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direttore Paolo Pagliaro

MODERNA: ORA SCUDO
GLOBALE ANTI PANDEMIA

“Il nostro sistema immunitario è stato il più grande eroe di questa guerra. Tutti abbiamo una grandissima compagnia farmaceutica dentro noi stessi. La nostra tecnologia fornisce delle istruzioni al nostro sistema per come agire. Una volta avute queste istruzioni ha un potenziale molto alto”. Lo afferma, in una intervista al Sole 24 Ore, Noubar Afeyan, l’ingegnere biochimico cofondatore e chairman di Moderna, la compagnia farmaceutica americana da lui avviata poco più di dieci anni fa e che già nell'aprile 2020 aveva trovato la strada per il vaccino con la formula dell’Rna-Messaggero. Afeyan - nato in Libano ma di origine armena e fondatore dell’Aurora Humanitarian Initiative ed in Italia per partecipare alla preghiera per la pace promossa dalla Comunità di Sant'Egidio e per consegnare oggi, a Venezia, l'Aurora Prize, il “Nobel umanitario” - afferma: “È tempo di costruire uno scudo globale contro i patogeni, una capacità di risposta rapida per sviluppare e distribuire nuovi vaccini in reazione a nuove malattie, come è stato ed è per il Covid. Con le giuste competenze scientifiche e investimenti, la scala temporale potrebbe essere di appena tre mesi. Dato che la minaccia è per tutta l'umanità, è un'ovvia arena perla collaborazione globale e la condivisione degli oneri”. L'idea di base è la ricerca di una "piattaforma" per creare vaccini contro tutto, varianti Covid, ma ogni influenza e altre patologie: “Se cambiamo il nostro modo di pensare, dalla cura alla prevenzione, allora possiamo fare grandi progressi, e questo farà scendere molto gli oneri. Il costo del Covid per ogni singolo è enormemente superiore al vaccino”. Se, ad esempio, si investisse il 10 per cento della spesa sanitaria globale nella sicurezza sanitaria sarebbero 800 miliardi di dollari a livello globale: “Potrebbero pagare per uno scudo globale contro i patogeni di dozzine di vaccini e una capacità di risposta rapida per rispondere a minacce impreviste, nuove e migliori tecnologie di test di rilevamento precoce e più interventi che scoraggerebbero e ritarderanno la malattia”. È quello che ha fatto Moderna, in definitiva, anche se come core business (oltre 25o milioni di persone hanno avuto il ciclo completo). In dieci anni sono stati spesi 2,5 miliardi di dollari “per sviluppare le piattaforme in modo che quando si fosse presentata una malattia come il Covid in 40 giorni avremmo avuto un vaccino. Soggetti venuti dopo di noi usano la nostra stessa tecnologia sviluppata in dieci anni, Rna messaggero. Dal 2010 è iniziata a svilupparsi la tecnologia. Nel 2015 l'abbiamo testato su persone. Moderna, ora che il Covid sta rallentando, ha molti progetti che ripartono. Abbiamo almeno dieci progetti in fase di sviluppo”. Infine un accenno a Covax, l’organismo nato nel 2020 per l'accesso alle cure a favore dei paesi poveri: “Lo scorso aprile abbiamo fatto un accordo per 500 milioni di dosi nel 2021 al prezzo per noi no-profit” e “nel 2022 Moderna produrrà fino a tre miliardi di dosi e sta conducendo con Covax la cessione, sempre a prezzo ‘senza profitto’, di un altro miliardo di dosi per i paesi a basso e medio reddito”. Inoltre è in cantiere la costruzione in Africa di un impianto per produrre 500 milioni di dosi di vaccino. (red - 9 ott)

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