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Coltivazioni domestiche e import, ecco il grande narco-business

Coltivazioni domestiche e import, ecco il grande narco-business

di Piero Innocenti

Ancora inadeguata nel complesso l’azione di contrasto al narcotraffico su tutto il territorio nazionale per un fenomeno criminale che, come ripetiamo da tempo, è divenuto incontrollabile nonostante l’impegno delle forze di polizia. I dati statistici del terzo trimestre 2021, elaborati il 7 ottobre scorso dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA- Dipartimento della Pubblica Sicurezza), riferiscono di 13.977 chilogrammi di stupefacenti complessivamente sequestrati di cui 145kg di eroina, 1.818 di cocaina ( 1.180 nel porto di Gioia Tauro), 4.255 di hashish, 7.025  di marijuana cui si sommano 719kg di “altre droghe” ( khat, bulbi di papavero ecc..).  Da rilevare che nel trimestre è stato sequestrato il maggior quantitativo di marijuana dell’anno e il maggior numero di piante, ben 108.678.

La coltivazione domestica di marijuana (in casa, in giardino, nei campi) ha interessato per la prima volta quasi l’intero Paese con 102 province ad esclusione di Isernia, Lodi, Mantova, Rovigo e Pordenone dove non si sono annotati sequestri. In una ventina di province i sequestri di marijuana sono stati dell’ordine di alcune migliaia (il record a Napoli con 20.980 piante e oltre 15 mila sia a Vibo Valentia che a Reggio Calabria), colture curate anche da gruppi contigui alla criminalità organizzata. 4.371 le operazioni antidroga effettuate e 5.571 persone segnalate  (in prevalenza per spaccio) di cui 3.645 in stato di arresto, 1.895 in stato di libertà e 31 di irreperibilità. Sceso a 1.314 (rispetto ai primi due trimestri del 2021) il numero degli stranieri denunciati (per lo più di nazionalità marocchina, tunisina, nigeriana, gambiana) che, negli anni passati, era mediamente di un migliaio ogni mese. 180 i minori denunciati contro i 224 del primo trimestre e 202 del secondo. Roma e Milano, rispettivamente con 206 e 167, sono le città dove si è avuto il maggior numero di stranieri denunciati seguite da Torino (79), Padova (62), Genova e Bergamo (56).
Tutto questo mentre proseguono incessantemente le spedizioni di ingenti quantitativi di cocaina dalla Colombia destinati all’Europa come testimoniato dai sequestri di questi ultimi giorni in Spagna con 1.150kg nascosti tra le banane in un container, 4.100kg rinvenuti a bordo di un veliero salpato dalle coste sudamericane e, nelle ultime ore, altri 2.500kg, al largo delle Azzorre e sempre a bordo di un veliero, da parte della polizia spagnola in collaborazione con la Dea, la polizia colombiana e quella olandese. Il panorama internazionale del narcotraffico continua ad evolversi privilegiando la ricerca di partner affidabili (in questo la ‘ndrangheta è capofila) e di rotte sicure per garantire la minimizzazione dei rischi di sequestro. Se gran parte della cocaina prodotta annualmente – 1.400 tonnellate stimate – raggiunge i mercati nei diversi continenti vuol dire che la strategia criminale funziona. 

 

 

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