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PACIFICI: QUEL VIAGGIO
DI NON RITORNO DEL 43

PACIFICI: QUEL VIAGGIO <br> DI NON RITORNO DEL 43

“Nella capitale occupata, città aperta, a fine settembre la Comunità ebraica romana aveva subìto il ricatto di consegnare cinquanta chili d’oro entro 24 ore per evitare la deportazione, un’iniziativa del comandante della Gestapo a Roma Kappler che negoziò questa consegna, a cui parteciparono anche cittadini italiani. Nonostante questo, ci fu il rastrellamento”. Lo racconta Riccardo Pacifici, già presidente della Comunità ebraica di Roma, in una intervista rilasciata a In Terris nel giorno dell’anniversario del rastrellamento nazifascista del 15 ottobre 1943. “Nell’immaginario l’operazione si sarebbe svolta nel ghetto, invece è avvenuta in tutta la città, anche nelle zone periferiche. Seguita poi da una seconda deportazione nel gennaio del 1944. Gli ebrei catturati sono stati portati in una caserma dell’esercito italiano in via della Lungara e il 18 ottobre partirono per il viaggio di non ritorno”.

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