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direttore Paolo Pagliaro

DAI PORTI ALLE CITTA’
LA PROTESTA DEI NO PASS

DAI PORTI ALLE CITTA’ <BR> LA PROTESTA DEI NO PASS

Da Palazzo Chigi – dove sono scattati i controlli ai tornelli anche per i ministri – ai porti di tutta la penisola, è scattata l’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori del settore pubblico e privato. Ma è stato anche il giorno delle proteste: a partire dallo scalo marittimo di Trieste, che ha visto la partecipazione di oltre 5 mila persone alla manifestazione contro la certificazione verde, con slogan contro il governo Draghi al grido “Libertà!”. Sit in anche nella zona portuale di Ancona, mentre nel porto di Genova un presidio di un centinaio di lavoratori no pass ha creato una lunga fila di tir all’ingresso del Varco 4. Storico, invece, il presidio organizzato davanti alla base militare di Sigonella in Sicilia. Tranquilla, invece, la situazione nei porti di Venezia e Napoli. Ma, in generale, la protesta contro il green pass non ha bloccato l’Italia. A Trieste “il Porto funziona: ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona. Ho chiesto di tenere bassa la temperatura evitando scontri frontali per non danneggiare l'economia di un Paese, dato che danneggiare l'attività del Porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell'indotto" ha detto a SkyTg24 il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “Noi abbiamo tre grandi varchi per entrare nel porto di Genova, al momento uno di questi tre risulta con dei blocchi, con circa 60/100 lavoratori che stanno effettivamente ostacolando l'entrata. Le due giornate da tenere molto attenzionate però saranno quelle di lunedì e martedì prossimo”. Così a Rai Radio1, ospite di 'Che giorno è', il presidente del Porto di Genova Paolo Emilio Signorini. Perché c'è da preoccuparsi per i primi giorni della prossima settimana? “Noi qui abbiamo due tipi di problemi: il primo è il chiarire la questione dei tamponi gratuiti per gli eventuali lavoratori non vaccinati. Il secondo, che vale soprattutto per Genova, è che noi abbiamo oltre 5000 mezzi pesanti al giorno che arrivano ai varchi. Anche solo un 10% di quei 5mila, con autisti non vaccinati, creerebbe grandissimi problemi”. La giornata però, non è certo finita e l’allerta resta alta per le manifestazioni in corso o in programma in varie città italiane: a Roma la protesta è convocata per le 16 alla Bocca della Verità, mentre stamattina alcuni manifestanti hanno tentato di bloccare il traffico in via Labicana, non lontano dal Colosseo. "Dopo un anno e mezzo di pandemia ritengo sia inaccettabile il ricatto di una minoranza nei confronti del resto del Paese che responsabilmente si è vaccinato per il bene di tutta la collettività. Il Green pass è uno strumento di ripartenza, libertà e tutela della salute". Lo ha dichiarato Irene Tinagli, vicesegretaria del Partito democratico, intervenendo ad Agorà su Rai Tre. “Non è accettabile nessun tipo di violenza, io sono per la possibilità di manifestare ma pacificamente. È chiaro che chi in questo momento è contro il green pass deve avere tutta la possibilità per poter manifestare, ma dall’altra parte tutta la politica deve schierarsi contro le violenze che ci sono state”: così la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, a 9colonne, auspica che non vi siano nuovi episodi di gravi disordini come quelli registrato il 9 ottobre a Roma. Intanto, la Coldiretto avverte che il caos trasporti legato alle proteste contro il Green pass mette a rischio il record dell’export agroalimentare Made in Italy, stimato a quota 50 miliardi nel 2021 con un aumento del 12,1% rispetto all’anno precedente. Quindi, il nodo non è solo quello dell’ordine pubblico. (Roc – 15 ott) ///

 

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