: il 40 per cento di questi ultimi fa 82 miliardi, non 89 di cui qualcuno parla. Quei sette miliardi ‘in più’ non sono mai esistiti e quindi non possono mancare a nessun appello”. Inoltre Carfagna sostiene che “la sfida prioritaria del Pnrr è accompagnare una crescita robusta ed equilibrata tra Nord e Sud. Se sapremo realizzare le riforme e gli investimenti previsti, l'impatto del Piano sul Pil meridionale sarà maggiore della media nazionale: più 24 per cento in 5 anni contro il 15 per cento, con una crescita dell'occupazione femminile e giovanile più solida della media. Dipende da noi questa volta, da tutti noi” e “le progettazioni vanno svolte bene e nei tempi previsti: è una regola del Pnrr. Senza progettazione, niente soldi”. “Talvolta c'è un problema di sciatteria amministrativa, talvolta di oggettiva carenza di risorse interne – sottolinea -. Stiamo agendo per risolverli entrambi. Il vincolo del 40 per cento per i bandi dedicato al Sud ora è norma, ma i progetti che partecipano a questi bandi non si scrivono da soli, spetta a Regioni e Comuni prepararli e presentarli”. Sul pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata ricorda inoltre che “il Viminale ha assicurato la massima attenzione. Più in generale, ci aiuterà la natura stessa del Piano di ripresa, che impone requisiti molto precisi chiudendo le ‘falle’ di cui spesso approfittano i soggetti criminali: l'eccesso di passaggi burocratici, i costanti rinvii, la scarsa trasparenza dei processi di approvazione”. (9 ott – red)

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